Qst Per mantenere l’equilibro demografico, mentre Cristiano Ronaldo arriva a Torino, io parto per il Portogallo. Mercoledì con famiglia, baracca e burattini ci imbarcheremo su un volo iper low cost e dirigeremo beccheggiando vero Lisbona.
Il Portogallo è la meta del momento. Ci vogliono andare tutti.
– Gli anziani perché non si pagano le tasse (va anche detto che non si hanno i servizi, da quel che ho capito).
– I giovani perché è economico.
– Gli intellettuali perché è la casa di Pessoa, di Tabucchi, di Saramago.
– I malinconici perché c’è lo struggimento del fado.
– I surfisti perché a Nazaré ci sono le onde più alte del mondo.
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Ma a noi interessano i golosi. E i golosi diavolo se hanno buoni motivi per andare in Portogallo.
Il baccalà, prima di tutto, anzi, il bacalhau, che –si dice– a Lisbona può contare tante ricette quanti giorni un anno. Le sardine. I pasteis de nata, i deliziosi dolcini alla crema.
E tutta un’infinità di preparazioni che personalmente ho scoperto leggendo “D’amore e baccalà” (EDT, € 8,90), un delizioso, piccolo romanzo gastronomico firmato da Alessio Romano e ambientato a Lisbona.
[Lisbona: itinerario del giorno perfetto dalla colazione alla cena]
Mercoledì parto, mangio tutto e poi vi racconto. Ma se non potete aspettare fino ad allora, il libro di Romano è un ottimo antipasto.