Facile spiegare genericamente come pulire il lavello della cucina, a fondo e senza rovinarlo, ma la risposta deve variare in base al materiale in cui è stato fatto perché altrimenti è tutto inutile.
Dopo aver spiegato cosa non tenere sotto il lavello, ora ci occupiamo della sua pulizia tra acciaio, dekton, ceramica e altre tipologie gettonate così da cercare i prodotti e i metodi più efficaci. Piccole raccomandazioni prima di cominciare, a prescindere dal materiale:
- scegliete sempre e solo prodotti dichiaratamente adatti all’uso in cucina, non tutti sono idonei;
- per raggiungere angoli e parti del lavandino poco comode (il rubinetto, ad esempio, o lo scarico) tenete in cucina degli spazzolini da denti di media durezza, da usare esclusivamente con questo scopo
- non miscelate candeggina e detergenti liquidi perché se combinate possono produrre tossine tossiche, che respirereste
Acciaio inossidabile
L’acciao inox per la cucina è in assoluto e ancora oggi il materiale più scelto: non solo è presente nelle cucina professionali ma sempre di più capeggia anche in quelle amatoriali. Il motivo? Si tratta di un materiale che non assorbe, facile da sgrassare, facile da igienizzare, facile da gestire. Unica “pecca”: se bistrattato si graffia indelebilmente, e basta anche una spugnetta ruvida a volte. Ecco perché si raccomanda di usare sempre solo la parte spugnosa della spugna, oppure la gomma abrasiva. Per il lavaggio vanno bene sia i prodotti specifici sia il semplice sapone per i piatti e, quando avete finito, potete sciacquare con acqua e asciugare con la microfibra.
Aloni e superfici lucidissime
La microfibra o la carta assorbente prevengono la formazione di aloni durante l’asciugatura; un trucco per far brillare sempre l’acciaio in cucina è mettere una goccia di olio di oliva su un pano e passare il lavello con quello.
Dekton
Il dekton è un materiale stupendo, presente spesso nelle cucine moderne e con cui si costruisce un pezzo unico tra piano di lavoro e lavello. Si tratta di una “pietra sintetica” di materiale composito tra più tipologie di materiale: oltre 20 minerali naturali tra cui vetro, materiali ceramici e quarzo. Esteticamente molto bello, senza fughe, elegante, con moltissime possibilità di tinta, resistente al calore, teoricamente antimacchia.
Ho specificato “teoricamente” perché è il materiale che ho scelto io per la mia cucina, di un bel grigio abbastanza chiaro, e ho riscontrato tutte le belle cose che ho scritto tranne appunto la sua capacità anti macchia: quello che ho io assorbe tutto, basta una pentola o una tazza appoggiata per pochi minuti a lasciare un alone difficile da eliminare.
Ceramica
Un lavello in ceramica deve essere di alta qualità, altrimenti si graffia: sarebbe sia un problema estetico sia igienico, visto che negli sfregi si anniderebbero germi e batteri. In molti suggeriscono di lavare la ceramica in cucina con una miscela sgrassante e sbiancante ottenuta con percarbonato di sodio, poca acqua calda e un goccio di sapone per i piatti: si ottiene una crema elastica da strofinare delicatamente con una spugnetta non abrasiva. Questa soluzione è ottima anche per sgrassare le teglie da forno, basta lasciarlo in posa almeno 10 minuti prima di strofinare.
Marmo
Mantenere il marmo è piuttosto semplice, perché se in cucina bastano acqua calda e poco sapone per piatti o di marsiglia. L’unica accortezza è usare un panno in microfibra oppure di lana per asciugare, e passare infine un panno in camoscio per lucidare e rifinire.
Corian
Il corian è un prodotto a marchio registrato composto sia da materiali naturali di vario tipo (come il dekton, ma più morbido) sia da una percentuale di resina acrilica. Anche questo è presentato come materiale non poroso e antigraffio, per una manutenzione semplice: acqua calda, panno in microfibra o gomma, sapone per piatti.
Rame
State lontanissimi da qualsiasi prodotto abrasivo se avete un lavello (o delle pentole) in rame: niente gomme pulenti, niente spugne, niente prodotti con acido citrico o altri acidi. Basterà un panno in microfibra con poca acqua e poco detergente per piatti (senza aceto né limone).
Se c’è del verderame
In presenza di verderame, ovvero le macchie verdastre che spesso si notano su un rame vecchio o mantenuto male, vale la regola opposta. Sono adatti una leggera abrasione in loco con aceto e del sale… ma attenzione perché è un attimo andare troppo a fondo e creare le condizioni perfette per far tornare il verderame nel giro di pochi giorni!