Come spellare la frutta secca

Quel che c'è da sapere su come spellare la frutta secca per gustarla in purezza o usarla per cucinare: procuratevi acqua bollente e armatevi di tanta pazienza.

Come spellare la frutta secca

La frutta secca non conosce vie di mezzo: o non piace, oppure piace al punto da creare dipendenza. Nei dolci, in purezza, in crema, tostata, salata, caramellata… se siete della seconda fazione allora sapete bene quanto è difficile resistere se ve ne trovate un po’ davanti. In Italia, poi, è particolarmente difficile non cadere in tentazione e mangiarne a manciate: tra nocciole IGP ed eccellenti da tutta Italia, pistacchi di Bronte o più antichi ancora e mandorle di Avola. Ma il fatto è: come spellarla? Avete due vie per farlo, e spiegheremo bene entrambe.

Rispondiamo anche ad altre due domande: qual è la frutta secca? Perché si chiama frutta secca? Per comodità chiamiamo “frutta” secca non solo i veri e propri frutti come l’uvetta ad esempio (e che si distinguono dalla frutta disidratata) ma anche i semi come mandorle, nocciole, noci, pistacchi… ed è su questi ultimi che ci concentreremo in questo articolo. Il termine “secca” fa poi riferimento al processo di essiccazione cui è sottoposta quando è ancora fresca, e che può essere meccanica o naturale. In quest’ultimo caso è una lavorazione molto lunga e delicata, e c’è chi la esegue addirittura sfruttando la luce solare fino a quando la percentuale di acqua all’interno del frutto non è ridotta ai minimi termini.

Ecco quel che c’è da sapere su come spellare la frutta secca, intesa come pistacchi, mandorle, e nocciole.

Con l’acqua calda

nocciole

Il metodo dell’acqua calda e del bollore è quello classico: è meno veloce rispetto microonde, ma non tutti ne sono provvisti. Dovete portare a bollore l’acqua non salata né zuccherata, immergere poca frutta secca alla volta e lasciarla bollire per 1-2 minuti.

E ora… pazienza

Scolate la frutta secca su un canovaccio pulitissimo (di cotone o lino) e piano piano aiutatevi con esso per eliminare la pelle – ammorbidita e sollevata. Potete farlo anche a mani nude dopo aver tamponato l’alimento, ma scotterà e prima riuscite a spellarle e più facile sarà.

Con il microonde

pistacchi

Con il microonde non si risparmia tempo più di tanto, ma è un metodo che porta a meno bruciature ai polpastrelli. Dovete comunque far bollire prima l’acqua, versarne poca (1 bel bicchiere non di più) in un contenitore da microonde (oppure, fatela bollire direttamente nel microonde) e immergerci poca frutta secca. Optate poi per una potenza a 600-650 W e azionate per 2 minuti al massimo, per poi eventualmente ripetere.

Se scolate la frutta secca e la raffreddate con acqua fredda, la buccia dovrebbe venire via abbastanza facilmente e quasi tutta d’un pezzo.

E dopo?

mandorle

A questo punto la frutta secca spellata sarà umidiccia, e consigliamo di tostarla a prescindere dalla ricetta in cui dovrete usarla (che sia dolce o salata). La tostatura – che può avvenire in padella ma meglio ancora in forno, statico a 180°C e per 5 minuti – fa emergere tutta l’aromaticità del frutto, il che gioverà anche alla pietanza finita.