Sto scrivendo questo articolo all’ora di pranzo e non credo sia stata un’ottima idea: come si fa a non avere l’acquolina quando si parla di formaggi? Come se non bastasse, dei 10 tipi più famosi al mondo o di quelli da assaggiare almeno una volta nella vita. E facciamolo, quindi, questo elenco che – lo specifico – non è una classifica né l’elogio dei formaggi qualitativamente migliori.
1. Stichelton – Inghilterra
Si tratta di un blue cheese, ed è prodotto in Inghilterra con latte vaccino crudo di animali che si nutrono esclusivamente di erba autoctona. Per questo motivo è erborinato, in più è intenso e con sentori piccanti. La pasta è giallastra e semi dura, come un gorgonzola stagionato. Chiamato blue cheese per le venature mature al cuore, tendenti al grigio-blu.
2. Cheddar – Inghilterra
Il cheddar è erroneamente considerato un'”americanata”… perché generalmente lo si trova (in surrogato) nei panini da fast food. Si tratta tuttavia di un formaggio tipico inglese (tant’è che Cheddar è una cittadina del Somerset) e lo si riconosce perché di un color zucca molto acceso (grazie al colorante naturale annatto), come acceso è anche l’aroma in base alla stagionatura. La consistenza è grassa e pastosa, molto saporito. Provatelo nella nostra ricetta delle patate Hasselback (o a fisarmonica).
3. Bunost – Norvegia
Non è burro, non è formaggio: è un prodotto meravigliosamente buono e davvero unico al mondo. La consistenza è cremosa ma molto compatta (come burro freddo), si presenta dentro e fuori con un color caramello caratteristico (Brunost significa letteralmente, infatti, “formaggio marrone“) e il sapore è molto dolce grazie al procedimento di realizzazione. Si usa infatti il siero di latte di capra bollito, che caramella gli zuccheri del latte conferendo aroma e sfumatura. Lo si spalma sul pane ed è spesso consumato anche a colazione accanto a prodotti dolciari.
4. Gorgonzola – Italia
Il gorgonzola è il tipico formaggio del Nord Italia che conquista sempre tutti tanto è particolare. La particolarità del gorgonzola è la presenza di muffe che ne cambiano colore, consistenza, profumo e sapore: queste sono ben visibili sia all’esterno della forma che all’interno, e si accentuano con la stagionatura del formaggio. Proprio grazie a muffe e stagionatura, il gorgonzola arriva ad uno stadio praticamente privo di lattosio.
5. Roncal – Spagna
Il Roncal è un formaggio spagnolo (Navarra) con base latte di pecora, molto grasso e dalla pasta grassa e compatta. Il sapore è intenso e tendente al piccante. Lo si conosce anche come “figlio dei Pirenei” ed è un formaggio amatissimo soprattutto al naturale.
6. Groviera – Svizzera
Originario del Canton Friburgo, in Svizzera, è spesso confuso con l’Emmentaler per il colore e la presenza dei caratteristici “buchi” nella pasta interna (occhiatura). Questo equivoco è soprattutto italiano, dove chiamiamo “groviera” proprio l’Emmentaler. Per non sbagliare, chiedere del Gruyère. Si tratta di un formaggio antico, di vacca e a pasta pressata, dal sapore burroso e spiccato più intenso con la stagionatura.
7. Brie – Francia
Il formaggio brie si riconosce ad occhi chiusi tanto è peculiare e saporito. Sembra l’unione di due formaggi diversi: la crosta esterna è commestibile e dal sapore poco intenso intenso (crosta fiorita), semi dura, mentre il cuore è morbidissimo, cremoso e molto intenso di sapore. Brie è il nome della regione francese da cui proviene questo formaggio che, nelle declinazioni Brie di Meaux e Brie di Melun è protetto da denominazione di origine controllata.
8. Feta – Grecia/Medio Oriente
La feta è un formaggio fresco a pasta dura, dal sapore molto salino (che ricorda a molti il nostrano quartirolo) e che identifica soprattutto la Grecia, dove è un formaggio DOP. Si tratta tuttavia di un formaggio comune a tutto Medio Oriente, piuttosto antico, prodotto con latte di pecora (80%) e di capra (20%). In commercio si trova in panetto – per natura privo di crosta – oppure conservato in salamoia.
9. Puzzone di Moena – Italia
Come non citare il Puzzone di Moena, questo formaggio dall’odore incredibilmente intenso e che ha reso la cittadina in provincia di Trento, una calamita per i turisti gourmet? L’odore che spesso allontana di istinto proviene dalla crosta esterna ed è tendente all’ammoniaca, tuttavia il sapore del formaggio – per quanto intenso – è strepitoso e piacevole: il sapore è dolce, con retrogusto delicato e amarognolo. Questo è un formaggio italiano presidio Slow Food.
10. Philadelphia – Stati Uniti
W la New York cheesecake! Il philadelphia è uno dei formaggi più famosi al mondo, forse uno dei più utilizzati nel quotidiano nonché uno dei più versatili insieme all’italianissima ricotta (che tuttavia non è un formaggio): cremoso, spalmabile, dal sapore unico che si distingue da ogni altro formaggio spalmabile, perfetto in pietanze salate quanto in quelle dolci. Ebbene, è americanissimo: nasce nella seconda metà dell’Ottocento in una latteria di New York, come primo formaggio spalmabile, e arriva in Italia solo nel ’71 diventando immediatamente un successo.
Tranquilli che non ci siamo dimenticati dei moltissimi formaggi italiani che meriterebbero una classifica tutta a parte. Ecco infatti un articolo che li valorizza, regione per regione, Parmigiano e Grana compresi.