Un commentatore del blog mi ha dato lo spunto per scrivere qualcosa che avevo in testa da tempo. Sui produttori famosi, così famosi da diventare icone. Non ho niente contro di loro, sia chiaro, ma per certi gastrofanatici l’Italia sembra una Repubblica fondata su: “le uova di Parisi“, “il culatello di Spigaroli“, “la carne di Cazzamali“. Ancora tremo al ricordo di un incubo: Paolo Parisi in persona intento a fare l’uovo in mezzo alle sue galline.
Se esiste una cosa che mi è sempre piaciuta, è scovare produttori sconosciuti e meritevoli, magari nei posti più impensabili.
Ho sempre voluto realizzare una mappa gastrofanatica per evidenziare chi merita anche se ancora non è stato scoperto. Mi rendo conto che devono essere organizzazioni in grado di risolvere il problema successivo, e cioè, come affrontare più ordini del solito senza compromettere la qualità. Non tutti ci riescono, quindi, da questo punto di vista, tanto di cappello ai vari Parisi, Spigaroli, Cazzamali. E nemmeno condivido del tutto l’opinione del commentatore, non è vero che per approvigionarsi i ristoranti si rivolgono sempre ai soliti artigiani. Casomai il problema è trovare fornitori affidabili, che lo rimangano nel tempo.
Tornando a noi, ricordo ancora quando Dissapore consigliò una serie di macellerie romane. Credo sia stato un servizio utile per i lettori, specie riguardo agli indirizzi meno noti. Ecco, e se facessimo altrettanto? Voglio dire: se vi chiedessi di segnalare produttori alternativi ai soliti noti per inserirli nella famosa mappa, quali nomi scrivereste? Salumi, formaggi, pasta, pesce, carne, condimenti, non fa differenza, basta che siano nomi (quasi) nuovi.