È ora di fare i conti con il nostro abbondante tempo a disposizione in isolamento e darsi ai corsi online, sul cibo si intende, approfittando della “quarantena” per fare di noi gastronomi migliori.
Vedete: una delle forme di masochismo più accreditate nel periodo è ricapitolare, a se stessi e al prossimo, tutto quello che abbiamo già fatto dall’inizio della quarantena. Fa parte del novero l’aver sistemato gli armadi mettendo quei vestiti che non usi dall’83 nel sacco della spazzatura, pulito il cassetto delle posate, sbrinato il congelatore, spolverato le tapparelle (sic!).
Abbiamo cucinato gnocchi, tirato sfoglie e tagliato tagliatelle, preparato dolci elaboratissimi e salami di cioccolato che si sono volatilizzati nelle successive 4 ore [personalmente mi propongo qui per una riedizione, con note dottissime, del ricettario di Nonna Papera].
La mattina ci alziamo e con l’aria perplessa tipica dell’orso polare che si è svegliato in anticipo sulla fine naturale del letargo, e ispezioniamo la casa alla ricerca di qualche nuova attività che renderebbe Martha Steward fiera di noi. Eppure, anche se la retorica dell’opportunità da sfruttare non mi appartiene, potremmo effettivamente impegnare i tempi morti in qualche attività un po’ più in sintonia con quello che facevamo nella vita di prima.
Lo so, lo so: la routine è stravolta, le abitudini sono sparite, pertanto la produttività di una volta, quella da pc per intenderci, va a farsi benedire. Proviamo però a vederla dall’altro lato: le vostre ginocchia vi ringrazieranno se per un po’ darete loro tregua disincentivando le pulizie di pasqua e la cucina hard core e passando un po’ di tempo al tavolo a imparare qualcosa. Potrebbe addirittura essere lungimirante pensare al futuro.
C’è tutta una miriade di corsi online che vi aspetta chiusa dentro il vostro computer: in italiano e in inglese, per lo più gratis. Le associazioni di categoria in Italia stanno attrezzandosi per mettere online dei contenuti e continuare la formazione, seppur a distanza. Poi ci sono le due piattaforme che da un bel po’ fanno alta formazione: Edx e Coursera in cui si possono trovare corsi universitari tenuti da docenti delle maggiori università del mondo offerti gratuitamente, si paga solo nel caso si voglia un certificato di partecipazione da aggiungere al proprio profilo Linkedin.
Abbiamo raccolto quelli che secondo noi sono i migliori corsi online da seguire in questo momento se volete farvi una cultura su caffè, vino, birra, ristorazione, nutrizione, gastronomia in genere.
Per i fanatici dello speciality coffee
La Coffee Training Academy ha messo online un primo corso, “Introduction to coffee” per chi ha sempre voluto tenere banco con le sue competenze sul caffè ma non se l’è mai potuto permettere. Il corso offre una panoramica sul caffè, con qualche accenno alla tostatura e a tutto l’abc.Hanno pensato anche a un kit da spedire a casa ai corsisti (non si sa ancora esattamente cosa conterrà ma verosimilmente il necessario per fare gli esercizi previsti nel modulo).
Costi: il corso costa meno del corso in aula (€ 100+ 30 di kit).
Sono già state programmate alcune date per Aprile: 14, 17, 21, 24, 28
Ci si iscrive tramite questa mail: segreteria@coffeetrainingacademy.com
Birra artigianale
Pare che Unionbirrai fosse già pronta per partire con la formazione a distanza, quindi pochi giorni dopo l’inizio della quarantena, il 18 marzo, l’associazione ha lanciato la piattaforma UB academy per la formazione a distanza. Il calendario è in costante aggiornamento con corsi tecnici di approfondimento destinati ai soci produttori, appuntamenti dedicati a monografie sulla birra, approfondimenti e degustazioni (digitali), nonché un’ampia scelta di Master di formazione e specializzazione riservati agli Unionbirrai Beer Tasters.
La prima lezione è stata il 23 marzo “la birra nel mondo antico, dalla cina alle lettere di vinolandia” di Renato Nesi, e al momento tutte le lezioni sono disponibili sul sito.
Costi: la formazione è aperta agli associati con tessera in regola 2020
Per aprile sono disponibili già 14 date, più il corso su “il piano di autocontrollo HACCP riservato ai soci PRO.
Vino: il corso per i sommelier o aspiranti tali
AIS, come gli altri, non può tenere i suoi classici corsi, e in nome della solidarietà digitale ha deciso di chiedere ai docenti e ad esperti sommelier di raccontare un vino che amano particolarmente. Ne stanno uscendo una serie di video fruibili gratuitamente dal sito.
Costi: gratuito
I tutorial al momento sono 5: Sagrantino, Trenotodoc, Aglianico, Chianti e Franciacorta.
Un corso sulla sostenibilità alimentare con Barilla
Unico corso in materia food offerto dalla solidarietà digitale italiana è quello del Barilla center of food&nutrition, consiste in una serie di lezioni e spunti per la scuola primaria e secondaria, e in un corso pro sulla sostenibilità, che nelle intenzioni si prefigge di “re-inventare e re-immaginare il modo in cui produciamo il cibo, al fine di raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), definiti dall’Agenda 2030 dell’ONU.”
Costi: gratuito, certificato a pagamento (45 euro)
Masterclass con il gotha degli chef americani
Se la 50 best è il vostro verbo, c’è la possibilità di seguire i corsi di cucina con Thomas Keller, Alice Waters, Gordon Ramsey e Dominique Ansel (quello dei cronuts per intenderci), e ovviamente il prezzemolante Bottura, che ci sta sempre bene. La piattaforma è quella di Masterclass, che propone corsi di grandi professionisti in molti ambiti, tra cui la cucina.
Costi: con 200 euro è possibile comprare l’accesso per due account per un anno.
Un corso di Scienza e cucina a Harvard
Quarta edizione di un corso molto fortunato di Harvard: è iniziato il 3 aprile, ma siete ancora in tempo per iscrivervi. Tra i docenti ci sono grandi chef internazionali e docenti di Harvard specializzati in chimica e biologia. Focus particolare del corso sono le molecole e la loro relazione con gli odori dei cibi, e poi, un grande classico, la sferificazione come il buon Adrià comanda. Tra le promesse del corso c’è quella di saper applicare i principi della matematica, della fisica, della chimica e perfino dell’ingegneria al cibo.
Costi: gratuito, per ottenere il certificato finale il costo è di 90 euro.
Scienza della gastronomia al politecnico di Hong Kong
Un po’ meno orientato verso la cucina molecolare e un po’ più verso le nozioni base di chimica e fisica in cucina, c’è il corso dell’università di Hong Kong. Ho trovato particolarmente dolce il fatto che nella descrizione si precisi che se sei vegano e ti senti a disagio a riprodurre le ricette che ti assegnano come compito, puoi farlo presente al tuo tutor, o puoi decidere di non fare i compiti. Non ci sono più le università di una volta.
Costi: gratuito ma come tutti i corsi su Coursera per il certificato ci vuole un abbonamento che parte da 39 dollari al mese
Food&Beverage management alla Bocconi
Anche questo gratuito e come da migliore tradizione bocconiana è in collaborazione con le grandi aziende del settore: Bibendum, Heineken, Barilla… Se nel vostro futuro c’è un ruolo di dirigenza nella food factory non so cosa stiate aspettando. E’ un corso di management, quindi pieno di quelle parole come “sfide”, “esperienza”, “competizione”: cercate di capire se il vostro umore è adatto prima di approcciarlo.
Un’intoduzione alle alghe con l’Università di San Diego
Una delle cose di cui ci accorgeremo, passata la quarantena, è quanto il mondo sia meno inquinato con noi chiusi in casa. Prevedo una serie di energetiche ricerche su come diminuire l’impatto ambientale, le alghe potrebbero efficacemente entrare nel novero. Le principali differenze tra le alghe e il loro uso commerciale sono i temi focus di questo corso.
Tutto sull’obesità alla Sorbona e a Stanford
Un po’ perché molti di noi continuano a dire che usciranno dalla quarantena con dei problemi di peso, un po’ perché chi i problemi di peso ce li ha già, o ha qualche disturbo alimentare, in quarantena non sta meglio. Ho trovato un paio di corsi che propongono una visione scientifica della pandemia (sì, la definiscono così) dell’obesità: cause, soluzioni, problemi locali e globali. Quello francese ha un approccio medico, quello americano ha invece un approccio sociologico, tra i docenti figura niente di meno che Michael Pollan.
Costi: gratuito
La dieta per gli anziani dell’Imperial College
A proposito di lungimiranza… questo corso propone di capire tutti i bisogni del corpo di un anziano, costruire diari nutrizionali all’altezza, saper accedere alle strutture di controllo e cura per gli over 60 e imparare a incentivare il supporto sociale. Male non può farvi.
Costi: gratuito, certificato per 45 euro