A parte che io son tifoso dei New York Giants, ma a vincere il Superbowl — la finale del campionato di football americano — è sempre la tivù: oltre 100 milioni di spettatori e cifre tipo 2.4 milioni di $ per 30″ di spot. Che costando tanto devono categoricamente funzionare. Un meccanismo infernale che produce violenza, humor vagamente razzista, visual grossolani, e anche qualche perla. Dunque, Pepsi e Doritos (patatine adorate dagli yankee) decidono per lo spot di coppia, sapete… la crisi del 2010… i costi da contenere, e in onore all’epoca del 2.0 lanciano un concorso via Internet. Chi crea lo spot più esuberante (action-packed) vince un pacco di milioni e guarda la sua opera durante il Superbowl del 6 febbraio. Il concorso si chiama Crash the Superbowl e uno degli spot finalisti Feed your Flock, Nutri il tuo gregge.
Il prete di una piccola parrocchia prega per riavere indietro i fedeli che disertano la messa. Il consiglio di Dio è di sostituire durante l’eucarestia l’ostia con le patatine e il vino con la cola. Successo su tutta la linea, come pecorelle smarrite i fedeli tornano all’ovile, per il prete è un trionfo. Anche per i giudici del concorso che inseriscono lo spot tra i 10 finalisti che verranno trasmessi in tivù.
Ma molti cattolici americani non sono d’accordo e al grido di “pubblicità terribile e blasfema” organizzano petizioni e campagne di protesta affinché Feed your flock non arrivi in televisione. E la spuntano, di fornte alle critiche Doritos e Pepsi fanno marcia indietro.
La pensate così anche voi, si può davvero parlare di blasfemia per un spot genere?
Evidentemente però, di questi tempi l’attrazione tra pubblicità e religione è fatale, infatti nei magnifici 10 c’è un altro spot a rischio. Si chiama Adamo ed Eva e mostra una seducente Eva che coperta dal fogliame del Paradiso Terrestre coglie e morde la mela proibita. Poi, la offre tentatrice ad un improbabile Adamo che rifiuta. Per lui solo Doritos.
[Crediti | TvTribe, Crash the Superbowl, Corriere.it. Video: Corriere.it, YouTube]