Menu di Pasqua in quarantena, le tradizioni a farsi benedire

Il nostro menu per la Pasqua 2020 (in quarantena!) all'insegna delle tradizioni profanate: pastiera al cioccolato, uova già rotte, polpettoni e piatti delle Feste semplificati.

Menu di Pasqua in quarantena, le tradizioni a farsi benedire

Se vi state arrovellando sul menu di Pasqua perfetto, nonostante la quarantena, vi assicuro che non esiste. E non tanto perché al supermercato durante una pandemia si compra quel che c’è, quanto perché, diciamocelo tra noi mentre nonna fa la quarantena a casa sua e non ci vede: durante la Pasquarantena vale tutto!

Niente peso della Tradizione, niente riti da seguire forzatamente: se i cugini non vengono il centrino possiamo lasciarlo nella naftalina. La Pasqua 2020 sarà tra pochi intimi per la maggior parte di noi, in solitaria per moltissimi e nessuno deve dimostrare di essere la famiglia del Mulino Bianco. Birra e patatine al posto della colomba, a colazione? Sarà solo un modo diverso per fare festa.

La pastiera andrà bene pure al cioccolato, l’uovo del 2019 in fondo alla dispensa sarà ottimo, il maestoso carrè d’agnello può essere anche un polpettone.

Sia chiaro, nessuno si deve sentire in colpa nemmeno per la reazione opposta: se non vedete l’ora, invece, di abbracciare la tradizione, sono la prima ad emozionarmi con voi e a festeggiare virtualmente insieme a voi. Non vedo l’ora di sbirciare i vostri manicaretti, le pastiere come da generazioni in casa vostra, arrosti cotti a puntino e colombe fatte in casa con lievito madre.

Nel frattempo, però, qualche consiglio dissacrante ve lo do, per questo menu di Pasqua 2020 in quarantena, rigorosamente all’insegna dello sticazzi.

Le pastiere sbagliate

pastiera-salata-fetta

Santa Pastiera. Niente sarcasmo: è una torta unica nel suo genere e, che piaccia o no, racchiude così tanta storia della Campania, nonché aneddoti a sfondo religioso, che è impossibile non commuoversi e non ammettere la sua superiorità come dolce tradizionale. La nostra Nunzia Clemente ne ha fatto un meraviglioso quadro storico, che val la pena leggere. Ha regole ben precise, dogmi scolpiti in tavole senza tempo: ebbene, noi oggi infrangeremo tutte quelle regole e faremo una simil pastiera come-cavolo-va-a-noi. Possiamo concederci sgarri minori – come fare la pastiera con il riso – oppure vere eresie, come prepararla con una base o una farcia al cacao.

Se la blasfemia non fa per voi, vi rimandiamo alle varianti di pastiera napoletana diffuse in Campania e consacrate dal radicamento territoriale.

Le care vecchie uova ripiene come antipasto

uova ripiene gourmet

Ultimamente, l’atteggiamento nei confronti delle uova ripiene è passato dal “top ricetta facile e sempreverde” al “bleah ricetta vecchia e stantia, facciamole gourmet tingendole di viola o mettendoci il salmone” (buonissime eh, ma va bene anche meno). Io son dell’idea che il classico ovetto di gallina sodo e ripieno con la farcia da buffet, a base di tuorlo tonno maionese, sia sempre il top assoluto. C’è chi ai tempi d’oro ci buttava dentro anche capperi o cetriolini: le uova sode sono perfette se umili, da combattimento. E per questa Pasquarantena van bene così. Potete anche non usare la sac à poche con bocchetta a stella per spremere la farcitura, il sapore sarà buonissimo lo stesso.

Una colomba blasfema

colomba veloce

Dai ormai questo è un tabù rotto da tempo: sono anni che food blogger e aziende propongono colombe non colombe, con farciture improbabili, glasse particolari, senza i requisiti classici. Quindi, direi che la colomba è la parte di menù per cui farsi meno problemi in assoluto. Ecco perché io mi farò ancor meno problemi di voi e vi proporrò: una colomba molto veloce da fare, e dei cupcake di colomba. E nessuno vi vieta di tagliare a metà la vostra colomba classica e farcirla con 2 dita di nutella o panna o altro.

Il carrè di carne trita

polpettone farcito

Pasqua – mi dispiace molto per l’agnello – chiama agnello a gran voce. Costolette fritte, alla griglia, e il classico e imponente carrè d’agnello: con le costole che emergono e i cappellini di carta da forno su ciascuna. Si tratta di una ricetta costosa, difficile da fare perché la carne protagonista è delicata e sembra cartone se la si cuoce male… il carrè solitamente è scelto proprio per far festa e colpo sui parenti, posto in mezzo alla tavola in tutto il suo splendore. Ma, qui, di amici non ce ne sono, e nemmeno la tavolata: facciamo un bel polpettone a regola d’arte? Sto pensando al polpettone farcito, con cuore di prosciutto e di formaggio filante.

Torta pasqualina? Con sfoglia pronta e spinaci surgelati

torta pasqualina spinaci

La vera torta pasqualina è una ricetta ligure complicata, lunga da fare, con regole precise al pari della pastiera e un significato ben preciso riguardante il numero di uova (come per il casatiello). La tradizione: impasto fatto in casa diviso in 4 sfoglie (sovrapposte due a due rispettivamente per la base e per coprire), ricotta fresca scolata, uova sode, bietole o erbette fresche. Ma, strucca strucca, è una torta salata con verdure verdi e ricotta: andrà benissimo una base fatta con la sfoglia o la pasta brisèe confezionata, andrà bene la ricotta industriale, andranno bene gli spinaci surgelati. Se vorrete omettere le uova sode, nessuno farà il segno della croce davanti a voi per estirpare il male. Seguite la nostra ricetta!

Ciambellone rustico (ex casatiello o tòrtano)

ciambella tagliatelle

Casatiello e tòrtano sono due lievitati partenopei preparati nel periodo pasquale. Come moltissime altre ricette hanno un significato forte, che viene espresso da ingredienti, forme e condimenti. Sono simili, due pani farciti con salumi e formaggi, ma il casatiello è cotto con delle uova fresche in supercie e il tòrtano è senza uova. In questo articolo trovate i dettagli. Diciamo, a questo punto, visto che non ci corre dietro nessuno e che non abbiamo i pater familias e le mater familias col fiato su collo, che possiamo fare un bel ciambellone salato e anche svuota frigo. Se vi proponessi una ciambella di tagliatelle?

Uova di Pasqua…rotte

 

Senza nulla togliere alle sfavillanti uova di Pasqua nuove, il mood di Pasquarantena ci consente – quasi ci obbliga – a fiondarci sulle uova rotte e avanzate dal 2019. E, dopo aver divorato quelle (o dopo averle riciclate per fare deliziose praline) ci si fionda anche su quelle dell’anno corrente senza ritegno né dignità. Perché, dopotutto, ce lo meritiamo.

E poiché quest’anno i riti vanno a farsi benedire, se siete tra i fortunati che sono riusciti ad acquistare su internet un buon uovo di cioccolato, non dovete per forza aspettare il 12 aprile 2020 per romperlo. Non è forse l’attesa dell’apertura dell’uovo e della scoperta stessa la Pasqua stessa? No.