Sembra facile vero? Si mette l’insalata nell’insalatiera, si fa un giro con l’oliera, uno di aceto, una spolverata di sale, si mescola e si spedisce in tavola. Cosa? Spesso un mucchio di foglie bagnaticce, alcune impregnate di condimento, altre scondite o, nei casi peggiori, appassite perché è troppo tempo che aspettano.
Anche la semplice insalata, se la volete perfetta, ha delle regole. Che hanno a che fare con la tecnica, con qualità e abbinamenti e degli errori che non vanno mai commessi, vediamo quali.
1. Versare il condimento direttamente sopra
Appunto non si fa. Anche la più semplice delle vinaigrette, ovvero olio, aceto, sale e pepe se piace, si prepara in una ciotolina a parte e si versa sull’insalata solo al momento di andare in tavola. Sciogliete il sale nell’aceto: in questa fase, si fanno tutte le aggiunte di cui al punto 3. Poi, versate a filo l’olio e sbattete con una frustina o una piccola forchetta per emulsionare i condimenti.
Potete unire anche qualche goccia di acqua tiepida, che migliorerà il risultato: una sorta di salsina leggermente montata che, invece di scorrere via fra le foglie, aderirà leggermente velandole di gusto.
Un altro trucco è aggiungere un tuorlo sodo, sbriciolato al setaccio, che renderà l’insieme denso e cremoso.
2. Sbagliare le dosi del condimento base
Per il condimento base, calcolate un cucchiaio di olio a persona e una presa di sale, quel che riuscite a “pinzare” fra pollice, indice e medio. Ogni 2 parti di olio occorre 1 parte di aceto o succo di limone.
Prima di versare assaggiate, regolate di sale, pepate.
3. Non fate di tutta l’insalata un fascio.
Quando si parla di condimenti, ogni foglia ha le sue simpatie e affinità. La prima caratteristica che dovete considerare è, naturalmente, il gusto che può essere dolce, amaro o piccante.
Nel primo caso, potete dare una sferzata aggiungendo a vinaigrette e citronnette una punta di senape, una grattugiata di scorza di agrumi o qualche goccia di Tabasco che contrasteranno la dolcezza di lattuga, lollo, iceberg.
4. A ogni insalata il suo condimento.
Le insalate amare, come radicchi e indivie, e quelle piccanti, come rucola e crescione, hanno bisogno di una nota zuccherina.
Sciogliete un filo di miele nell’elemento acido, oppure usate aceto balsamico, aceto giapponese di riso (quello del riso da sushi), salsa di soia, Worchestershire Sauce.
5. Badate alla consistenza.
Alcune insalate sono così tenere che si sciupano solo a guardarle. Altre sono turgide e croccanti. Dovete prendere in considerazione queste differenze sia per il condimento che per gli ingredienti comprimari della vostra insalata. Non gettate su una ciotola di valeriana o lattughini una pioggia di pesanti cubetti di emmentaler, grandi scaglie di tonno, grossi tocchi di pomodoro con tutta la loro umidità.
Se volete abbinare ingredienti corposi a queste varietà, mescolateli fra loro e disponeteli con garbo in un recipiente da portata largo, mettendo le insalatine sui bordi, senza schiacciarle.
Evitate anche salse eccessivamente dense, per esempio a base di maionese, che possono essere adatte, al contrario, per le foglie più toste. Con queste ultime potete addirittura provare un condimento caldo: dadini di pancetta rosolati nell’olio e versati, con tutto il loro fondo, su spinacini novelli o foglie di belga vi regaleranno un’insalata particolare e buonissima.
Stabilite le regole, scatenatevi: come la condite l’insalata? Cosa vi piace e cosa vi urta?
E, soprattutto, qual è il segreto della vostra salsina perfetta?