Basta. Basta panna cotta gommosissima e pesante, talmente elastica che si fa fatica a masticare: troppe volte vediamo ricette sul web che prevedono badilate di colla di pesce, o ne servono di simili nei ristoranti. Oggi mi soffermerò su 2 alternative, entrambe senza colla di pesce e una delle quali vi stupirà tantissimo.
Questo dessert classico e abbastanza semplice è ormai dato per scontato e si sottovaluta spesso la sua potenzialità, ma la panna cotta senza colla di pesce è un’ottima soluzione per un punto di vista del tutto nuovo.
Con agar agar: consistenza simile al budino
In molti conoscete già l’agar agar, un addensante naturale derivato da alghe e usato sempre più spesso al posto della colla di pesce. Necessita di qualche accorgimento tra temperatura di cottura e quantità ma il risultato vale davvero: se la colla di pesce conferisce una struttura elastica e gommosa, l’agar agar ne conferisce una budinosa simile alla polenta quando si raffredda. Avete capito, no? Ecco la nostra panna cotta con agar agar, seguitela passo passo.
Con albume e cotta in forno: come una creme caramel
Fare una panna cotta senza alcun tipo di addensante è possibilissimo: ricorrendo all’albume. Ebbene sì, l’albume è un legante molto noto in cucina, praticamente insapore, e anche in questo caso fa egregiamente il proprio dovere. Si scalda delicatamente la panna (o panna e latte) con zucchero e vaniglia, quindi si aggiunge dell’albume mescolando accuratamente e si versa il composto nei ramequin oppure in un unico stampo… e ora? Ora si passa alla cottura in forno, a bagno maria: quindi acqua calda in teglia e via in forno per un tempo che si aggira sull’oretta.
Pro e contro
Vi vedo: vi state chiedendo, un po’ impressionati e scettici, di cosa potrebbe sapere una panna cotta fatta con questo metodo. Il sapore della panna cotta senza addensanti è unico, avvolgente e puro, ma soprattutto è la consistenza a cambiare: sarà simile a quella del creme caramel, irresistibile, non tornerete più indietro. L’unica “pecca” di questa alternativa riguarda le tempistiche: oltre alla cottura piuttosto lunga è necessario anche – ovviamente – il completo raffreddamento, ma ne vale la pena al 100%.