I gourmet si dividono in 2 categorie: quelli che mangiano il Risotto con la Foglia d’Oro di Marchesi e quelli che leggono resoconti di chi ha mangiato il Risotto con la Foglia d’Oro di Marchesi ingozzandosi di cibo spazzatura sul divano. Io appartengo alla seconda. Ma così come “le persone di gusto sanno vestirsi bene anche comprando al mercato” — ©Giorgio Armani — gli scaffali dei supermercati sono ricolmi di delizie sottovalutate, autentiche nella loro sofisticazione alimentare.“Comprato e Mangiato” proverà a dimostrare che sono Troppo Buone per Essere Finte.
“Chissà come mai i piatti pronti surgelati hanno così tanti detrattori”, mi domandavo ieri sera all’ora di cena, estraendo dal freezer la confezione di Paella Ricca 4 Salti in Padella Findus. “E sì che son tanto pratici” argomentavo tra me e me mentre pesavo sulla bilancia metà del contenuto della confezione (per 2). “Dev’essere per via della pressione sociale sul cucinare” proseguivo il mio monologo interiore mentre collocavo la mia porzioncina nella padellina (per 1).
I primi piatti surgelati sono un po’ barare, rispetto alla cucina. In effetti, il piatto è solo parzialmente cotto (c’è scritto anche nella lista degli ingredienti: “Riso parzialmente cotto”), e quindi l’intervento umano esiste (ora che ci penso, mi toccherà per l’occasione ribattezzare la rubrica “Parzialmente Cotto e Mangiato”), però credo che tutti possiamo concordare sul fatto che portare i 4 Salti in Padella in cottura non equivalga a cucinare.
Ma quando ho messo la mia cena di Paella Ricca 4SIP nella fondina, e l’ho vista lì, giallognola, con quelle braccine di anemici totanetti protese verso di me, ho improvvisamente compreso. Sarà mica perché sono deprimenti? Sarà per via di questa vibe che sembra dire “Morirai solo/a e ti troveranno i cani alsaziani perché i vicini si saranno lamentati di uno strano odore nell’androne delle scale?”
Tranne che corredare ogni confezione di un cappellino di carta e di fischietto (ehi! L’idea è mia, se la adottate vorrò essere retribuita) i signori Findus fanno quello che possono per trasmettere un atmosfera festaiola alla loro Paella, con risultati non memorabili: “Ecco a voi un signor piatto della tradizione spagnola: il riso giallo come il sole d’estate [!] insieme a calamari, gamberi e totani, per una movida [!!] di sapori. Infine peperoni, piselli e zucchine per accendere la fiesta [!!!] del gusto. Tutto questo è la Paella: l’allegria e il calore della Spagna…sulla tua tavola!” (Punti esclamativi miei. Tranne l’ultimo, quello dopo “tavola”).
“Vivi ogni giorno con gusto”, insistono, mentre leggo la lista degli ingredienti, da cui emerge tutta l’allegria e il calore della SEPPIA INDOPACIFICA: oltre al riso parzialmente cotto di cui si diceva, brodo di pesce, calamaro e/o calamaro indiano [?], piselli, peperoni, gamberi indiani e/o indopacifici [??], zucchine, cipolla, pomodoro, merluzzo atlantico e/o sudafricano e/o del Pacifico [???], olio di semi di girasole, totano e totano atlantico, latte scremato reidratato, vino bianco, farina di frumento, doppio concentrato di pomodoro, aglio, prezzemolo, capperi, pasta d’acciughe, seppia indopacifica, amido di frumento, estratto di lievito, peperoncino, pepe bianco.
“Nuova Ricetta: da oggi con il 30% di senso di colpa in più! Non solo piatti pronti sulla tavola della tua famiglia, ma anche strane creature dei mari tropicali che potrebbero o non potrebbero essere in via di estinzione!” (questa non c’è sulla confezione, l’ho inventata io. Però era realistica).
In tutto ciò, la Paella 4 Salti in Padella è subdolamente buona. Costa circa 3,50 Euro al supermercato.