Il kefir è la bevanda fermentata che da millenni viene consumata nelle aree caucasiche e che oggi arriva fino a noi. L’ordine delle migliaia continua se andiamo a vedere i suoi mille benefici e i mille usi in cucina. Il bello del kefir è che si può facilmente preparare a casa, è adatto a tutte le diete (anche quelle vegane), e diventa un ingrediente molto versatile per realizzare dolci, salse, frullati e addirittura cocktail.
Procuratevi barattoli, bottiglie e una bella dose di curiosità: oggi vi spieghiamo cos’è il kefir, come si prepara e come si utilizza in cucina.
Cos’è il kefir?
Il kefir è una bevanda ottenuta dalla fermentazione di latte o acqua. Ciò che lo contraddistingue da altri latti fermentati (uno su tutti: lo yogurt) è lo starter utilizzato, ovvero i grani di kefir. Questi sono formati da un polisaccaride chiamato kefiran che ospita colonie di batteri e lieviti. Il gusto è distintamente acido e in qualche caso può risultare leggermente alcolico (i rischi del mestiere di fermentatore, tutto nella norma). Nel caso del kefir di acqua, il sapore è piacevolmente fresco e frizzante.
Benefici del kefir
Come tante altre bevande fermentate, i benefici del kefir sono rivolti soprattutto alla flora intestinale. I suoi batteri incrementano funzionalità e sistema immunitario dell’intestino, aiutano la digestione e sono fonte di aminoacidi essenziali, fosforo e vitamine del gruppo B e K. I suoi effetti positivi sembrano riverberare persino sul sistema nervoso e sul benessere dei reni.
Come preparare il kefir: la base
Sono lontani i tempi in cui il kefir veniva preparato esclusivamente con latte di vacca, capra o pecora e fatto fermentare negli otri di pelle – che probabilmente gli conferivano un certo non so che. Oggi per fortuna gli otri sono diventati barattoli e le basi del kefir sono multiple: si può scegliere la più classica con latte vaccino; la “new age” con l’acqua; oppure “la vegana” con bevande vegetali. A voi la scelta.
I grani di kefir
A seconda della base utilizzata variano anche i grani di kefir. Per il latte ci sono quelli specifici che si nutrono, appunto, di lattosio; per acqua e latti vegetali si usano i tibiscos, detti anche “grani d’acqua”. Questi piccoli fermenti vivi diventeranno i vostri animaletti da compagnia: dopo ogni uso, se trattati come si deve, saranno pronti a produrre nuovi deliziosi kefir. Bisogna solo ricordarsi di dargli da mangiare, un po’ come i Tamagotchi.
Preparare il kefir
Partiamo dal kefir classico:
- In un barattolo di vetro mescolate i grani al latte a temperatura ambiente. La proporzione è di circa 1:10 (ad esempio 50 g di grani per 500 g di latte).
- Mescolate e lasciate fermentare per almeno 24 ore a 20°C. Durante questo periodo il kefir deve essere protetto ma contemporaneamente ha bisogno di ossigeno: non chiudete il barattolo ermeticamente ma copritelo con carta o stoffa tenuta ferma da un elastico.
- Dopo 12 ore date una mescolata, servirà a far entrare in contatto i grani con tutto il liquido. A fermentazione ultimata filtrate il kefir con un colino: i grani trattenuti sono riutilizzabili per un’altra fermentazione
Il procedimento è simile per il kefir d’acqua:
- In una bottiglia di vetro mescolate 1 litro di acqua con 3 cucchiai di zucchero e la dose corrispondente di tibiscos (vale sempre la proporzione 1:10)
- Aggiungete il succo di limone e frutta essiccata a piacimento
- Condizioni e tempi di fermentazione sono analoghi a quelli del kefir di latte
Conservare il kefir
Dopo aver filtrato il kefir, di qualunque genere esso sia, è bene lasciarlo “maturare” in frigorifero per un paio d’ore. Si conserva sempre in frigorifero per oltre una settimana. Da bere o da mangiare si consuma in molti modi diversi: vediamo quali.
Il kefir in cucina: al naturale
Quando il vostro kefir è pronto la prima cosa da fare è…beh, berlo! Al naturale il kefir mantiene tutte le sue proprietà benefiche. Sorso dopo sorso, vi sentirete più leggeri e disintossicati.
Con la frutta
Per la prima colazione sostituite lo yogurt con il kefir e abbinatelo a frutta fresca, specialmente quella dolce come fichi, pere e banane. Un contrasto perfetto al sapore acidulo del kefir.
Con il muesli
Lo stesso discorso vale per il muesli mattutino, o granola. Inondatelo di kefir e guarnitelo con frutta secca, noci e semi. Ancora meglio se ve lo preparate in casa con la nostra ricetta.
Nei pancake
Il kefir può essere utilizzato come ingrediente per la preparazione di dolci in sostituzione di yogurt, latte o latticello. Prendiamo i pancake per esempio: un classico da colazione che con il kefir diventa fit. Ecco tutte le dritte per prepararlo senza errori.
Nei waffle
Molto simili ai pancake, anche i waffle grazie al kefir hanno una marcia in più. Se poi li accompagnate con salsa teriyaki e gamberi fritti, il brunch è assicurato.
Ecco qui la ricetta.
Nella focaccia
Il kefir può diventare un aiuto insostituibile anche nei lievitati salati. Un esempio è la focaccia, resa ancora più soffice dall’aggiunta di questo ingrediente. Fatevi ispirare dalla nostra ricetta.
Nello smoothie
Smoothie, frullati, milkshake: ogni scusa è buona per provarli con il kefir. Scatenatevi con gli abbinamenti e trovate quello giusto per voi tra frutta, caffè, cioccolato, tè matcha, curcuma,…
Con i semi di chia
La magia dei semi di chia, che nel giro di una notte trasformano i liquidi in un composto gelatinoso, è pari solo a quella dei grani di kefir. Perché non metterli insieme? Sostituite lo yogurt nel chia pudding, vedrete che incantesimo!
Nel ciambellone
I classici della merenda sono intramontabili: a volte però si riescono a ravvivare grazie a un piccolo cambiamento. È il caso del ciambellone, che grazie al kefir diventa altissimo e incredibilmente morbido. Provateci con questa ricetta semplicissima.
Nelle cupcake
Le più decorate tra le (mini) torte vanno a braccetto con il kefir, soprattutto quando c’è da sostituire il latticello. Noi abbiamo cupcake per ogni occasione, che ne dite di provare?
Ecco qui la ricetta.
Muffin
Muffin ancora più soffici e fragranti? Presto detto con il kefir! Ecco le migliori ricette per sperimentare con il vostro nuovo ingrediente preferito.
Sull’insalata
Non solo dolci: il kefir diventa anche una golosa salsa per insaporire le insalate. Ottimo mescolato a grani di senape, erba cipollina o cetriolo, proprio come nella classica tzatziki.
Nei cocktail
Il kefir entra di diritto nel mondo degli alcolici, non solo per qualche fermentazione troppo spinta. Che sia di acqua o di latte, il kefir renderà il vostro Martini, Paloma o Gin Fizz piacevolmente fresco e probiotico facendovi sentire sani anche all’aperitivo.