Csaba dalla Zorza è il mio oppio. Passerei ore ad ascoltarla in tv, con la sua tonalità a volume controllato, con quella cadenza un po’ soporifera, con quel suo make up sobrio al limite dello slavato.
Per una volta, vi assicuro, non c’è ironia: Csaba mi mette pace, mi riarmonizza con l’universo, con quel mondo dove tutti sono ben pettinati e i tacchi non fanno male.
Perché io lo so, anche se non si vede, che dietro a quel tavolo da cucina, nei meandri del “fuori inquadratura” lei ha delle bellissime scarpe col tacco 12, impeccabili e che ti ci puoi specchiare. E mi sale un misto di stima e invidia per quel genere umano che riesce a essere sempre in quello stato di grazia da “appena usciti dal parrucchiere”.
Si parla di libri, ora che è uscito il suo ultimo libro Good Food (Guido Tommasi Editore, 34 €). Io non posso fare altro che sprofondare sul divano, sfilarmi le ciabatte mordicchiate dal cane, infilarmi un virtuale trampolo da almeno 10 centimetri e sognare di trasformarmi in Csabarlotta.
Certo, per riuscirci dovrei prendermi un anno sabbatico dal lavoro, rifarmi il guardaroba, rispolverare il filo di perle, magari anche chiedere un prestitino in banca per andare dal parrucchiere un giorno sì e uno no.
Ho deciso: cambio vita e seguo i suoi consigli, quei 9 punti fondamentali che l’hanno aiutata a sentirsi meglio dopo un periodo no (e chi l’avrebbe mai detto?), ovviamente grazie al cibo.
Intanto vado al bancomat a prelevare, perché ho l’impressione che la questione mi costerà cara.
1. La colazione
Ho molto da lavorare. Il mio stato attuale è quello di un caffè macchiato freddo con biscotti (che irrimediabilmente mi si frantumano nella biscottiera trasformandosi in granella), il tutto preso rigorosamente in piedi osservando da vicino il frigorifero.
Tempo stimato: 1 minuto e 20 secondi.
Csaba mi dice che invece ci vuole tempo, tranquillità. E poi ci vuole qualcosa come uno chef a domicilio che ti faccia trovare pronto, nell’ordine: caffè allungato con acqua bollente e latte, pane fatto in casa, muesli home made, marmellata e yogurt intero.
Certo, io lo so che ha ragione lei, ma qui la vedo molto difficile.
Previsione incremento spesa rispetto alle mie abitudini: minimo 60 euro al mese
2. Il giorno dopo l’abbuffata
Non facile: in pratica, dopo una giornata in cui ci si è concessi parmigiana a colazione, lasagna a pranzo, spuntini vari di verza fritta e una cena a base di polenta e stinco con le cozze, scattano 24 ore di acidità depurativa. Sì: cibi acidi.
Dovrebbero fioccare carni bianche, cioccolato, miele, verdure verdi e, ovviamente, limone.
Anche per questo, forse, non sono pronta: succede più spesso che, dopo l’abbuffata assassina, il giorno dopo salti il pasto o, per pigrizia digestiva, scenda a prendere una pizza d’asporto. Migliorerò.
Previsione incremento spesa rispetto alle mie abitudini: poca roba
3. Pane fatto con le nostre manine
Csaba non sente ragioni: boicottare le panetterie al grido di “mettete la mani in pasta”. Su questo tema sono a zero, lo ammetto: nel senso che proprio non compro pane, preferisco darci dentro con altri carboidrati per me più intriganti.
Ma darò retta a Csaba: metti caso che nel fare il pane trovo la mia via al nirvana e vado ad assumere un tono mellifluo che cerco da tempo.
Previsione incremento spesa rispetto alle mie abitudini: farina, lievito, insomma poca cosa
4. Proteine: niente estremismi
Se si parla di proteine animali, cosa vi aspettereste in un mondo che è pieno di Marco Bianchi? E no, cari, ve l’ho detto che Csaba nostra è su un altro livello.
La signora, infatti, non disdegna e, di conseguenza, non demonizza. Certo, non ci dice di fare il bagno nella carne trita scelta, ma piuttosto consiglia di preferire carni, latte, formaggi e uova biologiche, insieme a pesce pescato.
Ecco “l’effetto dalla Zorza”: avete presente quando spendete quell’eurino in più per comprare le uova con lo zero? Sì, intendo quello che vi fa sentire più buoni, più bravi e più tranquilli: il bio è l’effetto dalla Zorza.
Previsione incremento spesa rispetto alle mie abitudini: stando stretti facciamo un 120 euro al mese
5. Parentesi vegetariane
Alla carne non rinuncio, ma i miei periodi green già li faccio da tempo, soprattutto perché non sempre posso comprare carne di un certo tipo. Quindi, Csaba cara, stavolta sono sul pezzo.
Certo, non mi spiego perché ancora io giri per casa con delle ciabatte imbarazzanti e invece tu abbia sempre quei tubini cloro pastello che ti fanno assomigliare alla moglie di George Clooney.
Mangerò più verdura.
Previsione incremento spesa rispetto alle mie abitudini: nulla, sempre che non mi venga voglia della settimana del topinambur
6. L’annosa questione della spesa
Fare la spesa tutti i giorni: ce l’ho. Non farla al supermercato: ahia. Ma Csaba, io lo sapevo ci avrei giurato, vive sopra un mercato di quelli chic? No, perché altrimenti non mi è chiara la logistica.
Porta giù il cane, truccati in macchina, vai al lavoro… e ti restano 7 minuti netti per fare la spesa sulla strada del ritorno. E io, sul ritorno, ho solo supermercati, mica mercatini radical chic.
Preferire il bio: toglierò l’abbonamento a Sky e lo farò.
Preferire imballaggi mini: migliorerò.
Piccoli fornitori: adesso dove vado che ho solo un alimentari in paese ed è chiuso due giorni su tre. L’unica soluzione è trasferirmi nella metropoli.
Previsione incremento spesa rispetto alle mie abitudini: se mi trasferisco sale vertiginosamente, facciamo che riaggiusto il tiro e metto a budget un 150 euro al mese
7. Glutine sì o no?
Va bene che Csaba è il mio oppio, ma qui devo contestarle il punto 7. Perché, se non ho particolari problemi, dovrei evitare il glutine? Per imparare a mangiare anche altro? Perché potrei essere intollerante e non essermene accorta?
No, qui non sono convinta.
Non sarà certo il glutine ad impedirmi la trasformazione in donna elegante, pettinata e impettita.
8. Bere, evvabè lo sapevano anche i sassi
Certo, bere. Good food è anche un sacco di acqua. Lo dice il dottore, lo dice la mamma, lo dice Csaba. Ma certo sono migliorabile, visto che non è che proprio sia una da 3 litri al giorno.
Allora il consiglio è quello di tagliuzzare frutta e aromatizzare l’acqua, in modo che sia più appetibile.
Ci provo Csaba, ma la faccenda dei centrifugati sappi che l’ho abbandonata da anni perché su di me aveva avuto la meglio la noia.
Previsione incremento spesa rispetto alle mie abitudini: limoni, arance, mele, direi un 20 euro al mese.
9. Dolci, anche stavolta fatti in casa
Niet pasticceria e tantomeno industria, quelli che ci sparano in vena zuccheri come fosse Natale tutti i giorni. Via libera ai dolci fatti in casa, magari con lo zucchero di canna o lo sciroppo d’acero.
Sono realista: ho bisogno di un corso di pasticceria, uno di quelli veri perché in materia sono negata e mi mancano le basi.
In primis una bilancia.
Ma anche una planetaria.
Mettiamo tutto in lista.
Previsione incremento spesa rispetto alle mie abitudini: corso di pasticceria 300 euro, 100 per la bilancia e non ci pensiamo più.
Csaba, tesoro, tu mi lusinghi, ma quanto mi costi.