L’odore di zenzero, cannella e biscotti da forno si mischia fuori dalla porta e arriva dritto fino al naso: dentro la stanza si svolge davvero una gara di casette di pan di zenzero. Siamo all’interno dell’ArkDes, il centro nazionale svedese per l’arte e l’architettura di Stoccolma. Lo spazio è condiviso con un altro centro espositivo di primo rilievo in questa regione: il Moderna Museet che, oltre per le esposizioni correnti, è noto anche per due furti, avvenuti uno nel 1987 e l’altro nel 1993, durante i quali furono rubati 6 quadri di Picasso e due opere di Braque per un valore complessivo di 60 milioni di euro.
Cosa sono le casette di pan di zenzero
Ma torniamo alle nostre casette, perché in Svezia il concetto di arte e design è fluido e si dimostra anche in queste piccole ma significative cose. La Gingerbread House Exhibition del 2022 si svolge dal 25 novembre 2022 all’8 gennaio 2023 e non è di certo la prima edizione. Per quei pochi che non conoscessero le casette di pan di zenzero (qui vi abbiamo spiegato alcune cose) sono delle costruzioni fatte nel periodo natalizio con l’impasto dei famosi biscotti. Ogni anno ispirano famiglie, bimbi e panificatori a realizzare simpatiche e creative versioni di una casetta con la neve fatta con la ghiaccia e le mura con l’impasto dei biscotti.
Le categorie della gara
Ma gli svedesi l’hanno presa molto più seriamente e hanno dedicato una vera e propria competizione per eleggere la migliore casetta in circolazione, quella che si svolge proprio da ArkDes. La stanza è stipata di casette e costruzioni divise in tre categorie: bambini sotto i 12 anni, architetti, designers e panificatori (bakers per dirla all’inglese). Le costruzioni sono disposte in due ambienti: una grande stanza e poi un secondo spazio adiacente. Guardando una costruzione dopo l’altra si rimane colpiti da almeno tre aspetti. Il primo è che i bambini svedesi sono portentosi, il secondo è che il motivo del labirinto va fortissimo, il terzo è che, anche senza guardare i cartellini è assolutamente palese quali siano le casette dei designers e degli architetti.
Il tema della competizione
Ma quella a cui si assiste (e che si odora) non è una semplice mostra, ma una vera e propria competizione. Prima di tutto ogni anno viene definito un tema: quello di quest’anno è “dietro l’angolo”. Come spiegano gli organizzatori: “Cosa c’è dietro l’angolo per voi? Forse la più grande avventura della vostra vita è dietro l’angolo, o la casa dove vive il vostro migliore amico?”. Ogni partecipante ha interpretato in modo personale il tema della gara. Il totale delle opere esposte raggiunge le 141 unità.
I premi per i vincitori
Poi c’è una giuria, che deve decidere quali sono le opere migliori in ciascuna categoria. Quest’anno è composta dall’architetta e artista Thérèse Kristiansson, la pastry chef Josefin Baummann, la designer Clara von Zweigbergk e l’attore August Mether. La cerimonia di premiazione si svolge il 18 dicembre e possono accedervi tutti gratuitamente. I premi per chi vince sono i seguenti: i vincitori e i secondi classificati di ogni categoria riceveranno un trofeo, una speciale teglia incisa e un regalo di design segreto. Anche i vincitori della categoria “Bambini sotto i 12 anni” si aggiudicheranno un trofeo e una teglia, oltre a un pacchetto di premi personalizzato per la loro età. Ma a questi si aggiunge anche un premio che può essere assegnato dal pubblico.
Le casette di pan di zenzero
Tra alcune rappresentazioni notevoli, va segnalato almeno l’hamburger di gingerbread, “Dietro l’angolo di casa mia c’è un ottimo food truck” ha spiegato l’autore, ma anche l’elegante pavone, dall’idea “Se siete tranquilli, in punta di piedi e di nascosto, sbirciando lentamente e con attenzione dietro l’angolo… Allora potreste avere la fortuna di vedere qualcosa di veramente magico”. Poi c’è la rappresentazione con i biscotti di un angolo arrotondato, alberi di natale, libri impilati uno sull’altro, ma anche casette molto classiche e qualcuna che sembra sul punto di cadere su sé stessa. Sono tutte molto belle (si possono vedere qui): c’è solo l’imbarazzo della scelta.