Veniamo subito al dunque: cavolo verza e cavolo cappuccio non sono la stessa cosa e i crauti si fanno solo con il secondo. Precisazione doverosa perché, siamo sinceri, li abbiamo confusi tutti almeno una volta e tanti non ne conoscono ancora le differenze.
Possono essere entrambi classificati in base al momento della raccolta, esistono infatti cavoli cappuccio e cavoli verza precoci, estivi e tardivi ma, come tutti gli altri cavoli sono tipici dei mesi invernali. Appartenenti alla famiglia delle crucifere (o brassicacee), la verza è noto anche come sabauda, mentre il cavolo cappuccio è conosciuto come capitata. Ma le differenze non si limitano al nome tecnico.
In questo periodo possiamo dire di essere circondati dai cavoli (anche a merenda, viste le ultime disposizioni che lasciano i ristoranti aperti fino alle 18 e in questo caso sono pure parecchio amari), dal cavolfiore al romanesco ai cavolini di Bruxelles. Tra le diverse varietà disponibili, grandi protagoniste dell’inverno, ci soffermiamo su due tipologie molto simili e analizziamo le differenze tra verza e cavolo cappuccio: dalla forma alle foglie, dal colore ai metodi di cottura.
La forma
Sui banchi dell’ortofrutta o al mercato sembrano tutti uguali ma, a guardarli meglio da vicino, cavolo verza e cavolo cappuccio hanno una forma leggermente diversa. Quest’ultimo ha la classica forma a palla molto liscia e ben compatta, mentre la verza, pur avendo sempre una forma tondeggiante, ha un corpo molto meno compatto.
Le foglie
Una delle principali differenze è però nelle foglie, che nel cavolo cappuccio sono lisce e lucide, con un’unica nervature centrale e tante altre piccole nervature sottili. Le foglie della verza sono invece increspate, grinzose con una costa dura centrale e nervature molto prominenti, il colore è verde o verde-giallo. Il cavolo cappuccio può invece avere foglie sia verdi che rosse, bianche o viola.
Le proprietà nutrizionali
Sia cavolo cappuccio che verza sono importantissimi per la salute, hanno proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antitumorali, abbassano la pressione, rinforzano il sistema immunitario e proteggono il cuore. Il cavolo cappuccio è ricco di vitamina C e di zolfo, mentre la verza ha quantità elevate di vitamina A, vitamina C e vitamina K e sali minerali.
In cucina
Le differenze tra cavolo cappuccio e verza in fondo non sono tantissime ma quella fondamentale riguarda gli usi in cucina. In realtà, anche in cucina i due ortaggi hanno molte cose in comune, a cominciare dall’inconfondibile odore che sprigionano e che può essere attutito aggiungendo del succo di limone all’acqua di cottura.
La verza si presta a essere cucinata in tantissimi modi (ecco la nostra selezione di 10 ricette con la verza), ma va mangiata esclusivamente cotta: involtini, risotti, minestre, a voi la scelta. Il cavolo cappuccio, invece, è buono preparato cotto (all’orientale, ad esempio) ma anche crudo (se non l’avete mai provato, ecco alcuni condimenti per gustarlo al meglio).
Il cavolo cappuccio cotto però è sinonimo soprattutto di crauti, il tipico contorno tedesco che si ottiene dalla fermentazione delle foglie di cavolo tagliate a listarelle sottili. Per ottenere dei crauti come vuole la tradizione la varietà da scegliere è quella con le foglie dal colore chiarissimo, tendente al bianco ma la caratteristica fondamentale è la freschezza. Farli in casa non è complicato, vi avevamo già fornito una guida alla fermentazione delle verdure fai da te ma, se vi interessano i cibi fermentati, oltre ai crauti provate a fare anche il kimchi coreano seguendo passo passo i nostri consigli.