Sono sempre più frequenti le denunce da parte di pasticcerie o amatoriali che segnalano la presenza concorrenziale di cake design fasullo. Online e sui social network circolano moltissime immagini di torte realizzate con Intelligenza Artificiale, diffuse da BOT. E tutti i like, da parte degli utenti attratti da queste creazioni fenomenali, si trasformano spesso in dati utili per il dark web: venduti, e acquistati poi da chi li usa per phishing e cybercriminalità.
C’è poi un’altra questione, ovvero la frustrazione dei professionisti: perché ai cake designer la rappresentazione del dolce creata con AI fa paura, quando già abusiamo di filtri, Photoshop e sono anni che su cataloghi e in tv ricorriamo food mock-up?
Il rischioso legame tra torte e dark web
Non è una regola ed è difficile averne prove concrete ma, dal momento che il “like farming” è un fenomeno già ben radicato, è facile immaginare che anche il mondo della pasticceria possa farne purtroppo parte. Attenzione a lasciare un commento o anche solo un “like” sotto torte spettacolari che non sembra abbiano un’attività tangibili alla base: quell’esposizione da parte vostra potrebbe finire nelle mani di chi crea e vende sul dark web liste di soggetti facilmente aggirabili.
Non crediate di essere immuni, o che sia un tranello riservato solamente agli stolti. Basta leggere i commenti sotto una delle numerose pagine di Instagram esplicitamente e lecitamente basate su immagini food generate da Intelligenza Artificiale (giusto per fare un esempio, @ai.food.creations) per comprendere quanto le persone ormai facciano fatica a distinguere fake e realtà.
Perché photoshop sì e AI no?
L’Intelligenza Artificiale non è da condannare a prescindere, ovviamente la morale è sempre quella: la persona che ne fa uso dovrebbe farlo in maniera etica ed onesta. Si tratta solamente di un mezzo, esattamente come Photoshop e i filtri che tutti o quasi applichiamo a ogni nostra fotografia – se è food, più che mai: torte moderne pulite dalle sbavature, dolci da cui eliminare crepe o bruciature, colori resi più accesi e saturi, aggiunte di dettagli, parti eliminate. Sono decenni, inoltre, che i cataloghi dei prodotti e i menu di molte catene di ristoranti o fast food contengono immagini rappresentative del cibo venduto. Per non parlare, poi, delle pubblicità food in televisione.
Perché tutte queste abitudini (o vizi, se vogliamo vederne il lato negativo) sono considerate quindi normalità mentre una torta frutto di Intelligenza artificiale, proposta su Instagram, è associata a frode e a pubblicità ingannevole? In quest’ultimo caso l’elemento umano è assente, il che cambia del tutto anche l’approccio iniziale nei confronti dell’utente (anche nei casi innocui, di profili AI creati per dare ispirazione al pari di Pinterest).
Di cosa si lamentano pasticcieri e cake designer
I pasticcieri, così come gli amatoriali, che ricorrono a Instagram per promuovere le proprie creazioni, sono insofferenti. Non solo per il fatto che tutti i like e consensi rivolti ai dolci creati con AI minano l’umile artigianalità dei professionisti, ma anche perché sempre più clienti ordinano riproduzioni di queste torte a dir poco artistiche e scenografiche dando per scontato che siano alla portata di chiunque. E non sempre, il rifiuto, è compreso da parte del cliente.