La primavera mi fa venire in mente immediatamente gli asparagi selvatici, che con i primi raggi di sole, fanno capolino nascosti e protetti dalle minuscole spine della loro pianta. Ricordo la prima volta che me ne hanno fatto vedere uno. Sono Umbra sì, ma da noi al nord a San Giustino (PG) per essere precisi, al confine con la Toscana, gli asparagi non ci sono. Cominciano a spuntare un pochino più a sud dell’Umbria. Così mi ero persa questa gioia, fino a quando in vacanza fuori stagione a Ventotene, isoletta selvaggia e meravigliosa, mi sono addentrata, affacciata sul mare nei terreni incolti pieni di asparagi, sfidando persino gli autoctoni.
Sono tornata con tanti graffi, molta soddisfazione e un disegno preciso del vero cercatore di asparagi.
1. Lo si vede passeggiare nel bosco, nei luoghi incolti, ai bordi delle strade. Sempre a testa bassa, ma sereno.
2. Di solito simula l’indifferenza. Vuole farti credere che è lì a passeggio.
3. Come uno che fa l’elemosina, nasconde spesso il bottino, così che sembri ne abbia trovati giusto 3 o 4 per farci una frittatina per due persone.
4. Sulla strada del ritorno, tira fuori tutto il bottino e passeggia fiero mostrando il mazzone di asparagi che ha trovato, con l’intento preciso di scoraggiare gli altri avventori.
5. Se trova pochi asparagi, prende anche quelli piccoli appena nati, anche se sa che non è etico. Ma piuttosto che tornare a casa a mani vuote, li comprerebbe anche dal camminatore fiero di cui sopra. Quindi di fronte al piccolo asparago pensa “meglio piccolo per me che grande per qualcun altro”.
6. Ricorda a memoria i luoghi esatti delle precedenti raccolte, anche se non ci sono punti cardinali o elementi riconoscibili per qualsiasi altro essere umano.
7. Si graffia, va a mani nude e affronta la pianta puntuta fiero, senza guanti da femminuccia.
8. Raramente va con qualcuno, detesta la competizione sul campo e soprattutto detesta che qualcun altro venga a conoscenza dei sui luoghi, che lui crede incontaminati.
9. Torna a casa e decide lui se concedere il bottino per uno spaghetto, una frittata o un contorno.
10. Detesta con tutta l’anima quelli che non mangiano gli asparagi avvalendosi della scusa della pipì puzzolente. Per lui 20 secondi di tanfo sono niente, rispetto alla gioia del sapore amaronchiolo e delizioso dei suoi asparagi.
Da ieri alle 5.14 è primavera, anche se io per prima pensavo fosse oggi (le certezze della vita cominciano a diventare poche). E se potessi decidere dove stare, io sì sarei a cercare asparagi a Ventotene, mentre guardo il mare di primavera. Tornando a casa ci farei la pasta, anzi un risotto, no, uno spaghetto a’ vongole, che con gli asparagi ci sta benissimo.
Voi dove vorreste essere adesso? Cosa vi fa subito primavera? Facciamo i bucolici insieme. Confessate!
[Crediti | Immagine: Flickr/Esteban Cavrico]