(1) PENTOLE LAGOSTINA
Uno scarabocchio mono-tratto che si fa persona: mobile, chiacchierona, brontolona, specie col suo disegnatore che corregge gli errori usando la mano. Una creatura del limpido genio di Osvaldo Cavandoli. A quale famosa canzone era ispirata “Lui cerca lagostina”, la musica del carosello? Chi se lo ricorda?
(2) FERRERO
Quando il Gigante Buono, alla domanda “Gigante, pensaci tu” rispondeva forte e imperturbabile “Ci penso io” era il nostro eroe. Ma vogliamo dirla tutta? Non fare il tifo per Joe Condor era impossibile. Uno che dice al suo attendente “E che ci ho scritto Joe Condor?”, e sul cappello c’è davvero scritto Joe Condor.
(3) LIEVITO BARTOLINI
♫ Brava brava Mariarosa ogni cosa sai far tu, qui la vita è sempre Rosa solo quando ci sei tu ♫ Mariarosa, l’archetipo della brava casalinga.
(4) DOM BAIRO L’UVAMARO
Cimabue è il frate pasticcione che “fa una cosa e ne sbaglia due”. Risposta pacioccona: “eh, che cagnara, sbagliando s’impara”. E’ così che si diventa delle stelle, il famoso Cimabue fu protagonista di un calendario di Frate Indovino, addirittura.
(5) CARNE MONTANA
Il gringo poeta che reclamizzava la carne Montana attraverso le rime di Alfredo Danti e un contagioso mix di animazione e fotografia. Obiettivo: sconfiggere il perfido BlackJack e salvare la bella Dolly. Ricompensa: una scorpacciata di carne in scatola (?)
(6) CARAMELLE DUFOUR
Classico dialogo anni ’60.
— “Voglio la caramella che mi piace tanto e che fa Du Du DuDuDuDu Du Fur”.
— “L’erba voglio cresce solo nel giardino del re”.
(7) CAFFE’ PAULISTA
Caballero a Carmencita: “sei già mia, chiudi il gas e vieni via”, con slogan e personaggi ideati per Lavazza da Armando Testa. Splendidi pupazzi bianchi per la storia d’amore più famosa della pubblicità.
(8) BIALETTI
Bialetti inventò la caffettiera rappresentata dal marchio dell’omino con i baffi (disegnato da Renato Bialetti figlio del fondatore). Di un pubblicitario, Paul Campani, il colpo di genio della bocca trasformista, che prende la forma delle lettere pronunciate.
(9) COCA COLA 1 (’65)
Semi-dimenticato carosello Coca Cola di metà anni ’60, in realtà epicamente creativo grazie all’illustrazione dei fratelli Gavioli.
(10) OLIO CUORE
Chi di voi, se cresciuto negli anni ’60-’70-’80 saltando la staccionata non ha detto: “Olio Cuore!”. (confessione: dopo 30, io Nino Castelnuovo non lo sopportavo più).
(11) SOTTILETTE KRAFT
Ancora mi chiedo come facesse il protagonista del Carosello a sorvolare sul gol della squadra del cuore per quel panino. Uno dei più spogli e tristi in tutta la storia della pubblicità. Altro che “imbottito di sapore”.
(12) OLIO SASSO
La musica era bella e altisonante: “Il Mattino” di Edvard Grieg, ma lo smilzo protagonista del carosello Oliom Sasso era vittima di un incubo terrificante: grasso e impacciato non riusciva a conquistare la sua bella. Però, al culmine dell’imbarazzo, lo salvava il risveglio, associato a uno degli slogan più famosi dell’epoca: “La pancia non c’è più, la pancia non c’è più”. Indimenticabile la cameriera nera che alla chiamata dell’uomo rispondeva in perfetto accento veneto: “Cosa ghe se, paron?”).
(13) VINO FOLONARI
Il genere di carosello che non smetterei mai di guardare. L’effetto comico prodotto dal piccoletto che cammina a pochi centimetri dal grosso omone su un’allegra marcetta continua a spaccare.
(14) ALGIDA
I primi pruriti femministi di Patty Pravo (che a 63 anni gira in topless e ha un filarino mooolto più giovane di lei).
(15) CYNAR
Il sogno di ogni italiano che ha vissuto gli ultimi decenni del secolo scorso, sedersi nel fatidico incrocio dove le auto sfrecciano vicino al suo tavolino. ‘Contro il logorio della vita moderna’, ovviamente.
(16) ORZORO
Canta, Betty Curtis, canta: ‘O-o-orzoro è buo-o-no con tutti proprio tutti i bei bambi-i-ni nel latte del mattino e poi quando ti va si beve che è un piacere e va giù che è una bonta”. (Orzoro era una polvere d’orzo solubile che sciolta nel latte o nell’acqua è stata la prima colazione di molti bambini degli anni ’60).
(17) OLIVE SACLA’
Olivolì, le Olive snocciolate e infilate nella pratica busta di plastica “olipak” furono una specie di rivoluzione. Accompagnata da un motivetto micidiale e un carosello dalle coreografie spettacolari.
(18) CARAMELLE AMBROSOLI
Dopo “Mamma” e “Son tutte belle le mamme del mondo” forse la canzoncina a soggetto materno più famosa ever: ♫Dolce, dolce cara mammina♫. Tutto per le caramelle al miele Ambrosoli, così dolci (e buone) che avrebbero dovuto venderle dietro presentazione di ricetta medica.
(19) TALMONE
♫Mama, mama lo sai chi c’è, spalanchiamo le finestre, l’è tornà col circo equestre, l’è tornà col circo equè/El dindonderoooo/l’è lì, l’è là, l’è la che l’aspettava, l’è lì, l’è là, l’è la che l’aspettava, l’è lì, l’è là, l’è la che l’aspettava, l’è lì che aspettava Miguel/Miguel son mi!/e ti, e ti, e ti no dixe niente, e ti, e ti, e ti no dixe niente, e ti, e ti, e ti no dixe niente, e ti dixe niente a Miguel/Miguel son sempre mi♫
(20) ACQUA RECOARO
Capitan Trinchetto faceva onore al suo nome raccontando panzane con uno spassoso accento genovese. E a forza di parlare gli veniva sete. Ma d’acqua, Recoaro, va da sé.
(21) DORIA
Biscotti, cracker e altri prodotti Doria presentati dal duo Tacabanda composto da un gigante baffuto che un po’ tipo Mr Wolf in Pulp Fiction trova le soluzioni ai casi più disparati. Non senza l’indispensabile aiutante Oracolo, che, costantemente ubriaco, si esprime solo a singhiozzi. I cartoni sono di Bruno Bozzetto, le musiche di Franco Godi.
(22) AMARENA FABBRI
I pirati disegnati da un giovanissimo Bonvi per l’amarena Fabbri. Manodifata, aiutante siculo del piemontese Salomone, il pirata pacioccone. Slogan mandati a memoria per sempre: “Cappetano lo possiamo totturare?” (Manodifata), e “Porta pasiensa so ben io come fare a siogliergli la lingua” (Salomone).
(23) Coca Cola (2)
Gli auguri di Natale più toccanti di sempre: “Vorrei cantare insieme a voi in magica armonia…”.
[Crediti | Link: Tgcom, ispirazione: Anima Mia]