Si dice sia merito (o colpa) di Giovanna Mezzogiorno, l’attrice che nel film La finestra di fronte di Ferzan Ozpetek, sogna di cambiare vita preparando torte, se tantissime donne dalla formazione più diversa si rimettono in gioco ammaliate da un mestiere fatto di progettualità, miniature di zucchero e ghiacce colorate. Il cake design, ammirato al recente sì tra William e Cate quasi quanto il lato b di Pippa Middleton, nasce ufficialmente in occasione di un altro matrimonio, quello della Regina Vittoria nel 1840, ed è per questo che il composto a base di zucchero e albume d’uovo che una volta asciugato assume l’aspetto del ghiaccio, viene chiamato royal ice, ovvero ghiaccia reale. Una copertura, chiamata anche glassa o pasta di zucchero, che nel caso delle cake-designer italiane unisce l’arte anglossassone della decorazione al gusto tricolore.
Quali sono le cose che donne e uomini smaniosi di muovere i primi passi nel mondo del cake design dovrebbero sapere? (La materia non è prerogativa esclusivamente femminile come dimostra il successo di Carlo Buddy Valastro, “famigerato boss delle torte” del canale sat Real Time, ex Discovery, che ricostruisce i palazzi di Manhattan con il pandispagna).
GHIACCIA O PASTA DI ZUCCHERO. Probabilmente non esiste pasta di zucchero fatta in casa che possa eguagliare quella già confezionata. Per colore, sapore ed elasticità (con la ghiaccia casalinga è complicato realizzare top tridimensionali o piccole sculture di zucchero) è preferibile usare pasta di zucchero già pronta.
COLORANTI. Ci sono sostanzialmente tre tipi di coloranti: liquidi, in polvere e in gel. Il problema dei coloranti liquidi è che rendono la pasta di zucchero troppo morbida, mentre con i coloranti in polvere è difficile gestire le dosi, per cui i più affidabili sono quelli in gel che tra l’altro garantiscono colori molto brillanti.
DECORAZIONI. Petali di fiore, perle bianche, grandi fiocchi… come si decorano le torte nel cake design? A mano, ammorbidendo la ghiaccia con i polpastrelli e aiutandosi con piccoli strumenti di lavoro come gli stampi di silicone. I coloranti, di solito stesi con un piccolo pennello, contribuiscono a rendere l’insieme più professionale componendo seducenti riflessi tono su tono.
ATTREZZATURA. A voler fare le cose per bene l’elenco è lungo: mixer da cucina, rotelle dentate, taglieri, matterelli in silicone, spatole, colini, piccoli supporti per sorreggere i singoli piani delle torte, e altro.
INFORMARSI. Esiste un festival italiano e l’ansia da cake design si cura iscrivendosi a uno dei corsi di specializzazione sparsi per la Penisola. Servono 16,80 euro per comprare su Amazon il libro di riferimento: “La torta che vorrei. L’arte italiana del cake design“, scritto dalla specialista Letizia Grella e edito da Gribaudo.
Chi trova troppo lezioso, troppo vezzoso, in una parola troppo belga il cake design, si ricrederebbe seguendo Marina Ragazzi de La boite a gâteaux, laboratorio per torte da merenda di Como, mentre tra idee, appunti, disegni e decorazioni realizza passo passo una delle sue torte incantate. Noi che lo abbiamo fatto, come testimoniano le foto di questo post, siamo stati subito indottrinati: w il cake design.
[Crediti | Link: Il Gastronauta, immagini: BioDoll]