E’ andata così: ero a casa da solo e ho iniziato a cucinare nell’attesa che G, la mia bionda fidanzata, rientrasse dai suoi giri. Mentre mi concentravo sul da farsi, mi ha colto uno di quei momenti in cui il cervello decide di effettuare conteggi inutili e complicati, del tipo: “Quanti chilometri di spaghetti avrò mangiato in vita mia? Ci arrivo alla Nuova Zelanda?”, non so se capita anche a voi.
Per farla breve, ho cominciato a fare un calcolo.
Nello specifico si è trattato di un confronto tra il tempo che impiego io a cucinare e il tempo medio impiegato dalle famiglie italiane, ossia 34,9 minuti per un pranzo e 33 minuti per la cena (negli Stati Uniti la media è di 23 minuti per tutti e tre i pasti).
Lo dice questo sondaggio GPF ripreso dal Messaggero.
Per mettere a punto la cena in esame ho: pulito, lavato e tagliato a pezzi un cavolfiore. Ho lavato e tagliato due carote e un porro a rondelle, il sedano a pezzetti, una rapa e le patate a spicchi, e la sera prima avevo messo i ceci in ammollo nell’acqua. Ho eseguito una cottura a fiamma bassa in terracotta e, a questo punto, era già trascorsa molto più di un’ora. Non vi tedio poi con la meticolosa preparazione delle polpette. Risultato: 128 minuti (centoventtotto) impiegati per la preparazione. Io personalmente in 33 minuti non riesco neanche a pensarla una cena, figuriamoci a realizzarla, eppure, a quanto pare, c’è chi ce la fa. Ho calcolato poi che, nelle ultime settimane, io e G. siamo andati di gran lunga oltre il tempo medio stimato dal sondaggio per:
- Zuppa di pesce
- Minestrone partendo da verdure fresche
- Spezzatino
- Tortino di alici e indivia partendo da alici da pulire
- Spaghetti con Ragù di agnello
- Arrosto di vitello
- Lenticchie in umido
- Vellutata di patate e castagne con funghi porcini (lasciando perdere le chips di patate viola che inevitabilmente assorbono tempo extra)
- Fettine panate alla bolognese
- Tajine di legumi
- Pollo al Razel hanout
- Papillottes di manzo alla birra
- Minestre di legumi e cereali
- Minestra di broccoli e arzilla
- Curry di gamberi e riso venere
- La maledetta Galantina, ricetta del noto scienziato e gastronomo italiano Pellegrino Artusi, che ci ha portato via, tra una cosa e l’altra, circa due giorni.
Da quando un certo Albert Einstein, svizzero naturalizzato e per questo uomo di grande precisione, scarmigliato di capelli, ci ha dimostrato tra una linguaccia e l’altra che tutto è relativo, abbiamo capito che questa regola vale senza dubbio anche in cucina.
Per ottenere qualità, ad esempio, ci vuole tempo e io quando mangio cerco la qualità.
Mi chiedo però: quanti come me impiegano più di un’ora a preparazione per singolo pasto?
E per rientrare nel tempo medio del sondaggio, quanti invece ci sprecano giusto cinque minuti? E cosa si può preparare in cinque minuti? Panini a pranzo e a cena e qualche volta una botta di vita con i quattro salti in padella?
Insomma, voialtri lettori, quanto tempo dedicate alla preparazione di un pasto?
[Crediti | Link: Il Messaggero, immagine: Google]