Non c’è niente da fare, io e i vegani non riusciamo ad andare d’accordo. E dire che mi sono impegnata, davvero.
Ieri ho perfino approntato una guida per mangiare bene in vacanza se si è vegani o vegetariani. Poi, ancora entusiasta, anche se sola come un gambo di sedano, in ristorante vegano mi ci sono infilata io. Ma la cena è stata una sonora delusione.
[Vegani e vegetariani: guida per mangiare bene in vacanza]
Il preambolo spiega che non è la fregola per l’alimentazione veg né quella più recente per i latti vegetali a muovermi: vi parlo di latte di mandorla in quanto bevanda dalle origini addirittura medievali amatissima al sud, una bibita fredda perfetta a colazione o in qualunque momento di questi giorni, i più caldi dell’anno, reidratante, con il vizietto di adattarsi bene ai cocktail (anche a dessert, gelati e granite).
Poi vabbè, il latte di mandorla è pieno di benefiche virtù: digeribile, depurativo, ovviamente adatto agli intolleranti al lattosio. Ma non esagerate se non volete fare scorpacciate di calorie, questa è la sola controindicazione.
[5 errori da non fare: la serie]
[Come per il finto hamburger, se è vegetale non chiamatelo latte]
[Latte vegetale: quale comprare, quanto costano, come farli in casa]
Infine, farlo in casa richiede un po’ di tempo ma è molto semplice, specie se qualcuno vi spiega come evitare i passi falsi. Quali? Vi dico tutto in questo nuovo episodio dei “5 errori da non fare”.
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Usare mandorle tostate, salate o zuccherate
Non sapevo se doverlo specificare o meno, comunque, le mandorle vanno utilizzate nature, cioè grezze, né tostate né tantomeno salate o zuccherate.
I frutti tostati sono più asciutti, generano un latte granuloso, poco cremoso, ma sono anche leggermente amari, mentre le mandorle pure sono più dolci.
Fate attenzione, le mandorle e la frutta secca in generale irrancidiscono velocemente. Assaggiatele prima di dedicarvi alla preparazione del latte casalingo, ricordando che la frutta secca si conserva più a lungo se messa in freezer o tenuta in un contenitore scuro e in un luogo abbastanza areato.
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Pensare di prepararlo sciuè sciuè
“Cotto e mangiato” non è un detto che si addice al latte di mandorla: se lo volete vellutato e cremoso dimenticate di frullare due mandorle con un po’ di acqua e bere il tutto in giornata.
Le mandorle vanno messe in ammollo per circa 12 ore, in questo modo l’acqua può penetrare all’interno rendendo il liquido più liscio. Inoltre l’ammollo attiva gli enzimi delle mandorle rendendo il latte più nutriente.
Niente, non riuscite a trovare il tempo per l’ammollo? Recuperatene una parte –non tutto– utilizzando acqua già calda.
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Sbagliare il rapporto mandorle – acqua
Come le proporzioni per una perfetta farinata sono 1 : 3, cioè una parte di farina di ceci e tre di acqua, lo stesso rigore pretende un perfetto latte di mandorle.
In questo caso i numeri magici sono 1 e 4: una parte di mandorle e 4 di acqua. Questo vale anche per gli altri tipi di frutta secca.
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Non possedere un buon frullatore
Si dice che il latte di mandorla è buono quanto il frullatore di chi si accinge a prepararlo. Ecco, se non possedete un robot o un mixer degno di questo nome, potente e fatto andare alla velocità massima, lasciate perdere.
Dopo aver frullato per un minuto, sta a voi decidere quanto continuare per ottenere la consistenza che preferite. Se utilizzerete il latte di mandorla per cucinare, allora un residuo granuloso non darà fastidio. Se invece intendete semplicemente bere il latte, e lo volete liscio, passatelo attraverso un setaccio a maglie finissime.
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Non aromatizzare il latte di mandorla
Okay, v’interessa un latte semplice, genuino e naturale, giusto? Per questa ragione avete deciso di farvelo in casa invece che comprare i preparati in busta che trovate al super.
Ma considerate questo: il latte vaccino ha comunque degli aromi naturali, dei sapori, dolci e salati al tempo stesso, senza i quali risulterebbe un liquido insapore e insignificante.
Anche il vostro latte di mandorla ha bisogno di una piccola spinta: dopo aver frullato le mandorle basta aggiungere un po’ di miele, oppure sciroppo d’acero o di agave, o ancora unire nell’acqua dell’ammollo un po’ di cannella e un pizzico di sale.
P.S. Non importa quanto maniaci siate stati nel passare e ripassare più volte il latte attraverso il setaccio: qualche minuscola particella solida resta sempre, e una volta che il latte è fatto e imbottigliato, si depositerà inevitabilmente sul fondo. Non dimenticate di scuotere il recipiente o mescolare energicamente il latte prima di servirlo.
LATTE DI MANDORLE
Ingredienti:
– 200 gr di mandorle
– 4 cucchiaini di sciroppo di agave, acero o miele
– un pizzico di sale
Preparazione:
Mettete le mandorle in una larga ciotola e copritele con l’acqua In modo che arrivi circa due dita sopra. Coprite e lasciate in ammollo per almeno 12 ore (è questo il segreto per ottenere un latte liscio e cremoso).
Scolate le mandorle dall’acqua di ammollo e mettetele in un robot assieme a 800 grammi di acqua molto calda ma non bollente.
Frullate per circa due minuti, passate il tutto attraverso un setaccio a maglie fini, premendo contro il setaccio con il dorso di un cucchiaio.
Aggiungete acqua a piacimento per ottenere la consistenza desiderata. Mettete in una bottiglia e conservare al fresco, in frigo, fino al momento di servire.