Tutto è nato quando il personaggio di un racconto concludeva il suo dire con un secco “la cucina non è roba da donne“. Le Erinni si sono scagliate sull’innocente autore identificandolo con il protagonista, come se Bukowski fosse colpevole delle nefandezze del suo postino. Beh, magari un po’ sì: ma il punto è la discussione che si è scatenata sgorgando come lava dal vulcano. Colgo perciò l’occasione per attirare l’attenzione su alcuni luoghi comuni, consolidati come la leggenda del fosforo nel pesce che fa bene alla memoria.
1. L’uomo quando cucina sporca un sacco di padelle e non pulisce mai.
2. La donna cucina per la quotidianità, l’uomo fa solo piatti dell’Artusi o composizioni rinascimentali e barocche tipo una vacca con dentro un maiale con dentro un tacchino con dentro un coniglio con dentro un’allodola.
3. L’uomo fa il barbecue.
Dico la mia solo su quest’ultima: il barbecue è odioso, non lo si sopporta. Quello che arriva nei piatti in genere è la risulta della generosità dei primi, e se non sei un Giannizzero in libera uscita ti restano solo i lardi e le trippe. Prepararlo è una palla pazzesca, cucinarlo è di una noia mortale. Raramente vien bene, le tavole sono confuse e si bevono i vini economici riciclati dai regali di Natale o i vini dell’amico “che se ne intende” e porta il temibile vino del contadino.
A proposito, già che ci siamo:
4. L’uomo ama il bricolage.
Da dove viene l’idea che l’uomo di domenica ama frantumarsi le gonadi con il trapano il mano? Avete idea di quanti divorzi abbia causato questa infondatissima convinzione?
[immagine: biteus]