Come coltivare l’aglio, adesso che è stagione

Siamo a ottobre ed è tempo per coltivare l'aglio, pianta aromatica tra le più amate e particolari: ecco come fare, sia in casa sia nell'orto esterno.

Come coltivare l’aglio, adesso che è stagione

Se siete appassionati di aglio allora dovete sapere che ora è proprio stagione! A ottobre e novembre inizia la magia e in poche mosse potrete averne quanto ne volete: i metodi per coltivarlo sono a vostra disposizione, che abbiate un vaso in casa o un piccolo orto a disposizione.

Questa pianta non esige chissà quale pollice verde, attrezzatura o tecnica: l’aglio è piuttosto autonomo, basta rispettare poche e semplici regole alla portata di tutti.

Procuratevi… dell’aglio

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Per fare l’aglio ci vuole l’aglio. Per reperire gli spicchi di aglio, ovvero i “bulbilli di aglio”, è consigliabile andare in negozi specializzati oppure assicurarsi che l’aglio acquistato al supermercato sia completamente biologico e non trattato. Le sostanze chimiche, infatti, oltre a essere poco salutari, bloccherebbero anche la germinazione dei bulbilli.

Il clima italiano è adatto da nord a sud per l’aglio, ma assicuratevi di optare per un aglio autoctono e non importato, proprio perché non sappiamo se il clima qui presente sarebbe adatto ad un aglio peruviano o da chissà dove. Gli agli italiani sono oltre trenta, provenienti dalle varietà spontanee di cui il nostro terreno è pieno: ci sono il piacentino, quello di Vessalico, quello rosso di Nubia, l’aglio di Caraglio, di Ufita, di Resia e davvero molti altri.

Piantare spicchi per avere nuove teste

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Una volta aperta la testa d’aglio potete separare i vari bulbilli, senza rimuovere la pellicola che li riveste ed evitando quelli più interni. potete ora piantarli a filo del terreno e con l’apice rivolto verso l’alto, è da questo punto infatti che spunta il germoglio. Sia in vaso sia in campo, l’aglio cresce bene se si distanzia ogni bulbillo di 12-15 centimetri. Tra una fila e l’altra invece, nel caso di grandi spazi, le file di bulbilli devono essere interrate in dune di terreno, distanziate da 35 cm.

Terreno? Fertilizzato, non troppo idratato, Ph 6,5

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All’aglio piace tantissimo il terreno soffice e ben drenante con un PH compreso tra 6,5 ​​e 7. In linea generale l’aglio predilige terreni ricchi di humus, anche se cresce bene anche in condizione più aride: se il terreno non è fertilizzato da coltivazioni precedenti, è possibile aggiungere del letame apposito per la semina.

Attenzione ai ristagni d’acqua!

L’aglio come anticipato è autonomo anche durante la coltivazione, ma attenzione: è fatale il ristagno di acqua. Seguite quindi queste regole:

  • scegliete terreni drenanti;
  • se avete un terreno argilloso, allora scavate dei piccoli canali a ridosso delle dune in cui piantare i bulbilli;
  • annaffiateli solo nelle prime fasi ovvero appena piantate i bulbilli (tranquilli, che l’aglio cresce anche in siccità!);
  • se avete un vaso, controllate che non ci sia mai accumulo d’acqua sul fondo

La giusta temperatura

Il sole è un elemento fondamentale per l’aglio durante la semina e fino al momento della raccolta, mettetelo quindi su un davanzale se coltivate a casa, o scegliete un angolo dell’orto che sia sovente esposto al sole. La temperatura che permette all’aglio di germogliare è compresa tra i 15 e i 18°C

Quando raccoglierlo

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A 20 giorni dalla semina spuntano i germogli. A maggio potrebbe comparire il fiore, che svuoterebbe il bulbo in crescita: rimuovendo lo scalpo floreale permetteremmo tuttavia al bulbo di continuare a crescere. L’aglio è pronto per la raccolta nel giro di 8-10 mesi, quando le foglie che escono dal terreno sono ingiallite e diventate quasi secche (molti lo credono morto, ma le foglie secche e un fusto vuoto sono sinonimo di una testa d’aglio bella piena e rigogliosa!): si parla circa di luglio, se la semina è avvenuta a ottobre/novembre.

Lasciatelo essiccare

Le teste raccolte devono essiccare, o accumulate sulle loro stesse parti vegetative (le foglie lunghe e secche) oppure in un luogo ombreggiato e ventilato ma rialzate dal terreno.