Non ne possiamo più delle giornate internazionali. Basta, ogni pretesto è buono per festeggiare qualcosa, dalla Nutella alla pace interiore.
Se poi scende in campo il marketing, non ne parliamo proprio. Poco tempo fa c’è stata la giornata internazionale dei biscotti per cani. Seriamente.
Come se non bastasse tutto questo sfinimento, oggi è il #carbonaraday, insomma la giornata ufficiale, mondiale, internazionale fate voi, del piatto che si fa con spaghetti, guanciale, uova, pepe, parmigiano, pecorino romano.
[Chi ha inventato e come si fa la Carbonara]
Monumentale, d’accordo. Ma presentato, solo per restare a noi, decine di volte e in tutte le salse (è il caso di dirlo).
— Carbonara: come si fa;
— Carbonara: chi l’ha inventata;
— Carbonara: 5 errori da non fare;
— Carbonara-gate;
— Carbonara scientifica;
— Carbonara: la ricetta perfetta;
— Carbonara: per quale vale la pena vivere?;
— Carbonara 3.0: l’emergenza sociale delle nuove versioni;
— Carbonara: la migliore di Roma;
— […]
Alla fine, il post che abbiamo scritto con più gusto è sulla Carbonara peggiore di sempre. Sì, quello in cui, nel 2013, l’editor Adriano Aiello minacciava con piglio romanesco di cavare gli occhi a Jamie Oliver, il cuocastro inglese dai cui squinternati attacchi la cucina italiana andrebbe preservata.
[Jamie Oliver: se te pio te cavo gli occhi]
Aiello ricorda ancora la genesi:
“L’editor Fabio Cagnetti stuzzica la redazione di Dissapore postando la ricetta della carbonara rivisitata da Jamie Oliver; il sottoscritto propone –tra il serio e il faceto– un pezzo agile di puro cazzeggio e ostentata indignazione sulla ricetta, facendo parlare la semplice lista degli ingredienti e qualche commento sarcastico.
[La carbonara scientifica potrebbe essere la migliore della vostra vita]
Il direttore sgamato Massimo Bernardi ci mette 12 pico secondi a immaginarselo come post affilatissimo su Dissapore. 24 ore, 139 commenti e 27.500 letture dopo, si certifica l’esistenza di uno stadio avanzato di fanboysmo che postula il reato di lesa maestà verso l’intoccabile Oliver.
Vedete voi, la carbonara che Oliver ci insegna è fatta così:
320 g di penne rigate
70 g di chorizo
1 peperoncino rosso fresco
2 rametti di rosmarino fresco
olio di oliva
4 spicchi d’aglio
1 uovo
2 cucchiai di yogurt fresco senza grassi
L’indignazione è tale che ho pensato di chiedere ai 10 editor di Dissapore più basiti una sentenza violenta e lapidaria. Questo è il risultato gloriosamente randomico:
1. Jamie Olivier è IL MALE ASSOLUTO. Da sempre. Il Re del mappassone.
2. Per il chorizo e lo yogurt nella carbonara dovrebbe esserci il penale.
3. Jamie, se te pio te cavo l’occhi!
4. Oliver lo yogurt dattelo in faccia.
5. Bisogna pur avere qualche principio etico. Il mio è: non leggere nessun articolo che contenga l’abominevole termine Jamie Oliver.
6. Cielo, ogni tanto mi dimentico: questa creatura si è formata prima a Clavering, nel cuore dell’Essex, poi a Cambridge. Jamie, vieni qui, amoredellamamma.
7. Ho impostato la mia carriera carbonara su una parola potente e sottovalutata: no.
8. Oliver è indegno esecutore di opere che lo sovrastano.
9. Jamie Oliver che fa la Carbonara è come dire Giordano Bruno rappresentante della diavolina.
10. Jamie, vuoi che muoro?”