Friggere al netto dei grassi e degli odori: due tra i desideri reconditi dell’uomo contemporaneo più quotati, almeno a giudicare dalla quantità di variazioni sul tema, dalle patate surgelate che in forno diventano asciutte e croccanti alle friggitrici ad aria che richiedono poco olio e non trasformano la cucina di casa in una succursale di McDonald’s.
“Prima provare poi parlare”.
Fedeli al motto dei lettori di Dissapore (hey, è per questo che vi amiamo) ci siamo messi in casa per un giorno intero la friggitrice ad aria che promette di cuocere quattro porzioni di patatine, alette di pollo o qualunque altra pietanza vi salti in mente, con soli quattro cucchiai d’olio
Costruito da Philips, venduto a 169 euro su Amazon, il piccolo elettrodomestico chiamato Airfryer è semplice da usare come un televisore e, essendo più piccolo di una friggitrice tradizionale, in cucina non dà noia.
Un cestello, una piastra a induzione, cinque tasti e una manopola per regolare temperatura e tempi di cottura, niente più. L’uso viene reso ancora più elementare da quattro programmi pre-impostati, ciascuno adatto a una categoria di alimenti che si desidera friggere.
La prova / Pesce.
Partiamo dal pesce inserendo nel cestello 200 grammi di alici pulite e infarinate oltre a un cucchiaio scarso d’olio, che basta a malapena per ungere il pesce azzurro.
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Frittura: possibile che una cosa tanto buona faccia così male?
I diciotto minuti indicati dal programma vanno adeguati ai nostri 200 grammi, quantità piuttosto esigua. Ci viene incontro il piccolo ricettario in dotazione, con i suggerimenti su come regolare tempo e temperatura in base al peso dei cibi.
C’è anche una voce dedicata ai muffin: chi è quel pervertito che frigge i muffin?
Airfryer parte premendo un tasto e si ferma da sola a fine lavoro, avvertendo con un suono. Le alici sono croccanti e per nulla unte, ma anche un po’ asciutte, tanto che una parte è rimasta attaccata al cestello, cosa che ci costringe a puntellarne il fondo con la forchetta.
Il risultato è comunque da evergreen della cucina light, effetto amplificato dal tentativo successivo: abbiamo fritto le alici senza prima immergerle nella farina.
Tentativo riuscito.
La prova / Patate.
A questo punto serve un contorno, o meglio, inizia la vera prova del nove per la friggitrice ad aria, quella delle patate.
Niente surgelati, prese le patate le abbiamo tagliate a listarelle grossolane.
Sarà per questo, cioè per le dimensioni irregolari o per la sovrapposizione, ma la frittura è venuta poco uniforme; all’interno le patate al centro del cestello sono appena cotte, mentre quelle più periferiche risultano sbruciacchiate.
Ragione per cui immaginiamo che la friggitrice ad aria lavori meglio gli alimenti refrigerati, precotti o comunque confezionati e già tagliati.
Il verdetto.
Non siamo al cospetto di una macchina che si presta a voli pindarici: è molto pratica e sporca poco, un muletto poco incline ai vezzi creativi. Chiaramente indirizzata a chi, con pazienza indefessa, conteggia sempre le calorie ma desidera cibi più croccanti dei soliti.
Gli ultras del fritto mai folgorati sulla via della dieta continueranno a preferire la cara, vecchia padella che trasuda olio.
Se volete acquistare il prodotto o dare un’occhiata ad altre friggitrici ad aria, vi consigliamo di visitare QualeScegliere.it.