Settimana scorsa con Prova d’assaggio Dissapore si è candidato al ruolo di amico fidato, capace attraverso i suoi consigli di orientarvi tra le corsie del supermercato, e se in quel caso ci siamo occupati di Passate di pomodoro oggi il confronto tra prodotti della stessa categoria riguarda l’olio extra vergine di oliva. Non voglio fare la snob, ma da blanda frequentatrice, i pochi oli da Super che conosco risalgono a una breve esperienza americana, quando Whole Foods era un appuntamento quasi quotidiano. Anche per questo, più che i marchi bio o le cultivar pregiate, per questa Prova d’Assaggio ho deciso di testare i marchi più diffusi e popolari.
PREMESSA
Volevo capire se tra i marchi di largo consumo ce ne fossero di meritevoli, per cui non ho premiato l’olio che esprimeva meglio i miei gusti personali, ma un prodotto il più possibile esente da difetti.
I CONTENDENTI
— Carapelli
— De Cecco
— Delverde
— Farchioni
— Monini
Note: per tutti i marchi è stata considerata la linea classica. Secondo la dicitura riportata sull’etichetta questi prodotti sono tutti ottenuti con oli extra vergini d’oliva comunitari. Non conosciamo i singoli Paesi di provenienza perché non sono specificati.
I CRITERI
— Vista (limpidezza, densità, colore)
— Olfatto
— Sapore
Note: per evitare possibili condizionamenti la prova si è svolta seguendo il metodo del “doppio cieco”. Ho testato i prodotti singolarmente a crudo e in un secondo momento abbinati al pane. Per descrivere il sapore dell’olio ho usato lo specifico vocabolario degli assaggiatori di olio d’oliva.
IL VERDETTO
# 5 Delverde
Formato: 1 litro
In etichetta: “olio d’oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici. Prodotto ottenuto con oli extra vergini d’oliva comunitari”. Confezionato per Delverde Industrie Alimentari S.p.A., Fara San Martino (Chieti) nello stabilimento di Terni.
Giudizio: l’analisi sensoriale è impietosa.
Packaging: è tra le confezioni più curate.
— Colore: giallo più chiaro e scarico e rispetto agli altri, leggermente torbido e alquanto denso.
— Non è piacevole all’olfatto, quasi fastidioso, si percepisce un odore che ricorda la salamoia (sensazione sgradevole). La percezione è confermata al palato, dove il sapore risulta grossolano (troppo viscoso).
— Retrogusto piccante nella norma.
Prezzo: € 5,89
Attributo: “salamoia” (negativo)
Voto 4.
# 4 Il Frantolio Carapelli
Formato: 1 litro
— In etichetta: “olio d’oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici. Ottenuto con oli extra vergini d’oliva comunitari”. Prodotto confezionato da Carapelli Firenze S.p.A. Tavernelle Val Di Pesa (Firenze).
— Presenti anche specifiche chimico – fisiche oltre alle informazioni nutrizionali.
Giudizio: prodotto modesto, non in in linea con la popolarità del marchio.
Packaging: rustico da tempi andati, l’olio sembra appena più bilanciato rispetto a Delverde, ma anche in questo caso ben sotto il limite della sufficienza.
— Colore: carico e intenso anche se più limpido del precedente, e con una buona densità.
— Al naso è molto forte, ha sentori pronunciati di aceto. Il sapore è ruvido e l’acidità notevole, quasi fastidiosa specie nel finale. Non è troppo pastoso.
Prezzo: € 5,30
Attributo: “inacetito” (negativo)
Voto 4,5.
3) Il Classico Monini
Formato: 1 litro
— In etichetta: “prodotto ottenuto con oli extra vergini di oliva comunitari”. Monini S.p.A., Spoleto (Perugia).
— Presenti i valori nutrizionali e i consigli sull’utilizzo in cucina.
Giudizio: terzo posto per l’azienda di Spoleto con un prodotto non proprio bilanciato e dall’acidità piuttosto evidente.
Packaging: bottiglia dallo stile sobrio.
— Il colore è giallo oro, aspetto molto limpido e densità media.
— L’odore non è definito, ma almeno in questo caso si sente l’oliva. In bocca risulta pastoso, il sapore all’inizio morbido e piacevole diventa aggressivo nel finale: si sente il metallico e vengono fuori note acide, brucia troppo in gola.
Prezzo: € 5,98 (in promozione € 2,99)
Attributo: “metallico” (negativo)
Voto 5,5.
# 2 Farchioni
Formato: 1 litro
— In etichetta: “olio di oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici. Miscela di oli d’oliva comunitari”. (Manca extra vergine, semplice dimenticanza?) Confezionato da Farchioni Olii S.pA., Gualdo Cattaneo (Perugia).
— Presenti consigli per l’uso in cucina.
Giudizio: prodotto dal sapore accostabile ai migliori extra vergine d’oliva.
Packaging: bottiglia semplice e pratica,
— Il colore è giallo oro con sfumature sul verde. E’ abbastanza limpido e denso.
— All’olfatto non è sfacciato, la definizione esatta è delicato con lievi sentori di erba verde.
— Sapore equilibrato e tutto sommato gradevole, lascia filtrare note amare con il piccante che spicca nel finale. La consistenza è corposa ma non grossolana (viscosa).
Prezzo: € 5,79
Attributo: “amaro” (positivo)
Voto 6,5.
1) Il Classico De Cecco
Formato: 1 litro
In etichetta: “olio di oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici”. Ottenuto da oli extra vergini di oliva comunitari. Confezionato da Olearia F.lli De Cecco di Filippo Fara San Martino S.r.l., Fara San Martino (Chieti).
— Presenti informazioni nutrizionali.
Giudizio: tra gli oli testati, la bottiglia opaca abruzzese offre il più gradevole extra-vergine da supermercato ottenuto con oli comunitari.
— All’analisi sensoriale il colore è giallo oro, con lievi sfumature verdi, aspetto limpido e la densità media.
— Al naso risulta leggermente fruttato e delicato.
— Il palato registra una sensazione dolce con un retrogusto che ricorda la mandorla, il piccante nel finale è meno accentuato rispetto agli altri oli. Morbido, equilibrato, non eccessivamente pastoso.
Prezzo: € 5,78 (in offerta € 3,90)
Attributo: “dolce” (positivo)
Voto 7.
COSE IMPARATE DA QUESTA PROVA D’ASSAGGIO.
Restano oli poco adatti ai miei gusti, ma almeno il test è servito a chiarire che non tutti gli extra vergine del supermercato sono uguali. De Cecco e Farchioni risultano prodotti accettabili anche per chi è abituato a consumare extra vergine d’oliva di livello. Fortissime perplessità invece sull’origine delle olive e sulla confusione ingenerata da diciture come: “ottenuto da oli extra vergini di oliva comunitari”. Che senso ha? Diteci chiaramente da dove vengono le olive se non volete farci pensare a un raggiro ai nostri danni.
Voi cosa ne pensate? E avete mai acquistato olio extra vergine d’oliva “comunitario”?