Il mio Rowenta Multixer alla soglia dei vent’anni ha deciso come molti suoi coetanei di non diventare adulto, e mi ha abbandonato ai primi freddi. Per lenire il lutto il Consiglio Familiare ha preso in considerazione solo due attrezzi: il Kitchen Aid Artisan e il Kenwood. Diciamo una Ducati e una Yamaha, per fare un paragone motociclistico: o una Colnago e una Specialized per rimanere sulle due ruote, ma senza benzina. Inevitabilmente, il cuore batte per il romantico ed irresistibile design old-fashioned del KA, tra l’altro perfettamente intonato nel suo smalto crema con la lacca degli sportelli della mia cucina artigianale anni novanta.
La prima ronda informativa su Internet, la seconda presso qualche negozio: difficile la scelta razionale, entrambi i prodotto hanno molti estimatori e pochissime critiche. Il prezzo è leggermente a favore del Kenwood, ma si sa: “dove c’è gusto, non c’è perdenza”. L’ago della bussola è irresistibilmente attratto verso il panciuto robot americano: 399 euri nelle boutiques di articoli per la casa delle vie del centro, 369 nei centri commerciali e su Internet. Poi incontro PixMania, che non ho mai usato seppur molte volte consultato.
Leggo e rileggo le condizioni, confronto le confezioni poi alla fine mi decido: ai 279 (duecentosettantanove) talleri non si può resistere. Oltre a 30 € per spese di spedizione.
Ordino l’Amba Aradam il 5 gennaio, la notte. Strabiliato, il 6 ricevo il messaggio ordine processato e merce preparata. Il 7 il servizio automatico di tracking mi annuncia che il pezzo è pronto per la spedizione, l’8 mattina il padroncino curdo mi telefona per chiedermi se c’è qualcuno in casa perchè ha un pacco da consegnare. Fantasmatico.
Il Food Processor Kitchen Aid ha un confezione sopraffina, con un imballo dalla collimazione micrometrica. Divincolato dai polistiroli hai per le mani un blocco di metallo da quasi dieci chili. La plastica ha una rassicurante mano setosa e gli accessori sono contenuti in un commovente kit salvaspazio. Funziona.
Innesto la spina, e so che tra poco sarò – seppur brevemente – felice.