Coriandolo: proprietà e come usarlo in cucina fresco o come spezia

Portatore sano di un nome bizzarro e di un gusto per molti associato al sapone (questione di genetica), il coriandolo è una pianta aromatica da riscoprire.

Coriandolo: proprietà e come usarlo in cucina fresco o come spezia

Il coriandolo è la pianta degli aneddoti, perché nasconde storie curiose su più fronti, come quello etimologico e genetico. C’è un motivo, infatti, per cui ha lo stesso nome dei cerchietti di carta che lanciamo a carnevale, e un altro se molte persone lo detestano. Ci arriviamo, punto per punto; ma partiamo dall’inizio. Il nome scientifico del coriandolo è Coriandrum sativum L. La pianta appartiene alla famiglia delle Apiaceae, anche nota come Umbrelliferae, e per affinità visiva e scientifica è spesso chiamato prezzemolo cinese, mentre i cugini d’Oltralpe si riferiscono a questo ingrediente denominandolo persil arabe, “prezzemolo arabo”.

Questo la dice lunga sulle mille storie di come i vari alimenti che conosciamo oggi sono arrivati fino a noi nel corso dei secoli. Un’altra denominazione corrente è quella di cilantro, che riprende il termine ispanofono; l’erba aromatica, d’altronde, è oggi ben più diffusa in zone come il Sudamerica che dalle nostre parti. In foglie o in semi, ma anche in radici, il coriandolo è un ingrediente tutto da (ri)scoprire per arricchire i nostri piatti.

Proprietà e benefici del coriandolo

coriandolo fresco e in semi

Come molti suoi colleghi del mondo erboristico, il coriandolo offre alcuni effetti benefici al nostro corpo. Lo sapevano bene in epoca latina, quando la pianta non solo veniva ampiamente usata in cucina e citata nei ricettari, ma era già riconosciuta come valido ingrediente per facilitare certe funzioni dell’organismo.

Cos’è il coriandolo e differenza con il prezzemolo

coriandolo e prezzemoloSulla sinistra il coriandolo, sulla destra il prezzemolo

Ma com’è fatto il coriandolo? Qualcuno di voi potrebbe averlo visto sotto forma di semi tondeggianti e giallognoli, mentre altri lo avranno avvistato in foglie molto simili a quelle del prezzemolo. Entrambi i “formati” sono diffusi ed edibili, chiaramente in modalità diverse. Per poterli usare in cucina, i semi devono essere essiccati, mentre le foglie vanno consumate fresche.

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Pur appartenendo alla stessa famiglia di piante, prezzemolo e coriandolo hanno caratteristiche organolettiche differenti. Il sapore del primo, più familiare per le papille gustative europee, è fresco e delicato, mentre il secondo è agrumato, leggermente piccante e, a dirla tutta, non proprio piacevole per molte persone (ne parleremo meglio più avanti). Il risultato nel piatto, insomma, non è interscambiabile.

Benefici per la salute

Il principale beneficio del coriandolo ha a che fare con l’apparato digerente. Il cilantro è infatti un naturale carminativo, antispasmodico e digestivo, ovvero aiuta, nell’ordine, a ridurre i gas intestinali, ad alleviare le contrazioni e, chiaramente, a digerire. A questo scopo è spesso impiegato per preparare tisane e infusi, e lo si trova anche in farmacia sotto forma di integratore.

Usi del coriandolo in cucina

Tradizionale noodle thailandese servito con coriandolo
Da un punto di vista gastronomico, il coriandolo ha una doppia natura, poiché può essere utilizzato in foglie o in semi, a seconda del caso. Approfondiremo qui principalmente queste due forme, ma è interessante notare che in certe culture è uso adoperare anche altre parti della pianta, come le radici, sfruttate ad esempio nella cucina thai per preparare un condimento con anche aglio e pepe.

Semi di coriandolo come spezia

L’uso del coriandolo in semi si presta a moltissime ricette. L’aroma rilasciato da questo ingrediente è agrumato e richiama il limone. La maggior parte delle volte, i semi vengono pestati per insaporire insaccati, sottaceti o altre preparazioni, quali i fagottini indiani noti come samosa. I semi di prezzemolo cinese fanno anche parte degli ingredienti più diffusi per la realizzazione dei curry e, come accennato poc’anzi, arricchiscono numerosi piatti thailandesi. Se ne fa uso anche in ricette tradizionali italiane, come la salsiccia lucana e, a dirla tutta, anche la mortadella.

Coriandolo fresco in foglie

guacamole con coriandolo fresco
Il coriandolo può anche essere usato fresco in foglie, proprio come il parente prezzemolo. Questa variante si addice maggiormente alla realizzazione di salse e intingoli, come il guacamole o il mojo verde delle Canarie. In Messico, si ricorre alle foglie di coriandolo tritate per la preparazione del pico de gallo, che arricchisce ad esempio i tacos. In varianti più locali, possiamo sceglierlo per condire un’ottima peperonata con patate.

Dove trovare il coriandolo fresco e come si conserva

Seppur più difficile da reperire rispetto ad altre spezie, il coriandolo in semi è anche venduto nei classici barattolini in vetro della grande distribuzione. Anche la versione fresca in foglie non è ancora largamente diffusa nei supermercati, ma i punti vendita più grandi, così come le botteghe di cibo etnico e il magico mondo dell’Internet, offrono solitamente i mazzetti spesso già sporzionati in pratiche e, ahinoi, poco ecologiche confezioni di plastica.

Curiosità etimologiche, genealogiche e varie ed eventuali

piatto cinese con coriandolo
Il coriandolo ci offre tantissimi spunti interessanti su aspetti che esulano dalla mera gastronomia e che riguardano, ad esempio, il nome e il motivo per cui alcune persone odiano profondamente il suo sapore.

C’è un nesso tra la spezia e i coriandoli di carnevale?

La bivalenza semantica della parola coriandolo non è una casualità: c’è un motivo per cui i cerchietti di carta colorati carnevaleschi condividono lo stesso nome con questa pianta aromatica. Prima di essere messi a punto nella forma che conosciamo oggi, i coriandoli lanciati in aria in occasione delle feste erano in realtà dei confetti duri, il cui nucleo era spesso costituito, appunto, da semi di coriandolo. La parola confetti, invece, che per noi oggi indica proprio quel tipo di dolcetto riservato alle occasioni importanti, in inglese fa ancora riferimento alle sferette di carta colorate, nonostante la forma sia oggi ben diversa.

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Nella speranza di incontrare il favore di qualche altro nerd dell’etimologia come la sottoscritta, vi raccontiamo ancora una curiosità. Il termine coriandolo deriva dal latino coriandrum, a sua volta proveniente dal greco korios, che sta per cimice, e –ander, somigliante. Simile a una cimice, insomma, come l’odore emanato dalle sue foglie e per molte persone insopportabile.

Perché alcune persone non sopportano il coriandolo?

Ci ricolleghiamo all’ultimo punto della domanda precedente per sganciarvi un altro fun fact da sfoderare con gli amici. Se alcuni individui proprio non sopportano l’odore del coriandolo, è tutta colpa della genetica. Una genetica che, di generazione in generazione, è stata influenzata dalla cultura d’origine di ciascuno di noi. Secondo parecchi studi, infatti, le persone appartenenti a gruppi etnici quali quello mediorientale, sudamericano e dell’Asia meridionale tendono ad apprezzare maggiormente questa spezia, mentre chi proviene dall’Asia orientale o rientra nel gruppo etnico caucasico, si troverà più facilmente a disprezzarla.

È una questione di abitudine dei nostri recettori, più o meno esposti alle caratteristiche organolettiche del coriandolo a seconda di quanto questo viene usato nelle cucine di riferimento. Il sentore di “sapone” che molti associano a questo ingrediente potrebbe essere causato dalla presenza degli aldeidi, composti organici nei confronti dei quali alcuni individui sono anosmici, ma recepiti da altri in tutto il loro “splendore”.

Il coriandolo aiuta a dimagrire?

Potremmo rispondere parzialmente di sì, ma è il caso di argomentare. Abbiamo già parlato delle proprietà digestive di questa pianta e già questo, di per sé, aiuta il nostro organismo a elaborare meglio i cibi che assumiamo. Le foglie, inoltre, contribuirebbero a eliminare le tossine e a ridurre la ritenzione idrica. È superfluo specificare che, anche in ragione delle dosi a cui lo si assume, il coriandolo può essere solo un piccolo alleato per il dimagrimento.

Come coltivare il coriandolo in casa?

Se i vostri ricettori del gusto sapone non sono attivi e avete voglia di coltivare qualche piantina di coriandolo in casa, ecco un paio di consigli. I vostri vasetti staranno benissimo a temperature miti-calde, non troppo fredde. Il loro posizionamento in termini di luce, sembra, può favorire il maggiore sviluppo di una parte o di un’altra della pianta: l’esposizione al sole è raccomandata se il vostro scopo è utilizzare i semi, mentre per ottenere un fogliame rigoglioso, è consigliato tenere la pianta a mezz’ombra.