I Giornali titolavano: ”Marco Baccanelli dei Fooders trovato morto nella cucina del suo appartamento. Causa: overdose da baccalà fritto”. Tranquilla mamma, non sto scrivendo dall’aldilà. Il rock è vivo ma alcune delle sue stelle si sono spente troppo presto, scegliendo come uscita dalle scene il suicidio (più o meno consapevole). La maggior parte di loro l’hanno fatto con le droghe, ma se parliamo del Re Elvis il bacino Presley, più volte la colpa é stata data alla sua pessima alimentazione.
Sul Magazine Rockstar, a metà degli anni Novanta, uscì un articolo con ricetta allegata, sul panino che probabilmente aiutò il signor Presley a tirare le cuoia.
Avrò avuto 13 anni e in bocca ancora “il palato da latte” ma musica e cibo erano già le mie priorità, così pensai: – facciamo questo panino! Andai da mia madre con un post-it che riportava gli ingredienti da acquistare, ma lei ne volle sapere di più e dopo la spiegazione gli ingredienti si raddoppiarono: avevo trovato un socio. Dopo il complesso assemblaggio il “mostro” era lì, trasudava grassezza e disarmonia, sembrava parlare, come a volerti dire: love me tender, love me sweet. Che ci crediate o no a 13 anni riuscii a mangiarne (quasi) uno intero, e mia mamma mangiò il suo e un pezzo del mio (ma lei è una fuori classe). In quel momento mi sentivo proprio come lui, ma la cosa buffa è che a me Elvis non è mai piaciuto.
Negli anni la ricetta di questo sandwich è diventata nota ai più, il 27 dicembre 1995 Il Corriere della Sera scriveva “Il colpevole principale della morte del re del rock ‘ n’ roll sembra comunque essere stato un filone francese tagliato in tre strati e imbottito con mezzo chilo di pancetta fritta, un grosso barattolo di burro d’arachidi e un barattolo di marmellata di fragole, fino a raggiungere oltre 30 centimetri di spessore. Il valore calorico del panino, noto tra le forchette extraforti con il nome di “Fool’ s gold” (Oro del matto), e’ di 42 mila calorie e negli ultimi anni di vita Presley ne mangiava due per cena”.
Fossi una rockstar grassa e depressa, e perdipiù in declino, non sceglierei mai di togliermi la vita con una tale zozzeria. Per il mio suicidio gastronomico scelgo le polpette al sugo, i filetti di baccalà in pastella, i cartocci di alici, i lupini, i supplì rigorosamente al telefono, formaggi puzzosi e petti di pollo panati.
E tu, con quale cibo tenteresti il suicidio?
Coraggio, fatti ammazzare.