È fondamentale mettere subito in chiaro una cosa: il latte di mandorla ha una tradizione nostrana, a differenza dei tanti latti vegetali che è ormai nostra consuetudine bere e chiamare così (con buona pace della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che vuole che li si chiami bevande al gusto di).
Presente sia nella storia cristiana che in quella musulmana, lo rintracciamo addirittura nel Medioevo, quando veniva preparato in quasi tutti i monasteri del sud Italia; per la sua composizione esclusivamente vegetale, veniva consumata soprattutto nel periodo di Quaresima.
Latte di mandorla: proprietà e benefici
Un’altra precisazione che va fatta è quella di non pensare che il latte di mandorle possa essere assimilabile a un latte di origine animale. Il latte di mandorla, come tutte le altre bevande di origine vegetale, del latte vaccino ha solo il colore.
Questo non vuol dire che non possa essere un’alternativa per chi soffre di intolleranze o per chi ha scelto di seguire un’alimentazione vegana. Va però specificato che i valori nutrizionali sono sicuramente diversi.
Il latte di mandorle ha proprietà antiossidanti e antinvecchiamento cellulare, grazie al contenuto di vitamina E, conosciuta anche come tocoferolo. La vitamina A, invece, lo rende utile alla vista e alle ossa, così come la vitamina D, fonte di calcio e grande alleata soprattutto delle donne. In ultimo, la vitamina B2, che aiuta a rinforzare unghie e capelli e ad idratare la pelle. Ma non è finita qui, perché il latte di mandorle è un concentrato di benessere tutto naturale che protegge anche l’intestino e ne garantisce il corretto funzionamento, grazie all’alto contenuto di fibre. Tra l’altro, può essere bevuto anche da chi ha problemi di digestione, perché non ha bisogno di enzimi per poter essere digerito.
L’acido linoleico (omega 6) presente nelle mandorle regola l’assorbimento degli zuccheri e, per questo, permette di controllare i livelli di colesterolo nel sangue.
E poi contiene anche proteine, ferro, manganese, potassio, selenio, zinco, calcio e, udite udite, meno di 50 calorie per 100 ml.
Ora, prima di scapicollarvi verso il supermercato più vicino e fare scorta, mi tocca specificare che è vero che il latte di mandorle ha tante proprietà benefiche e poche calorie ma non vuol dire che fa dimagrire! Soprattutto perché, specie nei preparati industriali, la bevanda viene addizionata con zuccheri o dolcificanti, che fanno lievitare parecchio l’apporto calorico.
Controindicazioni
Essendo un alimento di origine totalmente vegetale, il latte di mandorla non ha molte controindicazioni, anzi, non avendo neanche glutine può essere bevuto sia da chi segue un’alimentazione vegana che dai celiaci. Naturalmente, è sconsigliato a chi è allergico alla frutta secca e anche a chi ha problemi di tiroide, perché interferisce con l’assorbimento di iodio, presente in quasi tutti gli ormoni tiroidei.
Ho già precisato che il latte di mandorle non sostituisce il latte vaccino, per cui non va dato ai neonati né ai bambini in fase di crescita, poiché non ha un apporto proteico bilanciato e in più, potrebbe avere conseguenze sulla loro salute.
Latte di mandorla: usi
Tutte queste proprietà ma, oltre a utilizzarlo come bevanda fresca e dissetante, in che altro modo possiamo usare il latte di mandorla?
Nelle regioni meridionali, Sicilia e Salento su tutte, fa parte della tradizione gastronomica locale e viene consumato sia come bevanda che come ingrediente da aggiungere a caffè, frullati, granite, creme, o dolci.
Quindi, potete berlo a colazione accompagnandolo a biscotti, pancake o corn flakes ma anche sostituirlo al latte nelle ricette che ne richiedono l’utilizzo. Se siete reduci da un viaggio in Sicilia e volete replicare a casa la granita che mangiavate ogni mattina a colazione guardando il mare, ecco la nostra ricetta perfetta della granita alle mandorle. Per la vista mare ci stiamo attrezzando, ma non facciamo ancora miracoli.
Tra gli invitati avete un’amica vegana o intollerante al glutine? Risolvete con una crema al latte di mandorla, senza uova, né glutine, né lattosio (qui trovate la ricetta). Potete servirla accompagnandola a dei frollini e decorarla con amaretti o altra frutta secca.
Grazie alle tante proprietà benefiche e alla grande quantità di vitamine contenute, il latte di mandorle viene usato anche dall’industria cosmetica per la preparazione di creme per il viso, per il corpo, maschere per capelli, struccanti e altri prodotti di bellezza.
Bene. Ora che il latte di mandorla per voi non ha segreti, non resta che imparare a prepararlo in casa, per avere a disposizione la vostra dose di antiossidanti, vitamine, fibre, omega 3, proteine e sali minerali ogni volta che ne avete voglia.
Come prepararlo in casa
Le mandorle
Per fare il latte di mandorle in casa avrete bisogno solo di tre ingredienti: mandorle, acqua e un dolcificante a scelta (zucchero, miele, agave o stevia). Al massimo, se volete un gusto più intenso, potete aromatizzarlo con della cannella o dei datteri. Il rapporto tra mandorle e acqua dev’essere di 1 a 4, quindi 250 g di mandorle ogni litro d’acqua.
Per un latte fatto secondo la tradizione, è preferibile usare le mandorle al naturale, non tostate né tantomeno salate o zuccherate. Di solito tostiamo la frutta secca per caratterizzare maggiormente un piatto ma in questo caso la tostatura darebbe al latte una texture troppo granulosa e un gusto troppo amaro.
Questione pellicine: io personalmente preferisco sempre utilizzare le mandorle non pelate, perché più ricche di fibre e perché mi piace sentirne la consistenza. Per preparare però un latte di mandorla liscio e più piacevole da bere, è meglio invece usare mandorle spellate.
L’ammollo
Il segreto per preparare un latte di mandorla in casa come vuole la tradizione è quello di lasciare le mandorle in ammollo per circa 12 ore con un pizzico di sale. Questa operazione è fondamentale e non va saltata per due motivi principali: il primo è che così riuscirete a pelarle in un batter d’occhio. Il secondo è che le mandorle si ammorbidiscono e rilasciano più liquido nel momento in cui le frullate. Un altro piccolo segreto è quello di aggiungere gli aromi in questa fase, così le mandorle li assorbiranno insieme all’acqua.
La preparazione
Una volta spellate le mandorle, è il momento di metterle nel frullatore insieme all’acqua in cui le avete tenute in ammollo e al dolcificante scelto. Dopo averle frullate del tutto e aver raggiunto la consistenza di una crema, aggiungete l’altra acqua e continuate a frullare per amalgamare bene tutto.
A questo punto, potete filtrarlo con un colino o, se desiderate una consistenza ancora più liscia, con una garza o un canovaccio pulito, aiutandovi con il dorso di un cucchiaio. Se vi sembra ancora troppo denso, potete aggiungere altra acqua a piacimento.
Travasate il liquido ottenuto in una bottiglia o in un barattolo, preferibilmente di vetro. Non avendo conservanti, il latte di mandorla fatto in casa si conserva in frigo fino a un massimo di 3-4 giorni (ma non si conosce nessuno che abbia fatto trascorrere le 24 ore senza averlo terminato!). Per conservarlo più a lungo potete bollirlo ma dovete comunque consumarlo nel giro di 8-10 giorni.
Anche se l’avete filtrato bene, qualche particella di mandorle si depositerà sempre sul fondo, quindi agitate sempre la bottiglia prima di berlo.
E la polpa rimasta?
Non penserete mica di buttare la polpa avanzata dalla preparazione del latte? L’okara (si chiama così) è ricca di proteine, ferro e vitamine e può essere utilizzata per preparare dolci o biscotti. In alternativa, se non volete consumarla subito, potete essiccarla e usarla per guarnire torte, insalate o zuppe.