Nono e penultimo episodio di Gente del Fud, la serie web rivolta ai prodotti tipici che Dissapore ha prodotto con l’avveniristico sito omonimo. Oggi iniziamo da un indovinello: qual è, per definizione, il prodotto tipico nazionale? Il più caldo, familiare, antico e consolante? Facile, la risposta è il pane.
Si trova in ogni casa, da Nord a Sud dello stivale, e in centinaia di tipologie diverse: pani, panelle, piadine, pagnotte. Di grano duro, integrale, di segale, sciapo. E ancora di Altamura, di Matera, di Lariano, di Terni e via così per un paio d’ore almeno.
Nel video di oggi, le foodblogger Manila Benedetto e Valentina Prato ci parlano di due pani in particolare: quello DOP di Altamura e il Mini Bauern Schüttelbrot, tipico prodotto del Südtirol. Manila, autrice del blog Salsamentarius, racconta di come la mamma calmasse i suoi capricci infantili con pezzi di pane di Altamura da succhiare tipo ciuccio, mentre la bionda Valentina del blog My taste for food sceglie piccoli pani croccanti che rievocano la sua infanzia tra le montagne del Trentino.
Ad affascinarmi del pane è l’aspetto culturale. Pur essendo da millenni un simbolo di alimentazione è ancora rispettato e sempre in grado di affascinare nuove generazioni di panificatori. Anche il mio rapporto con il pane è condizionato da alcuni piccoli rituali non così frequenti in una casa modera e laica, per non dire atea. Ad esempio:
— Il pane non va mai rovesciato perché porta sfortuna.
— Va adeguatamente conservato, meglio se in un torcione da cucina pulito e leggermente infarinato.
— Guai a strapparne via un pezzo senza averlo rispettosamente tagliato.
— Quello avanzato non si butta per nessuna ragione.
— E’ severamente vietato giocherellare con il pane a tavola.
Sono curiosa: avete anche voi rituali misteriosi legati al consumo del pane? E a casa vostra, per il riciclo del pane avanzato, quali sono le ricette più gettonate? Infine una confessione: io mangerei solo pane sciapo.