Il cavolfiore è uno di quegli alimenti divisivi: o lo ami alla follia o lo odi. Io posso dire di aver attraversato entrambe le fasi perché se da bambina scappavo solo a sentirne l’odore (che è una delle caratteristiche che maggiormente si nota di questo ortaggio), adesso lo mangio ben volentieri e in tutte le salse.
Appartenente alla famiglia delle crucifere o brassicacee (la stessa di tutti gli altri tipi di cavolo, broccoli, rape e simili), il cavolfiore ha la classica forma a palla di cavoli & co. con un’infiorescenza che può avere un colore dal bianco al giallo, passando per il verde fino al viola. Ne esistono diverse varietà: le precoci, che vengono raccolte nel periodo autunnale, le varietà invernali, che si raccolgono a gennaio e febbraio, e le tardive, tipiche del periodo che va da marzo a maggio.
Le proprietà del cavolfiore erano molto apprezzate già dai Romani, che lo mangiavano crudo soprattutto prima dei loro ricchi banchetti, perché pare rallentasse l’assorbimento dell’alcol. Si dice che nel 1500 si usasse invece imbarcare i cavolfiori sulle navi che andavano nelle Americhe per prevenire lo scorbuto. Infatti questo ortaggio è ricchissimo di vitamina C ma anche di fibre e sali minerali (calcio, potassio e acido folico su tutti). Da non sottovalutare anche lo scarso apporto calorico del cavolfiore, che contiene solo 25 calorie ogni 100 grammi, per cui è adatto anche a chi segue una dieta ipocalorica.
Insomma, sembra davvero che il cavolfiore sia un alimento che non può mancare sulle nostre tavole in questo periodo. Anche perché si presta a essere preparato in innumerevoli modi, nei primi piatti, nei secondi, come antipasto, come contorno e addirittura crudo.
Vediamo come cucinare il cavolfiore ma anche come sceglierlo, come pulirlo e come ottenere il meglio da questo straordinario ortaggio.
Come scegliere il cavolfiore
Per avere la certezza di mangiare un buon prodotto di stagione, il cavolfiore va acquistato principalmente in inverno o in primavera. Accertatevi sempre che sia ben chiuso, con le foglie verdi e croccanti. L’interno deve avere una consistenza soda e compatta e le cimette devono avere un colore omogeneo e senza macchie.
Come pulirlo
Il cavolfiore è un ortaggio molto delicato, quindi va pulito con attenzione per evitare che si deteriori. Per pulirlo, tagliate il gambo ed eliminate le foglie esterne. Aiutandovi col coltello, dividete le cimette e sciacquatele in acqua fredda per eliminare eventuali insetti o residui di sporco. Procedete quindi con la preparazione a seconda del tipo di ricetta.
Come cuocere il cavolfiore
Ma veniamo alla nota dolente: la cottura del cavolfiore. Dolente non per la difficoltà ma per l’odore che, inevitabilmente, non passa inosservato. Come tutte le crucifere, anche il cavolfiore ha un odore persistente quando cuoce e a molti può dare fastidio. Uno dei segreti per ridurre gli effluvi è di aggiungere della mollica di pane o qualche goccia di limone all’acqua di cottura oppure la buccia del limone. Un altro escamotage per camuffare l’odore di cavolfiore è quello di appoggiare un panno imbevuto di aceto sul coperchio della pentola.
Per fare in modo che il cavolfiore mantenga il suo bel colore bianco anche dopo la cottura, potete aggiungere del latte nell’acqua.
Il cavolfiore non ha bisogno di molto tempo per cuocere, se lo bollite intero ci vorranno circa 20 minuti, ma il consiglio è quello di cuocerlo sempre a cimette (o a pezzettini, se la ricetta richiede che sia ridotto in crema, per una vellutata, ad esempio) per una decina di minuti.
Potete consumare il cavolfiore anche crudo, in modo da poterne assorbire tutte le sue proprietà nutritive. Unico accorgimento da tener presente è quello di marinarlo per qualche ora nell’aceto o nel limone.
Il cavolfiore può essere cucinato anche al forno o in padella, basta solo usare un po’ di fantasia. Noi vi presentiamo 15 ricette dove è protagonista ma l’elenco potrebbe essere molto più lungo.
Come conservarlo
Se vi piace molto e desiderate conservare il cavolfiore anche nei mesi in cui non se ne trovano tanti, potete congelarlo. Prima però dovrete sbollentarlo o cuocerlo a vapore, dopo averlo lavato e tagliato in cimette. Cuocendolo prima di congelarlo, il cavolfiore manterrà la sua croccantezza, ma assicuratevi di non superare i 3 minuti (7 o 8 se li cuocete a vapore) e di metterlo subito dopo in acqua fredda.
Riponete quindi i pezzetti nei sacchetti o nei contenitori, porzionandoli in base all’utilizzo che intenderete farne. Il cavolfiore si conserva in freezer anche alcuni mesi. Al momento di consumarlo, tuffatelo in acqua bollente ancora congelato e procedete con la vostra ricetta.
Altri usi del cavolfiore
Oltre ad essere ingrediente straordinario per tante ricette, il cavolfiore ha anche altri usi, e non solo in cucina. Non buttate l’acqua dove l’avete fatto bollire ma utilizzatela come brodo per risotti o altre preparazioni in cui è previsto il brodo vegetale. Inoltre, siccome molte delle proprietà nutritive e benefiche vengono rilasciate proprio nell’acqua di cottura, usatela contro eczemi e infiammazioni, poiché ha anche un effetto decongestionante.
E infine, le foglie di cavolfiore tritate e applicate sul viso come maschera di bellezza, la lasciano morbida e idratata.