Arrivo immediatamente al punto della mia osservazione: per noi italiani il burro di arachidi è una “schifezza americana” ma accettiamo le creme spalmabili più complesse e industriali, perché? Perché siamo arrogantelli, i più arroganti del pianeta sul cibo, e manco ci interessa scoprire che il burro di arachidi è di fatto un prodotto nutriente e ricco di proprietà.
Ecco altri perché: perché, come qualsiasi cosa che arriva da fuori nazione, non è degna a prescindere della nostra tavola domenicale post messa santa – tranne sushi e quinoa, quelli fanno figo; perché ci piace sentirci fortissimi sul cibo del Mediterraneo anche se in dispensa abbiamo tutti la passata di pomodoro confezionata, un po’ come l’orgoglio di avere una meraviglia eterna come il Colosseo e non ammettere di non sapere chi lo ha commissionato; perché usiamo la “tradizione” e il suo statico potere per giustificare la nostra chiusura nei confronti di altre culture culinarie, dando appunto per scontato che la nostra sia superiore.
Tutti i motivi per cui è buono
Dal momento che i paragrafi successivi sono pieni di sarcasmo e pesantezza, comincerò con tante parole buone. Proprio buonissime, come il burro di arachidi: buono perché fa bene. Nel senso che:
- è ricco di proteine vegetali: fonti non accreditate raccontano addirittura che sia nato nell’ottocento per mano di un farmacista americano che voleva proporlo come sostituto della carne;
- è versatile per il dolce e per il salato;
- non sfrutta soia o altre fonti proteiche;
- in proporzione rispetto alle altre leccornie “spalmabili” ne basta davvero poco per essere appagati;
- è pronto nel momento in cui frulli le arachidi con nient’altro, e chiunque può farlo;
- è molto longevo, anche perché ha origini del tutto vegetali;
- offre uno spaccato nella tradizione culinaria di un altro Paese
- è tra gli alimenti base (ovvero semplici) più nutrienti;
Pane burro e marmellata vs pane burro d’arachidi (e marmellata)
Ogni volta che sostengo di adorare il burro di arachidi magari sul pane (spuntino tipico negli States), mi sento rispondere orgogliosamente qualcosa come “che schifezza, ma allora è molto meglio pane burro e marmellata, una merenda d’altri tempi”. Ma “meglio” per chi? Ma “meglio” perché? E mi parte l’embolo, e voi che mi leggete ci andate di mezzo, e mi scuso. Il burro di arachidi, soprattutto se fatto in casa o industriale ma non zuccherato/pasticciato, è un alimento estremamente nutriente e ricco di grassi (che mica sono dannosi, se insaturi), nonché quasi imbattibile quanto a proteine. Con il burro vaccino poi non ha nulla a che vedere, sarebbe come paragonare un uovo di gallina e un uovo di Pasqua solo perché hanno in comune una parola.
Inoltre, a proposito di proteine…
Crema proteica e proteine del burro di arachidi
Vuoi mettere le creme spalmabili vendute come super fit e super sfiziose che le influencer fan finta di mangiare strette in tutine da work out, piene zeppe di proteine del latte e soia, rispetto alle arachidi frullate a crema? Molto meglio le prime! Ho preso ingredienti e valori nutrizionali di una delle creme proteiche più in voga al momento e li ho paragonati con quelli del burro di arachidi.
La crema spalmabile “proteica” contiene: Olio di girasole, concentrato di proteine del siero (ottenuto dal latte), edulcorante, siero di latte dolce, nocciole, burro di cacao, cacao, lecitina di girasole, aroma. Per 100 g contiene 529 kcal e 21 g di proteine.
Il burro di arachidi naturale contiene: arachidi (e, a volte, sale). Per 100 g contiene 560 kcal e 25 g di proteine.
A una quasi parità di calorie per 100 g, quanto a proteine è più performante il burro di arachidi, oltre a essere molto più semplice nella composizione. Certo, ha tendenzialmente più grassi, ma la competizione qui è su un altro valore nutrizionale.
E rispetto alla crema di nocciole più famosa di tutte?
Dato che ho tirato in mezzo i valori nutrizionali delle creme spalmabili, citandone una notoriamente fit, non posso non citare la Nutella: il prodotto cui il burro d’arachidi teme di più il confronto se parliamo di merende e colazioni. Ebbene, per 100 g la Nutella apporta zucchero, olio di palma, nocciole, cacao, latte scremato in polvere, siero di latte in polvere, lecitina di soia, vaniglia… per 546 kcal e 6 g di proteine.
I gusti personali sono indiscutibili, ma ecco se una crema spalabile tradizionale cui siamo abituati è ok e l’ignoto burro di arachidi è una porcata, allora insisterei nel ribadire quanto sopra.
Il burro di arachidi solo nei piatti hypster
Buffo come un prodotto che negli States è considerato per le masse e consumato quotidianamente, qui sia relegato all’universo “hypster” dei brunch, dei pancakes da fotografare per instagram e per i cool dressing nelle insalatone. Forse proprio perché non fa ancora parte di un uso quotidiano in cucina, da noi. Forse, se e quando sarà un’abitudine usarlo, non stupirà e sarà “accettato” e onnipresente come l’hummus.
Perché non protestiamo sulle creme con cui farciscono pandori e colombe?
Sono io a fare questa domanda a voi, perché davvero non sono in grado a trovare una risposta. Com’è possibile che il consumatore medio non si indigni davanti a pandori, panettoni e colombe pasquali farciti con robacce sciroppose e chimiche al limoncello, al tiramisù, al pistacchio e chi più ne ha più ne metta, e si indigni davanti all'”americanata”?
Forse è lo stesso motivo per cui si devasta all’all you can eat ogni sabato sera e tiene i sofficini nel freezer ma se gli metti l’ananas su una pizza tira fuori una nonna surgelata e con quella ti prende a mazzate il cofano della macchina… ovvero? Ovvero, sempre questa cosa che si chiama “tradizione”. Il panettone farcito con surrogato al gusto zuppa inglese è innocuo perché in fondo è solo una “interpretazione” della tradizione, il burro d’arachidi non appartiene alla nostra tradizione, è un invasore maledetto che spazza via tutto il bello e il buono dell’Italia che fu.