Parliamoci chiaro: non abbiamo niente contro il purè di patate, anzi rimane tra i nostri contorni preferiti in assoluto… ma qui siamo curiosi e ci piace sperimentare, e il purè si presta benissimo: ci siamo dedicati ai purè alternativi, ovvero purè senza patate ma con altri tipi di tubero, radici oppure ortaggi (anche insospettabili). Non fate quell’espressione scettica, perché alcune proposte sono talmente allettanti da non farvi proprio rimpiangere quello classico.
Eccovi quindi le 7 migliori ricette di purè senza patate, con consigli su come aromatizzarli e cuocere la base.
Purè di batate
Non sono altro che le “patate dolci” o “patate americane” e si chiamano batate con la B perché, di fatto, non sono tuberi: sono Ipomea batatas, radici tuberose simile alle zucche per colore e dolcezza, ma dalla consistenza amidosa identica alle patate. Potete usarle in tutte le ricette che prevedono patate: gnocchi, farciture, chips sia fritte sia al forno, torte salate e pie. Non solo, nella versione dolce sono eccezionali: provatele nella pumpkin pie al posto della zucca! Ovviamente, potete usarle per fare il purè: abbondate con burro, spezie come la paprika e la noce moscata, non abbiate paura della sopra citata dolcezza.
Purè di pastinaca
Chiamata anche “carota bianca” per l’aspetto simile a una carota albina, la pastinaca non è molto comune nella nostra cucina… ma possiamo imparare da altre culture culinarie in cui è molto presente. La pastinaca è un ortaggio ma molto sostanzioso e calorico, sazia e nutre, appaga molto e può essere impiegato in numerose ricette: noi l’adoriamo come purè, per la consistenza perfetta e il sapore a metà tra la patata classica e il sedano rapa.
Purè di topinambur
Il topinambur è un altro ortaggio del tutto simile alla patata, per consistenza e sapore. Chiamato anche “rapa tedesca” o “girasole del Canada”o “carciofo di Gerusalemme”, è ben più digeribile rispetto alle patate; è spesso consigliato anche nelle diete alimentari per il suo basso di contenuto di amido, quindi di zucchero. Costicchia, perché è un prodotto un po’ d’eccezione e soprattutto perché ne servono 2-3 pezzi per compensare le dimensioni di una patata, ma val la pena assaggiarlo: anche in questo caso ottimo per chips, contorni, in insalata e in purè. In versione purè è spesso unito al sedano rapa, che vediamo qui sotto.
Purè di sedano rapa
Questa varietà botanica di sedano, che quanto a sapore lo ricorda in modo delicato, è tutta da scoprire: il sedano rapa è grosso, bitorzoluto, costa davvero pochissimo e – nonostante l’aspetto poco allettante – può diventare Re in cucina. Crudo in insalata è fresco e croccante, cotto sembra una patata e il suo sapore ricorda finocchio e sedano in lontananza. Suggeriamo di usarlo per fare un purè alternativo, giocando con burro, spezie, topinambur… ne rimarrete stupiti!
Purè di zucca
La zucca – soprattutto nelle varietà Delica, Mantovana e Butternut – è perfetta per trasformarsi in purè. Le uniche accortezze: non lessatela ma cuocetela in forno, salate ma aggiungete anche un aroma forte che ne bilanci la dolcezza… rosmarino ad esempio. Tra tortelli, torte, primi piatti, vellupate la zucca può essere cucinata in molti modi e a purè è tra i nostri preferiti.
Purè di cavolfiori
Perché non dare un’occasione al purè di cavolfiori? Ok, quest’ortaggio non è tra i più allettanti e crea sempre una certa noia mangiarlo… ma in questa ricetta prendono tutt’altra piega e diventano davvero deliziosi. Usate quelli bianchi per un pure dall’aspetto classico, oppure giocate con le sfumature di quelli viola, gialli e arancioni.
Purè di fave
Se apprezzate ricette tipiche come il macco di fave, allora il purè di fave vi farà impazzire. Usate, per il purè, quelle decorticate e frullatele poi con olio o burro, salvia, pepe bianco… una bontà intensa e nutriente, da spalmare anche su pane tostato. Se non avete mai mangiato fave in vita vostra allora dovreste, ma prima di tutto controllate di non soffrire di favismo (una patologia seria, chiedete al vostro medico). Qui trovate la nostra ricetta del purè di fave con cicoria.