Cosa rispondete se vi chiediamo un elenco di cose che mangiate in modo strano? Chi può dirlo. Ciò che sappiamo è che compilare la lista delle risposte ricevute l’ultima volta che ve lo abbiamo chiesto, lettori di Dissapore, è stato esilarante. Anzi, così su due piedi, ci sembra una grande idea per un libro, il cui successo rischia di durare più di Giovanni Allevi, per dire. Allora, leggete, divertitevi, e dopo, confessate le vostre strane abitudini senza vergogna, siete in buona compagnia.
GELATO. Cornetto Algida. Mordo innanzitutto il pezzetto finale della cialda, buonissima e cioccolattosa, poi inizio a succhiare la panna. Un metodo valido anche per i coni gelato, anzi, il risultato è migliore, perche la crema è più fluida, non devi aspettare che si ammorbidisca come nel Cornetto.
Cucciolone. Si mangia in quest’ordine zabaione, cioccolato, panna. In genere apro un angolo per vedere se sono dalla parte giusta, perché se sbaglio a tirarlo fuori e girarlo mi si incasinano le dita sulla barzelletta che c’e’ sopra.
Cono gelato. Sbocconcello la prima parte del cono intrisa di gelato, che è stato preventivaemnte aspirato, poi spingo la crema fino al fondo, e quando tutti gli altri sono rimasti con la cialda vuota, mi godo l’ultimo boccone cremoso.
Cono gelato 2. Muovo la lingua intorno alla circonferenza, tolgo finché non resta che un torsolo di gelato, solo allora rivolgo le attenzioni alla panna montata, la vera attrazione della festa (controindicazione: spesso la panna finisce in terra, occhio, ci vuole metodo). Sembra la descrizione di una fellatio…
Cono gelato 3. Mangio prima la parte fuori dal cono, poi tronco la punta e succhio il gelato sciolto.
CIOCCOLATO. Tavolette di cioccolato al latte della Kinder. Il massimo della schifezza (o della goduria). Con un coltello affilato seziono il cioccolato, faccio un mucchietto, e intanto mangio quello. Lascio per ultimi i pezzi di latte in polvere …quel latte ha un gusto meraviglioso.
Baci Perugina. Dovrò mica spiegarvi come si mangiano, eh! Via la nocciola asportando meno ciocco possibile, e gianduia sotto che non va as-so-lu-ta-men-te toccato.
Pocket Coffee. Li scheggio, mi bevo il caffè, poi mangio il resto
Kinder Bueno. Li decapito, succhio la crema, poi il resto.
Duplo. Gratto via con i denti le striscette di cioccolata scura.
Mon Cherì. Succhio prima il liquido, poi tiro fuori la ciliegia, infine il tripudio di cioccolato. Devo leccarmi le dita, però. Se non ti lecchi le dita godi solo a metà.
Bounty. Tiro via tutta la cioccolata fino a quando non rimane che il cocco al centro (fattibilissimo)
Twix. Via il caramello con la cioccolata e resta il bastoncino di biscotto, tipo Togo.
Tegolino. Da piccola lo decorticavo sempre: via le gocce di cioccolato, via la base e via il pan di spagna. Rimanevano solo le farciture che mangiavo rigorosamente insieme. Tutte.
Girella. Non la mangiavo a morsi ma facevo tutto il giro, piano piano, addentando un pezzetto per volta.
BISCOTTI. Pan di stelle. Non li mangio come gli altri biscotti. No, gratto via le stelle con i denti, poi liquido il disco bruno infilandolo in bocca per intero. Mangio i wafer stratificandoli con i denti.
Pan di stelle 2. Mangiati rovesciati, sì da avere subito il contatto zucchero-lingua. Stessa cosa con i biscotti con granella di zucchero.
AFFETTATI. Arrotolo qualsiasi affettato a mò di sigaretta.
PASTA. Penne. Prima di metterle in bocca le infilo sui denti della forchetta.
Penne 2. Ho sempre destrutturato tutto, ma il peggio si verifica quando mangio le penne con qualsiasi sugo: soffio dentro ad ogni pezzo di pasta per far uscire il condimento e poi mangio il sugo da solo.
Ravioli. Li mangio rigorosamente con le mani (il brodo deve essere quasi del tutto assente). Sublime!
Pastina in brodo. Prima finisco il brodo facendo attenzione a prendere solo quello e non la pasta, cosa difficile perche’ i quadrucci di mia nonna sono molto piccoli. Quando il brodo è finito mangio la pastina tutta insieme.
PIZZA. Prima tutta la crosta, poi tutto il centro.
Pizza 2. Parto dal centro verso la crosta (unico al mondo).
PESCE. Bastoncini. Segue sempre questa procedura. Dopo aver DIVORATO i primi 10 ho sempre… denudato i rimanenti, togliendo TUTTA l’impanatura e mangiando separatamente impanatura e ripieno (uno stupendo parallelepipedo bianco).
ORTAGGI. Zucca. Quella tonda con buccia verde cotta a vapore tutta intera se piccola, o a metà se grande. Stacco la buccia con le mani, poi addento la polpa dolcissima sputando i semi. Mi ingozzo fino a sentire quel meraviglioso senso di oppressione appena sotto la gola, allora ho bisogno di bere al più presto.
Semi di zucca. Aperti minuziosamente in quantità tale da riempire la bocca e mangiati tutti in un colpo
FRUTTA. Anguria. Mangiarla con il cucchiaino facendo i buchi come nel groviera è strano?
Uva. Taglio a metà gli acini, tolgo i semi poi mangio tutto, ma solo dopo averli sezionati in unica soluzione, mai uno per volta.
Mandarini. Diamine, io mi vergognavo ma vedo che sono in nutrita compagnia! Con i denti stacco il filo bianco che chiude lo spicchio del mandarino per lungo, poi succhio il contenuto.
Mela. Mangio la polpa, e poi anche la buccia, a mo’ di stuzzichino.
Melagrana. Libero tutti i grani dalle pellicine amare poi giù a manciate, strizzo in bocca tutto il succo e sputo il malloppo di noccioli. Sono da ricovero?
Cachi. Tolgo il picciolo e risucchio di potenza la polpa finchè non si svuota il frutto.
COCA COLA. Direttamente dalla bottiglia fredda di frigo, do 5/6 sorsate senza respirare e poi megarutto alla Fantozzi.
DOLCI. Macaron. Praticamente un rito. Prima giustizio il guscio inferiore, poi gratto buona parte del guscio superiore e finalmente il tripudio: lecco tutto il ripieno possibile prima di mettere in bocca quel che rimane.
Chupa Chups. La massima soddisfazione è ruotarli nella bocca immobile, lo so, fa un po’ sorridere, così formano una specie di sughetto dolce delizioso. Ok, mi autoricovero.
Smarties. Da bimbetto non le mangiavo se non trovavo quelle verdi. Dovevo cominciare da quelle.
[Crediti | Link: Dissapore, immagine: Le ricette di Mimì]