Quali zucche usare per il risotto

Chiariamo quali zucche usare per il risotto, selezionando le più adatte e buone da Mantova al Giappone, con tanti consigli su come sfruttarle al meglio nel piatto.

Quali zucche usare per il risotto

Troppe volte siamo ispirati dalla stagione, ma rimaniamo attoniti al supermercato davanti allo scaffale ortaggi: quali zucche usare per il risotto? Prendo quella enorme e arancione, quella verde, o quella comoda già tagliata e confezionata? Scegliere la zucca sbagliata (sbagliata per il risotto, eh) può farvi confidare ad esempio in un sapore corposo e dolce della pietanza finita, e vi ritrovate poi un risotto acquoso e che sa vagamente di funghi o muschio. Sì, perché conoscere l’ABC delle varietà di zucca è fondamentale per scegliere in modo corretto.

Vi stiamo per svelare quali sono le zucche perfette per risotti, perché e per come, e non solo: qualche consiglio su come trattarle o cuocerle, e con quale ingrediente esaltarle nel risotto.

Zucca Delica

zucca delica

Includiamo la zucca Delica, varietà precoce di cucurbita nata da un incrocio di origine giapponese, reperibile già verso fine e state, perché di fatto ottima: la sua polpa è molto compatta e farinosa come quella delle patate, dal sapore dolce tendente alla castagna o alla nocciola… a vostro gusto, se volete un risotto dolce da contrastare con – ad esempio – gorgonzola stagionato, allora lei è perfetta. Riconoscete la zucca Delica per le dimensioni relativamente ridotte, e soprattutto per la scorza verde simile a quella dei cocomeri. La polpa, invece, è di un arancione brillante.

Cappello da prete (mantovana)

zucca mantovana

La zucca “cappello da prete”, ovvero la zucca mantovana – dato che è tipica della Pianura Reggiana e Mantovana – è riconoscibile perché ha una scorza tra il verde salvia omogeneo e il grigio, a coste larghe. La sua polpa è densa e anch’essa priva di filamenti e quindi molto amidosa. Nel risotto potete unirla anche in purea, magari con un pizzico di paprika affumicata a servire.

Beretta di Piacenza

zucca risotto

La beretta di Piacenza è molto simile alla zucca mantovana, e dall’aspetto ricorda anche la Delica dato il verde intenso della superficie. La sua polpa è zuccherina e molto compatta, completamente priva di fibrosità e utile tanto nei risotti quanto nei ripieni come per tortelli o arrosti. Ideale da unire, nel risotto, con salsiccia e selvaggina.

La Marina di Chioggia

zucca marina chioggia

Questa varietà di zucca è di grosse dimensioni, tondeggiante ma schiacciata ai poli, di un verde scuro ma con scorza irregolare e bitorzoluta. Dolce di sapore anche se meno di altre precedentemente elencate, piuttosto farinosa e ideale in cucina dal risotto agli gnocchi. Nel risotto potete esaltarla facilmente con spezie e con ulteriori elementi dolci: formaggi freschi, castagne, amaretti sbriciolati.

Zucca di Piozzo

zucca piozzo

Nel gruppo delle cucurbita maxima, ma di ridotte dimensioni, tonda ma parecchio schiacciata ai poli, cangiante tra il verdognolo e l’arancione: la zucca di Piozzo – protagonista della fiera annuale in quella località, in provincia di Cuneo – è chiamata anche “zucca da riso”. Non è tra le più sapide, ma è tra le più versatili e nel risotto può accompagnare davvero tutti gli ingredienti che vi vengono in mente.

La Hokkaido (o Potimarron)

zucca hokkaido

Non è un caso se la zucca Hokkaido, o Potimarron, è chiamata anche “zucca castagna”: ne richiama la dolcezza, intensa e particolarmente vicina a quella delle castagne, quindi calda e avvolgente. Per il risotto è perfetta, e sapete un segreto? Anche la buccia è commestibile al 100%, e potete inserirla nel risotto stesso oppure trattarla a parte per fare delle decorazioni:

  • schiacciatela, essiccatela e fatene delle sfoglie;
  • tagliatela a listarelle sottili e friggetele, per metterle come decorazione;
  • riducete la scorza in purea e lasciate a pezzetti la polpa;
  • scottate la zucca in forno, tagliata a metà e svuotata, per usarla come contenitore del risotto stesso

Zucca violina

zucca butternut

Il nome parla chiaro: questa zucca – cucurbita moschata – ha la forma allungata che ricorda lo strumento musicale, anche per dimensioni. La sua scorza è arancione, la polpa è tra giallo e arancione ed è apprezzata in quanto la zucca più dolce. Anche in questo caso, come per la Hokkaido, sono commestibili scorza e semi. Molto tenera e saporita, è chiamata anche “butternut”, che significa noce di burro… ci sarà un motivo. Nel risotto, accostatela volentieri ad elementi anche molto sapidi come la pancetta.