Non faccio la bocca a cul di gallina se la pasta aumenta di 10 centesimi. Nemmeno se costa 5 europei interi il chilo. Avendo trovato sui banchi del supermarket la Rigorosa a 2-e-10 € il mezzochilo, diciamo quindi “taglio alto”, ho pensato che andasse assaggiata. L’ho raccontata altrove raccogliendo commenti sulle caratteristiche, ma soprattutto sulle differenze di prezzo, rilevato all’epoca a 1 e 55 €. E’ una buona pasta, si colloca un po’ sotto i prodotti d’elite, pur con una sua dignità. Tornato sul luogo del misfatto dopo un paio di mesi, sorpresa!, me la sono ritrovata a 2-e-35 €. Essì che nel frattempo i prezzi erano calati. E’ stato così che ho scatenato l’insider, il quale, fiutata la pista, mi ha procurato le prove di una politica di prezzi, diciamo, farfallona: oggi a Milano viene via con 1.45 1.44 €.
Riepilogo: a Febbraio il prezzo aumenta del 45% da Milano a Reggio Emilia, a marzo del 52%. Non basta, si abbassano i prezzi ma tra Febbraio e Marzo registro un aumento del 12%. Conclusioni: o i gurmè emiliani sono considerati più pirla dei milanesi. O il pricing manager fa uso pesante di sostanze psicotrope. Chi ci aiuta?
[Appunti di gola, Paladar]