La Lega Nord presenterà una proposta di legge contro l’utilizzo degli Ogm entro fine ottobre. In linea con le raccomandazioni della Comunità Europea, che assegna a ogni Stato la facoltà di usare o meno il transgenico, la Lega vuol dire no alle coltivazioni di piante Ogm in campo aperto, e sì a sperimentazione e ricerca in serra. Questo perché, secondo i leghisti (e Coldiretti) gli Ogm non risolvono i problemi che puntano a risolvere: non la fame nel mondo (i paesi dove si muore per fame sono i maggiori coltivatori); non la difesa del territorio, dell’ambiente e soprattutto dei prodotti tipici di cui l’Italia è leader mondiale. La proposta sposa lo slogan di Slow Food del cibo “buono, pulito e giusto”.
Ma oggi è il giorno della nuova etichetta d’origine. Su ispirazione della Lega, la Camera ha dato il via libera a un Disegno di legge (da oggi al Senato) che prevede l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti. Proibito nasconderla anche nella pubblicità: niente golfo di Napoli nelle confezioni di mozzarella se provengono dalla Germania come è successo per quelle diventate blu durante l’estate. Altre novità: obbligo di riportare la provenienza di tutti gli ingredienti presenti in etichetta, obbligo di segnalare l’impiego di Ogm in qualunque fase della catena alimentare.
Ammesso e non concesso che il Parlamento Europeo approvi quest’ultimo Disegno di Legge, non vi sembra che la Lega Nord stia facendo (almeno) due cose buone?
[Messaggero Veneto, Help Consumatori, Il Velino]