Pare che l’Unione Europea voglia finalmente mettere fine a uno dei grandi abomini del Novecento: il piattino di plastica. E con esso alle forchettine, ai coltellini, ai cucchiainini (per distinguerli dai cucchiaini) eccetera: dopo le cannucce, tutte le altre stoviglie sintetiche verranno bandite perché dannose per l’ambiente.
Il mio commento è: era l’ora. Ci sono pochi oggetti che nella vita ho odiato di più dei maledetti piattini e delle maledette posatine.
[Perché, di preciso, eliminare le cannucce aiuta l’ambiente]
In campeggio, a spiaggia, alle feste da bambini e dei bambini non c’è volta che l’esilissimo contenitorino non mi si sia rovesciato scaraventandomi l’insalata di riso sui pantaloni, non sia volato via pieno di patatine a causa di una folata di vento – spargendo i fonzies sugli astanti -, non abbia provocato l’ustione di terzo grado se riempito di qualche sbobba scoutistica.
Non è mai capitato che un rebbo non si staccasse dalla forchettinina per finire nell’occhio di qualcuno, che la “lama” (lama: ahahahaha) del coltellino non si spezzasse con uno schiocco secco nel tentativo di tagliare anche solo un formaggino, che un cucchiaio non si sciogliesse nella minestra rovente scodellata dal parroco.
[Amsterdam: ha aperto il primo supermercato senza plastica]
E non parliamo dei bicchierini che appena li stringi un po’ si piegano, si tagliano e tutta la sangria ti finisce sulle scarpe.
Io capisco le esigenze dei campeggiatori, ma sono certo che nel terzo millennio troveranno soluzioni migliori delle abominevoli stoviglie bianche spesse un decimo di millimetro. E se non le troveranno, che in campagna si mangino panini. O focacce. O pure semi e lupini. Basta che muoiano, finalmente, i piattini di plastica.