I gourmet si dividono in 2 categorie: quelli che mangiano il Risotto con la Foglia d’Oro di Marchesi e quelli che leggono resoconti di chi ha mangiato il Risotto con la Foglia d’Oro di Marchesi ingozzandosi di cibo spazzatura sul divano. Io appartengo alla seconda. Ma così come “le persone di gusto sanno vestirsi bene anche comprando al mercato” — ©Giorgio Armani — gli scaffali dei supermercati sono ricolmi di delizie sottovalutate, autentiche nella loro sofisticazione alimentare.“Comprato e Mangiato” proverà a dimostrare che sono Troppo Buone per Essere Finte.
La mia passione per i marchi vintage che resistono al restyling come gli Spartani alle Termopili mi porta a essere affezionata al marchio Sammontana, la faccia con occhi e linguetta che però è anche – AH! SOFISTICATA ILLUSIONE OTTICA – una pallina di gelato su di un cono. Però… il Barattolino Sammontana è un gelato dal sapore piuttosto artefatto, dalla consistenza deludente, dagli ingredienti sospetti – ma avreste dovuto diffidare già leggendo l’etichetta, che correttamente indica: Prodotto da / Produced By / Hergstellt von / Produit par: SATANA, ALL’INFERNO (ufficio legale Sammontana: qui si scherza, su).
Però la primavera è finalmente arrivata ed è giunto il momento di archiviare le tortine al cioccolato, quindi oggi mi sono dedicata alla perlustrazione delle profondità dei freezer del supermercato in cerca di un gelato che facesse al caso mio. Ero in vena di frutta. Mi sono quindi autosottoposta la candidatura del gelato Banita della Sanson: sulla confezione c’era scritto “Gelato al gusto di banana”, che – concorderete – è un’espressione un po’ allarmante e infatti io ho detto oh-oh. La lista degli ingredienti non mi ha rasserenato: le banane ammontano al 2% (giuro!), il resto è aroma di banana e colorante annatto.
La mia opinione in merito è che se hai il 70% di lettere in comune con la PAROLA BANANA non dovresti avere davvero solo il 2% in comune con il FRUTTO BANANA.
Ho quindi spostato la mia attenzione sulla confezione del Sorbetto su Stecco Sammontana, piuttosto rassicurante: “preparati con il 50% di frutta”. “Potrebbe andare peggio” ho pensato “per essere precisi, potrebbe andare del 48% peggio”.
La situazione è okay anche sul retro, anche se si soffre un po’ sul lato linguistico. Il gelato viene descritto come “un pratico stecco, perfetto per una pausa fruttosa” [sic!]. In ogni confezione, tre gusti differenti: banana (“esotica e cremosa”) fragola (“dolce e irresistibile”), ananas (“fresco ed intenso”). Ho delle domande: perché la banana è esotica e l’ananas no? Perché la “d” eufonica di fronte a “intenso” e, nel caso, perché non anche di fronte a “irresistibile”?
Nella scatola ci sono sei ghiaccioli. Nella mia, 3 alla fragola, 1 alla banana, 2 all’ananas – ma “i gusti sono assortiti in proporzione variabile”. Il che mi porta a chiedermi quale sia il problema con le banane, hanno forse un COSTO ASTRONOMICO per i produttori di gelato?
Fine delle domande.
Uso spericolato dell’italiano e penuria di banane a parte, i sorbetti sono una goduria: a confronto con un comune ghiacciolo la consistenza è molto più piena – senza quella che i copy Sammontana chiamerebbero “sensazione ghiacciosa” – e la frutta si sente. A voler trovare loro un difetto, sono molto dolci.
Sorbetto alla fragola. Ingredienti: Purea di fragola (40%) – acqua – succo di fragola da concentrato (15,5%) – zucchero – sciroppo di glucosio – gelatina – addensante: farina di semi di carrube – acidificante: acido citrico.
Sorbetto alla banana. Ingredienti: Succo banana da concentrato (50%) – acqua – zucchero – sciroppo di glucosio – aroma naturale – gelatina – addensante: farina di semi di carrube.
Sorbetto all’ananas. Ingredienti: Succo ananas da concentrato (50%) – acqua – zucchero – sciroppo di glucosio – gelatina – addensante: farina di semi di carrube – aroma naturale – acidificante: acido citrico – Estratto di curcuma.
Al supermercato circa 3 Euro.
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