Il pompelmo spicca tra gli ortaggi di stagione in febbraio, a metà dell’inverno: da questo periodo fino a fine marzo si fa il pieno di vitamine e colori, giusto per farci trovare già pimpanti con il cominciare della primavera. Il pompelmo, poi, è particolarissimo perché vanta un aroma decisamente unico rispetto alle altre varietà di agrumi: è dolce ma delicato, con una nota amarognola molto piacevole e distintiva, pochissima acidità al palato, perfetto per dessert e salato… quindi, oltre alla spremuta e al classico pompelmo tagliato a metà e inzuccherato, come si usa in cucina?
Ci sono diverse alternative, alcune in comune con arance e limoni ma da vivere come esperienza tutta nuova grazie alla peculiarità del Citrus Paradisi. Ecco quindi come usare il pompelmo in cucina.
A vivo
I pompelmi tagliati a vivo sono l’ideale per gustarne la polpa senza fastidi, senza aromi più amari, così in purezza per insalate e tartare di pesce. Come fare? Eliminate la scorza e anche la parte più superficiale della pellicola bianca che avvolge la polpa, quindi usate un coltellino affilato per incidere gli spicchi seguendo i raggi naturali; estraete lo spicchio vivo, ma non buttate ciò che rimane del pompelmo perché potreste sfruttarlo per… vedete qui sotto!
In tisane, tè, infusi
Sfruttate gli scarti del pompelmo (e degli agrumi in genere), soprattutto scorza e membrane se c’è della polpa attaccata, per fare da zero o arricchire tè, tisane e infusi. Pulite bene la scorza se non l’avevate già fatto, quindi essiccate tutto quanto o nell’essiccatore oppure in forno a temperatura molto bassa. Tritate grossolanamente gli scarti di pompelmo e provatelo in una bevanda calda.
In polvere
Seguendo lo stesso procedimento sopra elencato per l’essiccazione, potete poi ottenere anche un fenomenale aroma in polvere. Anziché tritare grossolanamente la scorza, mettetela prima in congelatore e poi in un cutter: azionate a intermittenza fino a renderla polvere o quasi, per usarla poi come aroma per lo zucchero, oppure come decorazione su dessert, torte, secondi di carne e pesce, risotti…
Come condimento: pamplemoussenette
Tutti conoscono orangette e citronette, ovvero l’emulsione di olio, sale, pepe e scorza e/o succo di arancia o limone… ma raramente si trova questa preparazione partendo dal pompelmo. Avrebbe anche un nome meraviglioso, in francese, al pari degli altri due: orangette, citronette, pamplemoussenette (l’ho inventato).
Come contenitore
Ma chi, se non noi di Dissapore, vi fa tornare back to the Eighties? Usare gli ortaggi come contenitore di pietanze è abbastanza tremendo oggigiorno, ma se vi piace l’idea allora d’ora in poi potrete sfruttare anche il pompelmo. Per sorbetti, creme pasticciere aromatizzate… ma anche per insalate, cous cous agrumato, risotto.
Grattugiato
La scorza ben pulita può essere sfruttata al pari della scorza di altri agrumi, negli impasti, nei condimenti – come abbiamo scritto poco fa – come tocco finale prima di servire un commensale.