È un’ottima abitudine iniziare la giornata con un centrifugato. Si ottiene una sferzata di vitalità e inoltre, il potere alcalinizzante di queste bevande attenua la voglia di caffè, il rimedio cui tutti attingiamo cercando quella dose di energia che in genere manca al mattino.
Consumando uno di questi centrifugati ci sentiremo subito più “svegli” ed equilibrati, ma facciamolo al momento perché si ossidano molto rapidamente.
Non pensate tuttavia di sostituire le cinque porzioni quotidiane di frutta e verdura raccomandate dai nutrizionisti, bevendo centrifugati. La centrifuga, ahinoi, elimina la fibra dei vegetali, che ha un ruolo imprescindibile per la salute, lasciando solo il succo. Ma, come scopriremo al punto 3, esiste un modo per aggirare il problema.
[5 errori da non fare: la serie]
Ne esistono ben 5 per evitare gli errori più diffusi nella preparazione dei centrifugati, protagonisti su Dissapore di questo nuovo episodio della serie “5 errori da non fare”.
1) Trascurare la differenza tra centrifuga, estrattore e frullatore
C’è differenza tra centrifugati e frullati. L’altissima velocità delle lame di una centrifuga, sviluppa calore che ossida molte delle vitamine: un punto a sfavore.
L’estrattore, che può arrivare a costare centinaia di euro, agisce più lentamente rispetto a una centrifuga (tra i 40 e i 90 giri al minuto rispetto ai 12-14mila), senza produrre calore, quindi senza ossidare le vitamine e preservando più fibra.
Il risultato del caro vecchio frullatore, che tritura senza disperdere niente degli alimenti, fibra compresa, è un frullato dalla consistenza più compatta rispetto al succo, a più elevato potere saziante, ma con tempi più lunghi di digestione.
2) Centrifugare tutto
Avete finalmente l’attesa centrifuga. Ora, non fatevi prendere dalla fregola di metterci dentro l’intero mondo vegetale all’ammasso.
La centrifuga è predisposta come estrattore di succo, di conseguenza gli alimenti con bassa percentuale d’acqua come banana, avocado e fichi, generano succhi praticamente nulli.
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Anche gli ortaggi a foglia, come l’insalata, andrebbero evitati, perché potrebbero fare inceppare i meccanismi. Per non parlare di torsoli, bucce di agrumi, di ananas, melone e via dicendo. Via libera invece a bucce di mele, pere, prugne, albicocche e pesche, e, in generale, tutte le bucce morbide e sottili.
3) Eccedere con la frutta
Ora penserete che noialtri qui si voglia spegnervi l’entusiasmo per la nuova centrifuga che fa bella mostra di sé sul piano della cucina. Non è così.
Però, i centrifugati di frutta e verdura sono salutari a patto di non eccedere con la frutta. La frutta contiene fruttosio, uno zucchero che, se consumato in forma liquida e quindi privato della fibra del frutto intero, come nei frutti centrifugati, può affaticare il fegato che, non riuscendo a metabolizzarlo, lo trasforma in grassi.
Per questo un centrifugato che offra il massimo del nutrimento senza apportare fruttosio in eccesso dovrebbe comprendere il 30% di frutta e un 70% di verdura. Come dite, i succhi “verdi” non sono buoni? Eh, non potremmo essere più d’accordo.
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Tuttavia, per abituarvi gradualmente al gusto dei centrifugati più salutari, potete usare ortaggi con una buona base zuccherina, come carote, barbabietole e cetrioli. Contribuiscono a migliorarne il gusto anche finocchi, sedano e zenzero, ma soprattutto limone.
Il limone è importante nei succhi verdi perché ne “corregge” il sapore non proprio entusiasmante senza eccedere con la presenza degli zuccheri della frutta.
4) Limitare frutta e verdura
Sì, però, non eccedete con l’eccesso. E no, adesso non stiamo parlando di salute.
Se non c’è un volume adeguato di frutta e verdura, se siete cioè troppo parsimoniosi, non si crea la pressione necessaria perché la centrifuga, uno strumento dotato di lame che ruotano ad altissima velocità (12-14000 giri al minuto), lavori bene.
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Ricordate anche di non azionarla mai a vuoto: il motorino potrebbe surriscaldarsi e creare danni ai meccanismi interni.
5) Non aggiungere un olio
Aggiungere grassi “buoni”, come un cucchiaino di olio di semi di lino o di canapa, dà una marcia in più alle bevande. Non soltanto per le proprietà benefiche (l’olio favorisce l’assorbimento delle vitamine liposolubili che non potremmo assimilare se non, appunto, attraverso l’azione dei grassi).
Anche la consistenza del succo cambia, diventando vellutata e molto più gradevole al palato rispetto a quella un po’ filamentosa dei frullati.