Sia chiaro: non ho nulla contro Benedetta Parodi. Per quanto mi riguarda, posso beatamente accettare che continui indomita a giocare a tegamini, vendere milioni di libri ed essere amatissima da un numero impensabile di donne italiane (tra cui molte di mia conoscenza, pronte a difenderla da ogni mio appunto). Posso accettare anche che i beneinformati la diano come prossima responsabile al catering di Palazzo Chigi, in caso il cognato Giorgio Gori decida di tuffarsi in politica e di vincere lo scranno Presidenziale.
Ecco, posso accettare tutto, ma quando la Parodi viene paragonata alla Lawson (o lei stessa afferma di prenderne spunto “Nigella mi ispira molto per il buon gusto che sa portare in tavola e per come riesce a conservare la sua femminilità anche tra i fornelli” cit. Vanity Fair), questo non lo posso proprio accettare.
Nigella Lawson, la domestic goddess più amata dagli inglesi, ha cambiato la mia vita (non solo in senso fisico) e non posso tollerare che sia associata a Benedetta Parodi. Ho dunque stilato una piccola lista dei motivi per chiarire a giornalisti e blogger che sprecano epiteti per definire Benedetta la Nigella de noaltri, che la Parodi non è Nigella Lawson!
Se Parodi mangiasse veramente quello che cucina, probabilmente non avrebbe quella forma fisica. Nigella è curvy, (Benedetta skinny), ama prima di tutto il cibo eppoi cucinarlo. Le sue trasmissioni emanano la gioia di mangiare, provare, gustare, assaggiare. Quelle della Parodi sono un surrogato di come preparare qualcosa di vagamente commestibile nel minor tempo possibile, assemblando ogni cosa in dispensa non si muova. E questo, per quel che mi riguarda, non è cucinare.
Nigella, insieme a Jamie Olivier e altri celebrity chef inglesi, sono i protagonisti di un’evoluzione dei costumi e della cultura culinaria inglese (praticamente inesistente fino a due decenni fa): imparare a conoscere il cibo, apprezzarne il gusto e tornare dietro ai fornelli dopo che l’onda femminista aveva tolto le donne dalle cucine e l’industria dei cibi pronti aveva bombardato il mercato con messaggi intimidatori (perché dovresti perder tempo ai fornelli, quando io posso farlo per te e meglio di te?) è proprio uno dei ben riusciti intenti di Nigella. Agli antipodi, qui da noi, dove la cultura culinaria è millenaria, Benedetta Parodi sembra avere un approccio contrario: importazione di junk food, abuso di prodotti surgelati e semilavorati e, soprattutto, veicolo dell’idea di una cucina fast, dove con poco tempo, si riesce comunque a pastrocchiar qualcosa, ad ogni costo.
Nigella è la seduzione fatta a persona. Ha reso sexy il piacere di mangiare, e solo per questo, noi donne dovremmo erigerle un monumento. Incarna il sogno erotico di milioni di uomini perché è voluttuosa e golosa: emana l’idea di una donna capace di godersi la vita. Non credo sia altrettanto per Benedetta Parodi, o sbaglio? Maschietti, qua necessito di testimonianze.
Nigella, mangia, assaggia e gusta con piacere i suoi piatti. Benedetta, d’altro canto non sembra realmente apprezzare quello che lei stessa cucina. E mangiare, per lei, non sembra essere un piacere. Piuttosto sembra interpretare la cucina, non come un modo per esprimere se stessa e la propria femminilità, ma una faccenda da sbrigare nel minor tempo possibile, incastrandola nella vita frenetica quotidiana. Cosa che non fa Nigella.
Non solo Nigella è sposata a Charles Saatchi (si, quello di Saatchi&Saatchi prima, e di Saatchi Gallery poi), ma il maritino – tra gli uomini più invidiati della Gran Bretagna – non fa altro che adulare lei e la sua cucina nel suo libro cult: My Name Is Charles Saatchi And I Am An Artoholic, scrivendo a più riprese che essere sposato a Nigella è una cosa meravigliosa. Possiamo definire Fabio Caressa, il Charles Saatchi italiano?
Quali altri motivi vorreste aggiungere alla mia lista per creare un elenco definitivo e incontrovertibile e chiudere questa spinosa faccenda una volta per tutte?
[Crediti | Martina Liverani è l’autrice del blog Curvy Foodie Hungry. Link: Nigella Lawson, Benedetta Parodi, Wikipedia. Immagini: Telegiornaliste, Bbc, Bellezzegossip]