E così scopriamo che lo stellato Gianfranco Vissani è un sostenitore dell’Alta Velocità. Che ha il coraggio di mettere il suo faccione sulla copertina del mensile delle Ferrovie dello Stato, La Freccia. Devo riconoscere che fa la sua porca figura in completo Trenitalia. Ma Sig. Vissani, mi consenta. [Inizio inciso] Se la becco sulla prossima tratta, prometto che porto con me un pezzo in più di frittata di maccheroni di mammà. In perfetto stile “madre di migrante” usa ancora gli ziti spezzati [Fine inciso].
Torniamo a noi. In una lunga intervista, lo chef catodico di Baschi racconta i segreti del suo successo: “Tecnica, conoscenza delle materie prime, tanta esperienza….” e via così. 10 domande 10. Mentre mi sciroppo l’intervista penso: “Dai, ora l’intervistatore gliela fa. La domanda su come si mangia sui treni italiani gliela deve fare”. Via la prima, poi la seconda, terza, quarta……articolo finito.
No, niente.
Non sapremo mai cosa pensa Gianfranco del panino con speck e formaggio, né di quello con zucchine e brie e manco della torta con i pinoli. Sappiamo che non c’è più Chef Express – Cremonini. Ora la licenza della ristorazione è passata a Tanto&Buono, filiale italiana della francese Accor. Chi viaggia e non segue i fantasiosi consigli dell’ad Mauro Moretti (cioè di portarsi i panini da casa) sa che non è cambiato nulla. E io che pensavo di poter gustare sul prossimo Milano Napoli (o viceversa) una zuppa di farro al lemon con cannolicchi, flan di limone con coste di bieta e panbrioche al limone o più semplicemente degli straccetti di manzo all’uccelletto.
Macché, nel vagone 5 della Frecciarossa l’espressione del consulente speciale di “La prova del cuoco” cambia. Si spegne il sorriso dello chef. Alle sue spalle gli scaffali sono vuoti: niente panini, torte, merendine.
Gianfranco Vissani, perché?