Addentriamoci oggi nell’ayurveda, la medicina tradizionale che in India si perde nel tempo, per scoprire cos’è il golden milk o latte d’oro – data la presenza massiccia di curcuma. L’ayurveda, in India, è integrata alla medicina occidentale ed è ancora messa in pratica, nonostante non esista alcuna prova scientifica della sua efficacia… anzi, in molti farmaci ayurvedici sembrerebbe ci sia la presenza di piombo e altre belle cose.
Eppure, l’ayurveda è un ramo della medicina vecchio di millenni e che punta sia alla cura sia alla prevenzione, con lo scopo di rendere la vita longeva e in salute. A noi però, di tutto ciò, interessa il golden milk in tutta la sua bontà, particolarità ed instagrammabilità: sì perché gareggia con porridge e acai bowl nel social network più vivo che mai per il food. Ecco quanto c’è da sapere sul golden milk: benefici, ingredienti, origini.
Che sapore ha
Esattamente, il golden milk si presenta come una bevanda calda o tiepida color giallo brillante per la presenza di parecchia curcuma. La ricetta è precisa e contiene elementi imprescindibili che, se combinati bene e assimilati quotidianamente, per l’ayurveda apporterebbero benefici oggettivi per l’organismo. Lasciando stare un attimo la salute, alla fine si tratta di una bevanda piacevole da sorseggiare e fotografare per una condivisione healthy: come un chai latte, un cappuccino di soia.
La curcuma è l’elemento cardine, ma non lasciatevi sopraffare dall’esperienza della curcuma nelle pietanze salate e molto condite: nel golden milk, la curcuma è certamente presente ma in maniera piacevole e più delicata. A mitigare e addolcire/spezzare le sue note forti ci sono anche il latte – spesso sostituito da bevanda vegetale – pepe nero, burro chiarificato, miele.
Le 3 regole ferree del golden milk
Per fare il golden milk si deve partire dalla pasta di curcuma, ottenuta miscelando e scaldando curcuma in polvere e acqua fino a ottenere un pastello. Questa pasta è conservata per qualche giorno, e solitamente basta per un’intera settimana di golden milk. Si scalda il latte o la bevanda scelta, si scioglie la pasa di curcuma al suo interno.
Tutto qui, ma attenzione ai dettagli perché ci sono un paio di regole ferree per far “funzionare” bene il golden milk. La prima è la presenza del pepe nero: sembra banale, ma senza di esso a quanto pare la curcumina non riesce a dare il meglio di sé (lo spieghiamo qui). La seconda è la presenza di una parte grassa: senza burro, oppure olio di oliva, oppure burro chiarificato, oppure olio di cocco o di mandorla, la ricetta non sarebbe completa dal punto di vista nutrizionale – nell’ayurveda.
Per ultima, la regola su quale sia il momento della giornata più adatto per bere il golden milk. Ci sono filosofie contrastanti: alcuni suggeriscono a colazione, altri dopo cena. L’importante, secondo l’ayurveda, è bere il golden milk sempre alla stessa ora.
A cosa serve e perché dovrebbe fare miracoli
Chiarito che il golden milk non ha proprietà curative comprovate – consultate il vostro medico di fiducia per chiedere un consiglio a riguardo – vediamo perché secondo l’ayurveda questa bevanda faccia così bene.
Curcuma, super food che tanto super non è
La curcuma è la spezia più acclamata da omeopatia e trend food. Gli scienziati hanno comprovato la sua totale inefficacia curativa, ma – come tutti gli alimenti – contiene alcune proprietà interessanti. Proprietà che, come spiegato molte volte, sono reali bensì inutili nella minima quantità in cui di solito di assumono (ricordate i famosi rimedi della nonna contro il raffreddore? Non si evita il malanno, mangiando un’arancia ogni giorno…). Comunque, potenzialmente, la curcuma è un antiossidante nonché antinfiammatorio.
Attenzione però perché se si eccede con la curcumina possono essere brutte conseguenze a livello gastrico e intestinale. E, questa cosa, la medicina la conferma eccome.