Per i non iniziati, Instant Pot è una cosiddetta multicooker (nel senso che può sostituire numerosi elettrodomestici da cucina), una pentola a pressione elettrica programmabile, con funzioni per cuocere a bassa temperatura o al vapore e preparare qualsiasi cosa, dal riso alla carne, dalle verdure alla pasta, dai cereali al pesce, fino ad arrivare allo yogurt.
Seconda in popolarità solo al Bimby, con una community su Facebook di 1,2 milioni di fan e una quantità imprecisata di food blogger dedicati alla cucina “IP”, Instant Pot –di cui sono stati venduti su Amazon anche 215mila pezzi in un solo giorno— è diventata un culto sostitutivo, oggi anche per molti italiani è un surrogato della vera religione.
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Inventata dal canadese Robert Wang nel 2010, in quell’anno ha avuto un tiepido successo con solo 500 unità vendute. Ma nel 2015, durante il Prime Day, quando Amazon la mise in vendita al prezzo scontato di 66,29 dollari al posto di 129, ne furono vendute 24.000 unità. Nel Prime Day successivo le unità schizzarono appunto a 215.000.
Il popolo degli appassionati aumenta di giorno in giorno, attirato da spiegazioni invitanti come queste:
“In fase di cottura non sono previsti particolari controlli: inseriti gli alimenti e impostato il programma preferito, la pentola fa tutto da sola. È possibile, ad esempio, mettere a cuocere una zuppa la mattina, andare a lavoro, e trovarsela pronta la sera”.
È proprio così? Proviamo a capirlo conoscendo più da vicino la multicooker delle meraviglie, e imparando a evitare gli errori più comuni, sia prima che dopo averla comprata.
1) Non sapere com’è fatta
Instant Pot: di cosa stiamo parlando? Di un pentola in acciaio inox, con capienza di sei litri, coperchio tecnologico e schermo dove abbondano i tasti che permettono, combinando programmi, temperature e pressione, o programmando la partenza ritardata fino a 24 ore, di cucinare con comodità e in tempi ridotti.
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All’interno c’è un’altra pentola estraibile, quindi facilmente lavabile, anche questa in acciaio inox. Dotata di triplo strato, tiene bene il calore, tanto da poter essere usata perfino sui fornelli tradizionali, in caso di necessità.
È in acciaio inox anche il cestello da utilizzare per la cottura a vapore che si trova dentro la confezione, insieme a mestolo, misurino e spatola. Il libretto di istruzioni in italiano si può scaricare sul sito del produttore insieme a molte ricette, che si trovano facilmente anche online.
Le pentole a pressione Instant Pot non scoppiano. Sono state progettate con una serie di sistemi di sicurezza auto-regolanti, che usando dei sensori tengono sempre sotto controllo pressione e temperatura, proprio per evitare inconvenienti.
Hanno da 1000 a 1500 watt di potenza, sono abbastanza silenziose, non emanano calore né odori all’esterno. Costano in media circa 150 euro, ma a seconda del periodo e delle offerte si possono pagare meno. Sono state vendute anche a 99 euro.
2) Istantanea? Prendere il nome alla lettera
A parte l’innegabile impulso dato da Amazon, il successo di Instant Pot può spiegarsi con il fatto di essere comoda; consente di concludere in poco tempo ricette che in genere richiedono ore, specie se includono legumi o grossi tagli di carne.
Attenzione però: il nome “Instant” non deve trarre in inganno.
Per andare in pressione alla pentola delle meraviglie servono 15 minuti, altri 10 per rilasciare il vapore. Di conseguenza, per una ricetta che richiede 30 minuti di cottura a pressione, è necessario un tempo effettivo di circa 50-55 minuti.
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Di contro, il risparmio di tempo è innegabile: un’intera spalla di maiale cuoce in 90 minuti, le costine in 20 minuti, la coscia di agnello in 40 minuti. Un brodo denso e saporito in mezza giornata.
3) Credere che sia miracolosa con tutto
In un test eseguito l’anno scorso dal New York Times sono stati diversi i fallimenti. Dal pollo, risultato stopposo e asciutto, al riso, pesante e gommoso, fino a broccoli, cavoli, zucchini e finocchi, mollicci e poco attraenti.
E se una normale pentola a pressione non può garantire cibi rosolati e croccanti, nemmeno la versione elettrica riesce nell’impresa.
In compenso il test dei giornalisti americani è andato bene con quasi tutto il resto. Con le zuppe di legumi Instant Pot fa miracoli, bene le carni, il brodo. Addirittura sorprendente lo yogurt. In definitiva: abbassare le aspettative senza perdere l’entusiasmo per la pentola intelligente è l’atteggiamento più consigliato.
4) Pensare che ne esista una sola
Altra cosa meno semplice del previsto: non sparare nel mucchio e scegliere il modello adatto alle vostre esigenze. Con diverse serie, infinite funzioni di cottura, dimensioni differenti nonostante l’aspetto simile, perdersi è molto facile.
Oggi, siamo alla terza generazione, che ha reso le Instant Pot le Ferrari delle pentole elettriche grazie, in sostanza, alla tecnologia a microprocessore. Le serie disponibili sono 6: Lux, Duo, Duo plus, Ultra, Smart e Gem.
LUX: pur essendo il modello entry level ha un’infinità di programmi e combinazioni di cottura. È uno dei due modelli, disponibili in diverse dimensioni, con cui non è possibile preparare lo yogurt. I prezzi oscillano tra i 70 e i 100 euro.
DUO: molto simile alla serie precedente, rende possibile preparare lo yogurt.
DUO PLUS: la serie più venduta della famiglia Instant Pot, forse perché oltre alle funzioni della serie Duo, permette di sterilizzare gli alimenti, cuocere le uova e preparare torte. I prezzi oscillano tra i 140 e i 200 euro.
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ULTRA: Il display centrale ha un numero maggiore di pulsanti che consentono programmi di cottura personalizzati. Per chi non si accontenta mai e ama l’hi-tech.
SMART: La serie che aggiunge il bluetooth alla dotazione, e in combinazione con l’app dedicata (sì, esiste) permette programmazioni complesse e la preparazione guidata delle ricette.
GEM: una serie di pentole dalla forma diversa, più grande, adatta ai grandi arrosti, per esempio. 1500 watt di potenza e sei dimensioni diverse. I prezzi oscillano tra i 100 e i 150 euro.
5) Dimenticare di inserire il cestello interno
Come detto le pentole elettriche canadesi, a differenza di quelle a pressione tradizionali, sono composte da due elementi, la parte esterna e un “cestello” interno –Inner Pot– in cui si mettono gli ingredienti.
Magari farà sorridere qualcuno, ma uno degli errori più diffusi è dimenticarsi di inserire il cestello mettendo tutto direttamente nell’involucro esterno.
La soluzione? Basta mettere un cucchiaio di legno o un coperchio a mo’ di segnale sopra la pentola ogni volta che leviamo il cestello dal suo alloggiamento, per ricordarsi finalmente di inserirlo prima di mettere gli ingredienti.