Ci sono quelli che le guide sono morte, o sono vive, o sono in libreria, o sono un’app, o sono rosse, o sono rozze, o sono dei vini, o sono per cucinare in lavastoviglie. Poi c’è, felice come ogni bambino che ha trovato il suo playground ideale, Paolo Massobrio con Il Golosario, compilescion di nomi, indirizzi, prodotti, locali e ristoranti che per noi piccoli gastrofan equivale al video hot di Belen per un seminarista.
Una guida che quattro volte l’anno lascia carta e inchiostro, o se preferite i bit della versione iPhone/iPad, per farsi evento (l’ultimo, nel weekend scorso a Milano), ritrovo imprescindibile per chi vuole annusare, assaggiare e da ultimo comprare le cose buone censite dalla guida. A proposito di app, dentro ci trovate i risto cui la guida è devota, in cima alla lista per il 2012 il Trussardi alla Scala di Andrea Berton.
E se la cucina genera endorfine in libreria, tanto che a Milano, la Mondadori di piazza Duomo ha appena riconvertito un intero piano a Cooks&Books, attribuire il merito alle sole guide significa fare analisi un tanto al chilo. Epperò, da qui a dire che precipiatano in voragini di disinteresse, beh, ce ne passa.
A proposito, quali guide avete acquistato nel 2011 malgrado le vostre Visa supplicassero di non farlo?
P.S. Nel frattempo, dall’alto del suo ruolo di salvatrice delle vendite, la regina Maledetta ci osserva beffarda.
[Crediti | Link: Macrolibrarsi, Club Papillon. Immagini: Andrea Soban]