È di nuovo quel periodo dell’anno. Mancano 8 giorni a Natale, il carico proibitivo di cene, aperitivi, auguri e festeggiamenti sta arrivando.
Fin tanto che tutto si svolge al ristorante, a casa di un parente o di un amico, il livello d’ansia resta entro i limiti.
Se invece siete voi a ospitare il pranzo di Natale, e magari tra gli invitati figura pure vostra suocera, è utile evitare gli errori che possono trasformare il prossimo nel peggiore (pranzo di) Natale della vostra vita.
[Menu di Natale con Davide Oldani, Carlo Cracco, Massimo Bottura e Niko Romito: l’antipasto]
[Menu di Natale con Davide Oldani, Carlo Cracco, Massimo Bottura e Niko Romito: il primo]
[Menu di Natale con Davide Oldani, Carlo Cracco, Massimo Bottura e Niko Romito: Bollito non Bollito]
[Menu di Natale con Davide Oldani, Carlo Cracco, Massimo Bottura e Niko Romito: Frittella natalizia]
1) Sottovalutare l’organizzazione del menu
Okay, lo spettacolo va in scena a casa vostra ma questo non significa che dobbiate accollarvi da soli onori e soprattutto oneri.
A occhio, comunque, stabilire chi porterà cosa la vigilia di Natale non è una buona idea. Decidete il menu per tempo: eviterete il rischio di avere troppo o troppo poco. E delegate. Gli invitati porteranno il loro piatto forte, voi preparerete le portate calde e organizzerete la tavola.
Considerate che in questo periodo botteghe, negozi e supermercati vengono presi d’assalto: basterà un minimo di pianificazione per assicurarvi gli ingredienti indispensabili. A far tutto all’ultimo momento rischiate di trovarvi davanti non il bancone del negozio ma una landa attaccata dagli Unni.
2) Non considerare il piano B
Agli altri potete raccontarla, ma non a me. Per quanto dite che il pollo preparato ogni Natale dal cugino Astolfo sia fantastico, le piume ancora attaccate alla pelle vi disgustano non poco.
Per non parlare delle sue polpette, buonissime, siete soliti commentare. In realtà l’odore nauseante proveniente da quelle sfere misteriose non vi fa dormire la notte.
E però non potete puntare il dito contro il cugino Astolfo, ci resterebbe troppo male. E no, non potete neanche far accidentalmente cadere la teglia prima di portarla in tavola.
La soluzione è il piano B. Con la scusa di voler sperimentare una nuova interessantissima ricetta, preparate l’alternativa da servire insieme al pollo. Tutti gli invitati saranno contenti e anzi, vi ringrazieranno.
3) Cedere a routine e banalità
Amate la pizza sopra ogni cosa, come non capirvi. Ma suvvia, Natale e il cugino Astolfo vengono una volta l’anno, e nonostante questa sia la vostra fortuna, meritano di essere festeggiati portando in tavola pietanze meno banali.
Intendiamoci, non dovete impelagarvi in piatti assurdi e ricette altamente spettacolari. Però trattatevi bene. Classici o innovativi che siano è importante che i piatti scelti trasmettano a voi in prima battuta un senso di festa e convivialità.
Con un’avvertenza. Frenatevi un po’ se siete particolarmente creativi, portare sulla tavola del pranzo di Natale esperimenti battezzati 5 minuti prima è molto sconsigliato.
Testate le vostre “opere” nei giorni precedenti perché vi assicuro che, a meno di non essere cuochi provetti, gli invitati temono i vostri esperimenti quasi come il pollo del cugino Astolfo.
4) Dimenticarsi le norme igieniche e di conservazione del cibo
Occhio che questo quarto punto riguarda la salute vostra e dei vostri invitati. Sulle tavole natalizie si portano spesso piatti tanto sublimi quanto delicati e potenzialmente rischiosi. Non dimentichiamo le buone norme igieniche e di conservazione degli alimenti.
Carni, latticini e cibi freschi devono sempre rispettare la catena del freddo e vanno conservati in frigorifero a una temperatura inferiore ai 4 gradi.
Se siete tra quelli che “non è Natale senza pesce crudo” ricordatevi che va preventivamente abbattuto per scongiurare il rischio anisakis, e che un pescivendolo serio è tenuto a informarvi sulla provenienza del pesce e sulla corretta procedura di conservazione e consumo.
5) Essere incerti (contenersi o abbuffarsi, questo è il dilemma)
Sui social regna l’ansia da abbuffate, questo poi è il Natale delle diete preventive: mi metto a dieta in previsione delle scorpacciate natalizie.
Scusate, ma non siete anatre da foie gras, nessuno vuole ingozzarvi forzatamente. È vero, durante le feste natalizie si mangia di più, tuttavia restiamo esseri senzienti in grado di auto limitarsi.
Avete due opzioni:
1) Decidete per un menu equilibrato, completo, con antipasto, primo, secondo e dolce in quantità pensate per arrivare fino al fondo, senza dover rotolare dalla sedia per raggiungere i regali che Babbo Natale (in realtà il cugino Astolfo) vi lascerà sotto l’albero.
2) Esagerate a ogni banchetto, approfittando del fatto che avete cucinato talmente tanto da poter mangiare fino a Capodanno senza dovervi rimettere ai fornelli.
Qualunque decisione prendiate vi auguro un buon pranzo di Natale consumato con le persone a cui volete bene, perché in occasioni come queste il cibo è solo una scusa per stare in buona compagnia.
Ora scusate, ma ho l’opzione 2 che mi attende in cucina…