Buffe, le statistiche. Tanto sono rasserenanti quando validano le nostre posizioni (“Certo che sono felice per la tua vita professionale, tesoro. Mi dispiace però che tu sia, come dire, al palo dal punto di vista personale”. “Mamma, in Italia l’età media della donna al primo figlio è attualmente 31 anni. Dammi tregua”), quanto riescono a farci sentire dei paria della società se, improvvisamente, ti rendi conto di appartenere a una sparuta minoranza.
Esempio: dice il sondaggio condotto dall’Osservatorio Birra Moretti (L’Osservatorio Birra Moretti, per davvero! Ne scopro ora l’esistenza. E subito voglio mandare loro un curriculum!) Gli Italiani? Kitchen People!, indagine sul rapporto tra gli Italiani e il cibo e sui risvolti sociali connessi al ‘vivere la tavola’ (wow, questo era un nome lungo) che solo il 21% degli italiani fa uno spuntino notturno.
Incrociato con il 48,2% di persone che evita gli alimenti zuccherini e calorici, questo spiega perché la frase che gli uomini mi hanno rivolto più spesso nella mia vita sia “Non posso credere che tu stia per mangiare questa cosa. A quest’ora“. Sono praticamente un’anomalia statistica.
Inoltre: il sondaggio ci rende partecipi del fatto che preferisce cenare in casa durante la settimana il 97% degli italiani, percentuale che nel weekend scende al 94%. Fatemi capire, quindi tutti quelli che incontro al ristorante dal lunedì al venerdì sono il 3% della popolazione? Mi sento soffocare dalle mura anguste della nicchia statistica in cui mi colloco. E poi: lavorando da casa, non mangio alla mia scrivania come l’infelice 42% degli italiani tra coloro che mangiano fuori casa. E ancora: solo il 23,9% degli intervistati mangia cibo etnico? Negli ultimi anni, io ho mangiato senz’altro più riso alla cantonese che risotto alla milanese.
Ma è quando si tocca il tema “argomenti di conversazione a tavola” che la distanza tra me e il campione statistico si fa abisso. In cima alla classifica c’è il cibo, quello che si sta mangiando e non solo- cosa che comunque, italiani, il galateo considera poco elegante. Non si parla di cibo mentre si mangia!
Al secondo posto tra gli argomenti più appassionanti troviamo il lavoro (27%), al terzo i figli (l’assenza dei quali conta come “argomento di conversazione: figli”? In quel caso ci rientro!), l’educazione e la scuola (25%) e quindi le vacanze (24%).
Italiani, non sono nemmeno ancora venuta a cena con voi e mi sto già mortalmente annoiando.
Ben più interessanti sono gli argomenti di cui non si parla: agli italiani non piacerebbe parlare di politica, di economia e di soldi, ma il tabù per eccellenza è il sesso, sia quando ci si ritrova tra amici (45%) sia quando quando si è in compagnia di parenti (64%). Nella classifica degli argomenti da evitare, seguono i fatti relativi ad altri parenti o amici che si conoscono e quelli relativi al proprio partner (rispettivamente 19% e 14%).
La mia esperienza è radicalmente diversa: non c’è bisogno di aver guardato 6 stagioni e 2 film di Sex and The City (cosa che ho fatto, peraltro) per sapere che le ragazze a pranzo da sole parlano di sesso in modo assolutamente esplicito, e sono sicura, italiani, che se solo faceste un tentativo durante il pranzo domenicale in famiglia l’aneddotica delle zie potrebbe stupirvi (parlo per esperienza).
E i pettegolezzi ovvero i “fatti relativi a parenti e amici” (Osservatorio della Birra Moretti, non ti facevo tipo così prodigo di eufemismi), ambito che si può ulteriormente restringere in “matrimoni falliti di familiari” sono più o meno l’unico argomento che riesca a distrarre mia madre dalle sue pretese riproduttive per interposta persona – ma chi dice che la fame è il miglior condimento, non ha mai provato la nota piccante del pettegolezzo malevolo.