Domenica mattina mi arriva un sms: “Se ti va aggiungi all’intervista che sono il Mourihno dei cuochi”. Firmato Davide Oldani. Spaesata: cosa voleva dirmi il pop chef? Che è il migliore del mondo? Che è belloccio? Che odia l’Italia? Dissipa i dubbi un secondo sms: “La definizione nasce dalle polemiche che ho fatto in trasmissione”. Ahhh, ecco, sei un rompiballe! Nell’ultima puntata di La Notte degli Chef non ha risparmiato nessuno. Cazziatoni come se piovesse. Invece Davide deve essere una di quelle persone che ride dentro, che può arrivare anche a sbellicarsi, ma senza dare nell’occhio. Forse il passato da calciatore, il presente da ciclista amatoriale (la cosa più importante dopo famiglia e cucina, mi racconta) gli hanno dato un rigore, una disciplina che poco concede ai fuoripista o ai discorsi di pancia. Qualcosa però, secondo me, è venuto fuori. Ladies&Gentlemen, le ultime parole su La Notte degli Chef sono di Davide Oldani.
Iniziamo dalla fine, dai dati auditel. Gli ascolti sono calati puntata dopo puntata. Come ha reagito la produzione?
Io la penso diversamente. Che Superquark andasse meglio ce lo aspettavamo, è un grande classico. L’obiettivo degli autori era quello di stare tra il 13 e il 15 per cento di share. Poi si sa, partire con una trasmissione nel mese di giugno significa perdersi tutta una fetta di pubblico che la sera preferisce fare altro.
E invece della tua partecipazione cosa mi dici, contento?
Contentissimo. Ti dirò di più, mi sono divertito tanto. Io faccio tante cose e, chi mi conosce, sa che ci metto sempre tanta passione, ma non sempre mi diverto. Alla Notte degli Chef ho riso tanto e non succedeva da un po’.
Eppure non sembrava. Piuttosto davi l’impressione di essere molto concentrato e anche un po’ serioso.
In questo ha ragione Massimo Bernardi quando dice che dovrei “sciogliermi” un po’, sembro troppo rigido. Nell’ultima puntata è andata meglio, se ce ne fosse stata una quarta, mi avreste visto anche sorridere.
Quindi ti sei rivisto?
Mi ci hanno quasi costretto. Però dai, non male. Se ripenso alla mia prima volta in tv, nel ’92 su Rai 2 al fianco di Gualtiero Marchesi, lì si che c’era da divertirsi. Ero il cuochetto accanto al grande maestro, ma eravamo anche degli antesignani: facevamo ricette in tv, tra i primissimi.
A proposito di “cuochetti”… e di Matteo Arisi, il vincitore de La Notte degli Chef, che idea ti sei fatto?
E’ come una piantina da innaffiare un po’ per volta, acerbo ancora su tanti passaggi, ma dotato di grande intelligenza e autocontrollo. Sulla prova del “poker chef” (la ricetta da fare con ingredienti scelti a caso, ndr) ha dimostrato una calma bestiale. Belli anche i nomi dei piatti: un ventenne che cita la canzone “Zingara” dell’Iva Zanicchi ti
sorprende.
E come credi che saranno i suoi mesi di stage al il D’O?
Chiaro che non partirà da zero. E’ un po’ come l’Inter che compra tre giocatori che hanno lo stesso ruolo: si allenano, giocano e fanno panchina rispettando un turn over.
Anche tu sei il vincitore di questa prima edizione…
Ma no! Mi sono limitato a una stretta di mano e a una pacca sulla spalla di Matteo. Non sono troppo cerimonioso. Anche perchè gli ho spiegato che deve fare attenzione a non montarsi la testa. Questo è un episodio aperto e chiuso. Fare il cuoco è un’altra cosa. Matteo però lo ha capito, non ha mai fatto lo spavaldo.
Passiamo a colleghi e “critici”: l’Oldani pensiero su di loro
Comincio dal padrone di casa, Alfonso Signorini. Preziosissimo con i suoi consigli sui tempi televisivi: mi suggeriva quando e come intervenire. Abbiamo parlato anche delle nostre madri milanesi e dei piatti della tradizione: il riso con la luganega, ad esempio. La sua aggiungeva vino bianco, mia mamma preferiva il vino dolce. Fulvio Pierangelini è un fenomeno, un vero poeta. Lo conoscevo solo di fama, ma si è rivelato alla mano e simpatico. Abbiamo parlato a lungo e spesso solo di una cosa, vi lascio immaginare il tema. Gennaro Esposito è un grande (detto alla milanese segue un “ca..o”, ndr), non so come dire, buono, sa di pane. E poi è bravissimo nel suo essere così rigoroso.
E la giuria?
Alessandro Borghese è uno showman che fa il cuoco, almeno così mi ha detto. Mai visto all’opera in tv. Mi ha invitato a “Cucina con Ale” su Real Time e ho accettato. Sono curioso di assaggiare qualche suo piatto. Camilla Baresani la conosco da tanto tempo, è stata tra le prime a credere nella cucina Pop. E’ una signora perbene, anche quando dice che copro la stempiatura alta con il taglio a caschetto! Davide Rampello mi segue da venticinque anni, da quando veniva a mangiare da Marchesi. Goloso come pochi, ha spazzolato tutti i dolci preparati per le gare.
I gastrofanatici di Internet storcono il naso davanti a tanta sovraesposizione televisiva. Tu, che hai un bel seguito anche sui blog, cosa rispondi?
Che accontentare tutti è impossibile. Dico solo che, sa da un lato credo nella forza democratica dei blog, dall’altro noto spesso una scorrettezza di fondo nell’uso che se ne fa. Pur di conquistare nuovi lettori si spinge sulla polemica, travisando volontariamente le dichiarazioni. Ci sono cascato anche io. Ma ho imparato la lezione.
(Davide Oldani si riferisce a una polemica di qualche tempo fa provocata dalle sue dichiarazioni sulle donne in cucina, non in grado di sostenere – si leggeva nel post – i ritmi dei grandi ristoranti. Mi ha chiesto di non parlarne, ma io ne approfitto per ricordargli invece una sua smentita, uscita sempre su Dissapore. Davide, questo è un video. E qui ci sei piaciuto!)
[Link: Rcs, Dissapore. Immagini: Canale 5]